I veicoli offroad sono sempre più rari sul mercato delle auto nuove perché “minacciati” da una categoria di auto simile all’apparenza, ma in realtà profondamente differente, i SUV. Come questi ultimi, i fuoristrada hanno un baricentro alto, la carrozzeria rialzata da terra e la trazione integrale. Ma le similitudini finiscono qui perché a livello tecnico le differenze sono sostanziali, così come le capacità sui terreni difficili.
Negli ultimi anni, a rendere difficile la vita ai fuoristrada ci sono anche le nuove norme europee sulle emissioni, che sono particolarmente difficili da raggiungere per questo tipo di veicoli.
Com’è fatto un veicolo offroad
Per potersi definire fuoristrada, un veicolo deve avere alcune soluzioni che lo rendono adatto a percorrere percorsi accidentati, fondi scivolosi, pendenze elevate e addirittura piccoli corsi d’acqua. In altre parole, un mezzo di questo tipo può raggiungere luoghi che sono impossibili da percorrere per un veicolo normale. Ecco in particolare le soluzioni tecniche fondamentali per poter definire un veicolo un vero offroad:
- Trazione integrale: permanente o inseribile, la trazione 4×4 è una caratteristica imprescindibile su un veicolo off-road. I mezzi più tecnici montano una trazione di tipo meccanico, mentre i veicoli più moderni hanno la trazione integrale a gestione completamente elettronica.
- Telaio a longheroni: questa architettura conferisce particolare rigidità torsionale rispetto alla monoscocca ed è indispensabile per compensare le sollecitazioni di fondi molto sconnessi o inclinati;
- Cambio con ridotte: il riduttore demoltiplica i rapporti moltiplicando la coppia motrice e permette il superamento di tratti a forte pendenza, amplifica l’effetto di freno motore su pendii scoscesi. Inoltre, evita eventuali sovraccarichi agli organi di trasmissione e contribuisce a contenere i consumi.
- Differenziali bloccabili: ad attivazione manuale o automatica, possono essere collocati sugli assi anteriore e posteriore o in posizione centrale fra i due assi. Il blocco impone alle ruote di uno stesso asse la stessa rotazione ed è indispensabile quando una ruota è completamente sollevata da terra: in questa situazione evita che lo slittamento di una ruota fermi anche l’altra.
- Sospensioni con elevata escursione: ammortizzatori con una considerevole escursione permettono alle ruote di mantenere il contatto con il fondo anche quando questo è molto irregolare.
- Pneumatici off-road: per una miglior aderenza, i fuoristrada vengono equipaggiati con pneumatici specifici dotati di battistrada tassellato (o semitassellato) e rinforzato, che presenta delle scanalature molto profonde.
- Altre caratteristiche che possono essere presenti sono la barra stabilizzatrice sbloccabile, l’ammortizzatore di sterzo, il sistema antiarretramento, la presa d’aria sopraelevata fino al cofano o al tetto (snorkel), impermeabilizzazione dell’impianto elettrico, ecc.
Cosa valutare in un fuoristrada
Tra le caratteristiche da tenere in considerazione quando si considera un veicolo offroad ci sono:
- Altezza da terra: deve essere elevata per evitare il rischio di danneggiare il sottoscocca quando si percorrono i passaggi in fuoristrada;
- Angolo di attacco: è l’angolo che idealmente si forma tra il suolo e una retta tangente immaginaria che tocca la ruota anteriore il paraurti;
- Angolo di uscita: è analogo all’angolo di attacco, ma riferito al posteriore;
- Angolo di dosso: misura l’angolo massimo che si può superare dalla differenza di inclinazione di due rampe consecutive. Dipende dal passo del veicolo;
- Pendenza massima superabile: è la massima pendenza superabile dal veicolo senza perdita di aderenza e dipende dal baricentro;
- Inclinazione laterale massima: è la massima inclinazione superabile dal veicolo senza perdita di aderenza;
- Profondità di guado: è la massima profondità dell’acqua guadabile dal veicolo senza incorrere in infiltrazioni o danni al motore.