Autovelox: multe, importi, tempi di notifica - Motori.it

Autovelox: multe, importi, tempi di notifica

Francesco Giorgi
10 Febbraio 2022
autovelox-ricorso

Analizziamo tutte le tematiche che riguardano le contravvenzioni per eccesso di velocità a seconda dei limiti, le sanzioni relative, le tempistiche di consegna dei verbali.

Il divieto di sosta, il mancato utilizzo delle cinture e degli auricolari o vivavoce, il passaggio con il “rosso” e l’eccesso di velocità sono tre fra le più frequenti infrazioni nelle quali è più facile “incappare”. Cifre alla mano, nel 2021 605.000 contravvenzioni (ovvero quasi il 36% delle 1.688.861 multe complessivamente elevate in Italia) riguardavano proprio il superamento dei limiti di velocità.

Un fenomeno che non necessariamente indica che in Italia si tenda mediamente a schiacciare un po’ troppo sull’acceleratore, o ad infischiarsene dei limiti: va anche considerato il grande numero di “sistemi di rilevazione elettronica della velocità” (autovelox ed altri dispositivi omologati) presenti sulle nostre strade. Da qui, si capisce che è in proporzione più “facile” farsi pizzicare dall’”occhio elettronico”.

I provvedimenti di contravvenzione nascono in effetti per punire chi, di propria spontaneità, viola regole fissate dalla legge, causando potenziale pericolo (quando non, addirittura, provocando incidenti anche gravi, se non addirittura dalle conseguenze tragiche) alla circolazione: mette, quindi, a rischio la propria incolumità e – soprattutto – quella di tutti gli altri. Per questo, le regole vanno rispettate.

Facciamo dunque chiarezza su tutti i casi di contravvenzione a mezzo autovelox, in particolare agli importi previsti dal legislatore ed ai tempi di notifica della contravvenzione.



Eccesso di velocità: gli articoli del Codice della Strada

Prima di tutto, è importante sapere cosa dice la legge in materia. Gli articoli del CdS che disciplinano comportamenti da tenere e limiti di velocità, nonché le sanzioni corrispondenti, sono l’art. 141 e l’art. 142.

L’articolo 141 del Codice della Strada prescrive, a tutti i conducenti, l’obbligo di adeguare la velocità in base alle caratteristiche del veicolo, in funzione non solamente delle sue condizioni e del peso, ma anche della strada e dell’intensità del traffico, in buona sostanza qualsiasi situazione che possa creare pericolo a persone, cose e circolazione.

L’art. 142 CdS stabilisce a sua volta i limiti di velocità, che in linea generale sono i seguenti:

  • Autostrade: 130 km/h;
  • Strade extraurbane principali: 110 km/h;
  • Strade extraurbane secondarie e strade extraurbane locali: 90 km/h;
  • Strade urbane e centri abitati: 50 km/h, con la possibilità di elevare tale limite “Fino ad un massimo di 70 km/h per le strade urbane le cui caratteristiche costruttive e funzionali lo consentano, previa installazione degli appositi segnali”.

Come comportarsi in caso di maltempo

In presenza di condizioni meteo avverse, i limiti di velocità generici vengono diminuiti di 20 km/h (ad eccezione che nelle strade urbane, dove peraltro è fondamentale prestare la massima attenzione!). Quindi, in autostrada non si devono superare 110 km/h, sulle strade extraurbane principali ci si deve tenere al di sotto di 90 km/h, e sulle strade extraurbane secondarie e locali il limite da non superare scende a 50 km/h.



Sanzioni del Codice della Strada per eccesso di velocità

Lo stesso art. 142 CdS indica la “progressione” delle sanzioni a carico di chi viola i limiti di velocità. Ricordiamo che per i neopatentati vigono soglie specifiche.

  • Fino a 10 km/h in più rispetto al limite consentito, si va da un minimo di 42 euro ad un massimo di 173 euro (da 4,67 euro a 224 euro se il rilevamento dell’infrazione avviene in orario notturno);
  • Fra 10 km/h e 40 km/h in più, la sanzione prevista varia da 173 euro a 694 euro (da 224 euro a 898,67 euro nelle ore notturne);
  • Fra 40 km/h e 60 km/h in più rispetto al limite, si applica un minimo di 543 euro ed un massimo di 2.170 euro, con sospensione della patente da uno a tre mesi (da 702,67 a 2.810,67 euro se l’eccesso di velocità sia stato rilevato in orario notturno);
  • Oltre 60 km/h in più rispetto al limite, la sanzione va da 845 euro a 3.382 euro, con sospensione della patente da sei a dodici mesi (da 1.094,67 euro a 4.382,67 euro qualora l’infrazione sia stata rilevata nelle ore notturne).

Maggiore severità per i recidivi

Chi commetta nuovamente la medesima violazione in un arco di tempo di due anni è soggetto a sanzioni accessorie più “pesanti”: nel caso di superamento del limite di velocità fra 40 e 60 km/h, la sospensione della patente viene disposta da un minimo di otto mesi ed arriva a diciotto mesi; scatta la revoca se si supera il limite oltre 60 km/h. Gli autisti di professione, così come i conducenti di pullman e mezzi pesanti sono a loro volta soggetti a raddoppio della multa.

Quanti punti patente vengono tolti

Oltre alle sanzioni amministrative, esistono alcune sanzioni accessorie, il cui grado di severità varia a seconda di quanto grave sia stata l’infrazione commessa.

  • Fino a cinque punti in meno sulla patente, se il superamento del limite di velocità sia stato fra 10 km/h e 40 km/h;
  • Fino a dieci punti in meno, se la violazione al limite di velocità era compresa fra 40 km/h e 60 km/h;
  • Oltre dieci punti in meno, nel caso in cui sia oltrepassato di più di 60 km/h il limite di velocità.

Come si accennava più sopra, i neopatentati ed i professionisti sono soggetti ad una decurtazione raddoppiata dei punti dalla propria patente.



Accertamento delle infrazioni con autovelox

Il decreto che disciplina l’autovelox è il DM 29 ottobre 1997Approvazione di prototipi di apparecchiature per l’accertamento dell’osservanza dei limiti di velocità e loro modalità di impiego”, emesso dal Ministero dei Lavori Pubblici.

L’art. 1 del decreto stabilisce, in materia di accertamenti della velocità, “Al valore rilevato della velocità deve essere applicata una riduzione pari al 5%, con un minimo di 5 km/h. Nella riduzione è compresa anche la tolleranza strumentale”. Tradotto, significa che viene tenuto conto di un 5% “oltre” il limite di velocità indicato dai segnali stradali. Ad esempio: nei tratti autostradali con limite generale di 130 km/h, la tolleranza di legge è 6,5 km/h, appunto il 5% di 130 km/h. L’approssimazione viene determinata per eccesso, dunque in autostrada è consentito viaggiare fino a 137 km/h. è chiaro che analoghe proporzioni vengono calcolate per tutte le altre tipologie di strade.

La multa è valida anche se si supera “per un pelo” il limite

È da tenere conto la questione relativa alla legittimità della sanzione di eccesso di velocità, che la Corte di Cassazione ha ribadito nell’ordinanza n. 3781/2018 poi confermata dall’ordinanza n. 3698/2019, in cui si indica che, pur “al netto” della tolleranza di legge, la sanzione si legittima anche se il limite di velocità sia stato superato di 0,1 km/h. E c’è di più: l’ordinanza n. 12629/2019 ha stabilito che il trasgressore deve eventualmente testimoniare di avere agito in maniera non colpevole: non, cioè, con la semplice affermazione di non potere guidare il veicolo tenendo gli occhi costantemente sul tachimetro: “L’accertamento della assenza di colpa necessita di una verifica in concreto e non di affermazioni generiche, sussistendo la presunzione di colpa”.

Multe per eccesso di velocità: tempi di notifica

Regola-base è la contestazione immediata della multa. Condizione di difficile applicabilità se l’infrazione sia scattata per mezzo dello strumento elettronico (ed è il caso dell’autovelox). In questo caso, la legge applica un tetto massimo di tempo per la notifica del verbale al proprietario del veicolo: novanta giorni dall’avvenuto accertamento.

Per essere valido, il verbale deve contenere:

  • Gli estremi dell’avvenuta violazione;
  • L’indicazione dei motivi per i quali era impossibile un’immediata constatazione.

Se la notifica della contravvenzione viene inviata al proprietario del veicolo oltre novanta giorni, la multa viene annullata, tranne nel caso in cui l’identificazione del conducente sia stata difficile (come ad esempio un veicolo utilizzato da più persone, nel medesimo nucleo familiare o nella stessa azienda).

Se, al momento dell’accertamento elettronico, alla guida del veicolo non c’era il proprietario, la Corte di Cassazione stabilisce (ordinanza n. 9555/2018) che quest’ultimo è autorizzato a dichiarare di non sapere chi in quel momento era il conducente, sempre che la notifica del verbale avvenga entro novanta giorni.

Bisogna fare, qui, una precisazione: se il caso in questione può verificarsi in un ambito familiare (la medesima vettura, di proprietà del marito-padre, viene utilizzata anche dalla moglie e dai figli -, nel caso di un’azienda è sempre consigliabile che il titolare e proprietario del veicolo tenga un registro nel quale annotare, giorno dopo giorno, l’identità di chi utilizza il veicolo. Altrimenti, in qualità di proprietario egli può incorrere in un’ulteriore sanzione.

Stato di necessità: si è in contravvenzione per eccesso di velocità?

Ecco una situazione che è opportuno conoscere, seppure “in linea di massima”. Si tratta della multa elevata per eccesso di velocità causato da uno stato di necessità. A questo proposito, l’art. 4 della legge 669/1981 stabilisce quanto segue:

“Non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima, ovvero in stato di necessità o di legittima difesa”.

È chiaro che l’autovelox non può fare alcuna differenza, quindi anche in questo frangente scatta la sanzione. L’automobilista (o il motociclista o autotrasportatore) multato può tuttavia presentare ricorso. Dovrà però dimostrare – con prove e documentazioni precise, come certificati di ricovero o denunce alle autorità – che in quel momento aveva la reale necessità di agire per salvare una persona (si pensi, ad esempio, al dovere far presto per accompagnare una partoriente all’ospedale), oppure la volontà di evitare un danno grave a qualcuno. È un “caso limite”, che suggerisce di farsi sempre assistere da chi, in caso di emergenza, non rischi di passare sotto la “scure” dell’autovelox.

Per proteggersi dall’autovelox, adottare la guida difensiva

La casistica che abbiamo illustrato serve ad elencare, nel dettaglio, tutte le sanzioni elevate dai sistemi di controllo elettronico della velocità. Va da se che gli autoveicoli di più recente produzione vengono equipaggiati in misura via via maggiore dei dispositivi di regolazione attiva della velocità e di rilevamento dei segnali stradali e dei limiti di velocità: funzionalità di infotainment utilissime, che possono davvero costituire un valido aiuto all’automobilista. Gli “aiutini multimediali” non devono tuttavia sostituire le proprie capacità di guida, che anzi non vanno sopravvalutate. In buona sostanza: la prudenza non è mai troppa, ed è sempre bene “allenare” ed affinare le personali capacità di condotta del veicolo, in quanto è prima di ogni altra cosa essenziale “anticipare” – eliminandone quindi il rischio – eventuali possibilità di incorrere in un autovelox.

Questo, in altre parole, significa adottare una guida difensiva, ovvero l’insieme di comportamenti che suggeriscono al conducente come agire d’anticipo per non rendersi “protagonista” di spiacevoli situazioni come, appunto, multe per eccesso di velocità, o peggio incidenti.

La “base di partenza” è – ovviamente – il rispetto dei limiti di velocità così come di tutti gli altri utenti della strada (il che costituisce la funzione principale dell’introduzione dei limiti stessi). Il “buon guidatore”, che è ben diverso da “bravo guidatore”, sa peraltro che ci si deve tenere sempre un po’ al di sotto dei limiti, perché si sente sicuro delle proprie reazioni ma non può garantire per gli altri. In ogni caso, tenuto anche conto di alcuni degli elementi tecnici che incidono sulla velocità del veicolo in movimento – come le leggere disparità fra velocità indicata e quella effettiva nei contachilometri analogici, la circonferenza delle ruote, le caratteristiche della strada, le condizioni meteo e del traffico -, il buon senso consiglia di tenere sempre un margine di sicurezza alla propria andatura. In altre parole: si cerchi sempre di non superare la velocità indicata dalla lancetta del tachimetro.



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