La MotoGP non ha corso sulla pista di Silverstone date le condizioni impraticabili dell’asfalto della pista, dopo la pioggia che ha colpito il tracciato. Poca sicurezza per i piloti, decisione accolta senza rammarico.
E’ stato un weekend travagliato quello che ha contraddistinto la sfida di Silverstone della MotoGP, tanto che la gara è stata annullata nonostante i tanti tifosi che erano accorsi sulle tribune e sugli spalti dell’autodromo britannico. E’ stato un fallimento sotto ogni punto di vista, perché essere arrivati all’estrema ratio dell’annullamento della corsa è stata una decisione sofferta, senza dubbio corretta, ma che ha delle responsabilità da parte di chi gestisce la pista, appena restaurata ma inidonea a disputare una gara sotto la pioggia. Il sabato, dopo la Pole Position conquistata da Jorge Lorenzo, la Dorna insieme a tutti gli altri responsabili aveva deciso di anticipare l’orario della MotoGP domenicale alle 12:30, per scongiurare il pericolo della pioggia che si sarebbe abbattuta nel pomeriggio su Silverstone. Infatti dopo le Free Practice bagnate, era stato evidenziato come il nuovo asfalto del tracciato fosse inadeguato per disputare una corsa in queste condizioni, in quanto incapace di drenare via l’acqua in eccesso. Questo ha alzato fortemente il rischio per i piloti, tanto che Tito Rabat è caduto e si è infortunato gravemente.
La domenica però le previsioni si sono rivelate errate e la pioggia è caduta copiosa già dalle 12:00. Dopo il warm up disputato su pista bagnata, le condizioni dell’asfalto sono apparse subito critiche e quando i piloti della top class sono andati a schierarsi sulla griglia di partenza, hanno rilevato che in pista c’era troppa acqua perché si potesse svolgere una gara in sicurezza. Loris Capirossi, attuale responsabile della sicurezza, è sceso in pista con la Safety Car, e dopo di che ha sentito le opinioni di tutti. La prima soluzione intrapresa è stata quella di ritardare la partenza del Gran Premio, in attesa di un miglioramento delle condizioni. Si è arrivati fino alle 17:00, orario oltre il quale era impossibile correre, anche perché la pioggia ha continuato a battere sulla pista. La Direzione Gara quindi si è trovata costretta ad annullare il dodicesimo appuntamento stagionale per tutte le tre classi del Motomondiale (MotoGP, Moto2 e Moto3). I piloti hanno commentato (quasi) all’unanimità che la decisione è stata giusta perché impossibile correre in quelle condizioni.