Semaforo giallo a 3 secondi: multe e polemiche in arrivo - Motori.it

Semaforo giallo a 3 secondi: multe e polemiche in arrivo

Giuseppe Cutrone
14 Gennaio 2015
Semaforo giallo a 3 secondi: multe e polemiche in arrivo

La decisione della Cassazione di legittimare la durata del semaforo giallo ad almeno tre secondi ha dato il via a numerose polemiche.

La decisione della Cassazione di legittimare la durata del semaforo giallo ad almeno tre secondi ha dato il via a numerose polemiche.

Una sentenza della Cassazione ha aperto un forte e acceso dibattito presso buona parte degli automobilisti italiani. Motivo della discussione è la decisione della Corte suprema di legittimare l’abbassamento della durata del semaforo giallo fino a 3 secondi, ritenendo evidentemente congruo questo lasso di tempo per poter frenare la corsa del veicolo prima che sopraggiunga il rosso. 

Con la sentenza n.27348/2014, infatti, la Cassazione ha dato il via libera alla Circolare del Ministero dei Trasporti n. 67906/2007 che fissa a non meno di 3 secondi la durata della luce gialla per i semafori piazzati sulle strade italiane. Secondo la Corte, 3 secondi corrispondono esattamente al tempo richiesto per fermarsi da una velocità di 50 km/h, ovvero il limite massimo permesso dal Codice della Strada sui percorsi urbani. 

Questo significa che le amministrazioni locali saranno autorizzate ad impostare la durata del semaforo giallo a 3 secondi e che tutte le multe erogate in presenza di tale impostazione saranno legittime

Immediate si sono levate le polemiche e le accuse di molti automobilisti, che hanno visto fin da subito in questa decisione l’ennesimo provvedimento mirato a consentire agli enti locali di far cassa. Il problema è dovuto al fatto che, nonostante vi sia una legge del 2010 che obbliga le amministrazioni a reinvestire i proventi delle multe in misure per la sicurezza stradale, manca un decreto attuativo e, pertanto, comuni e province possono usare le somme incassate dalle contravvenzioni per risollevare i rispettivi bilanci, il tutto sulle spalle dei cittadini. 

Al di là dell’aspetto puramente economico che potrebbe pesare sensibilmente sugli automobilisti, a far riflettere è anche il risvolto legato alla sicurezza. Secondo uno studio del CNR, infatti, 3 secondi sono sufficienti per arrestare in tempo una vettura o comunque un veicolo leggero, mentre per i mezzi pesanti come autobus, autoarticolati e autosnodati l’arresto completo da una velocità di 50 km/h richiede almeno 4 secondi

Si ha quindi l’impressione che l’ennesima inefficienza dell’apparato legislativo e burocratico italiani andrà ad incidere sulla sicurezza e sulle tasche degli automobilisti, aggiungendosi alla serie di decisioni che non aiutano certo la percezione di uno Stato efficiente e “giusto” da parte della popolazione.



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