Accise benzina: un taglio entro fine 2018?

I prezzi del carburante sono un vero incubo per gli italiani, che sono costretti a vederli aumentare ogni anno inesorabilmente. Il costo della benzina e del gasolio danno il tormento al portafoglio dei cittadini italiani, così una delle proposte paventate dall’attuale Ministro degli Interni, Matteo Salvini, in campagna elettorale era proprio indirizzata al taglio delle accise sui carburanti, una mossa che favorirebbe un alleggerimento delle spese per gli italiani. In questi giorni Salvini ha ribadito la sua volontà indirizzata verso questa decisione: “Resta il mio impegno di tagliare le accise sulla benzina. Entro l’anno in corso”. Il vicepremier ha così parlato, ed entro il 2018 ci dovrebbe essere un taglio radicale delle accise benzina, che al tempo stesso rappresentano una cospicua fonte di entrare per lo Stato.

La tassa sui carburanti è stabile dal gennaio 2013, e corrisponde a 0,728 euro al litro per la benzina, mentre per il diesel vengono versati 61 centesimi al litro e 26 centesimi al litro per il Gpl. Il magazine Wired ha di recente fatto un calcolo, secondo il quale lo Stato ha incassato 25,7 miliardi di euro nel 2017 grazie a questa imposta. Perciò, in linea di massima, si può fare una taglio a questa entrata per le casse statali, ma ma i conti dovranno tornare a bilancio. La missione non è così semplice come viene presentata.

In Italia, rispetto alla maggioranza degli altri Paesi Europei, il prezzo di benzina e gasolio è più alto. Siamo rispettivamente al secondo posto per la benzina, dietro solamente all’Olanda, e secondi per il costo del diesel, dietro al Belgio. Se paragonati ad altre nazioni il costo superiore complessivo alla pompa di benzina è solamente di alcuni centesimi, rispetto a chi ha un costo molto più basso del carburante in Italia si riesce a spendere anche 10 euro di più per un pieno di gasolio o benzina.