Fase 2: cosa devono fare le concessionarie per essere in regola

Redazione
02 Maggio 2020
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Lunedì 4 maggio la rete di vendita riparte: ecco i provvedimenti che showroom della rete ufficiale ed autosaloni metteranno in pratica.

Trends: Coronavirus

La Fase 2 che indica una prima ripartenza del Paese dopo quasi due mesi di chiusura pressoché totale di gran parte delle attività è ai nastri di partenza. Lunedì 4 maggio, e fino a lunedì 18 maggio, in Italia si assisterà ad un graduale allentamento delle misure che nelle ultime settimane hanno determinato il “lockdown” per l’emergenza da Coronavirus: un po’ più di “libertà” negli spostamenti individuali, che potranno avvenire all’interno del proprio Comune di residenza o di domicilio così come nel territorio regionale, un primo step di riapertura delle aziende e delle industrie. A questo grande insieme fanno capo le realtà del comparto automotive. Il tutto avrà l’obiettivo di monitorare le modalità di risposta del Paese alla ripresa: se, durante il primo periodo di entrata in vigore della “Fase 2”, la curva dei contagi dovesse diminuire ulteriormente (e ce lo auguriamo tutti), è probabile che nuove misure di riapertura saranno organizzate.

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Per questo, è indispensabile tenere conto del  principio-base adottato dal Governo nella imminente “Fase 2” di ripartenza del Paese dopo due mesi di chiusura: agire con la massima prudenza.

>> Coronavirus, Fase 2: riapertura per i concessionari auto

>> Coronavirus: pronta la ripartenza del comparto automotive

Come si organizza la filiera commerciale automotive

In effetti, una delle sfide più rilevanti verso le quali l’intero Paese dovrà far fronte, nei prossimi quattordici giorni e, poi, nelle settimane successive, è quello relativo alla sicurezza sanitaria. Anche il comparto dell’auto, che in Italia contempla quasi 158.000 attività – fra vendita, ricambi, accessori ed autoriparazioni – dovrà organizzarsi. Per molti versi ha già iniziato: se, come avevamo riportato in un nostro recente approfondimento, le autofficine ed i negozi di autoricambi hanno, durante il “lockdown”, avuto la possibilità di tenere aperto, le concessionarie sono state fra le attività che al contrario hanno dovuto chiudere.

>> Coronavirus: officine, carrozzerie, manutenzione auto e moto, chi può rimanere aperto

Concessionarie: un nuovo scenario

Lunedì 4 maggio sarà, per la rete commerciale ufficiale e gli autosaloni, giorno di riapertura. Può comunque essere probabile che le modalità di approccio del cliente e di vendita siano differenti da come sono state organizzate per lungo tempo. Ciò in quanto i provvedimenti di autoprotezione attuati dal Governo per limitare il più possibile l’eventuale diffondersi del Covid-19 determinano una riorganizzazione delle visite da parte dei potenziali acquirenti, così come delle prove delle vetture e del trattamento sanitario degli spazi di vendita e dei veicoli stessi.

Gli strumenti multimediali

Un primo sostanziale cambiamento (o meglio: evoluzione del rapporto fra concessionaria e cliente) è già passato sotto gli occhi di tutti nelle ultime settimane: ci si riferisce al Web. Molte Case costruttrici hanno potenziato i rispettivi canali social ed i siti corporate, proprio per fornire agli utenti la possibilità di interagire “di persona” con i venditori, ed avere a disposizione le offerte che sono state disposte dai “brand”.

Ci si potrà recare in concessionaria?

In base ai nuovi provvedimenti, la visita presso gli showroom sarà consentita, sebbene in osservanza a precise modalità che riguardano l’attenzione ai protocolli di sicurezza disposti dal Governo in materia di attività commerciali aperte al pubblico:

  • seguendo un percorso più diretto possibile
  • rimanendo all’interno del Comune di residenza
  • Non superando i confini della propria regione
  • Portando l’autocertificazione con se
  • Mantenendo, anche all’interno dell’autosalone, la distanza minima interpersonale di un metro.

>> Fase 2: come cambia l’autocertificazione per chi viaggia

Test drive: come si effettuerà?

Una delle “voci” imprescindibili dall’esperienza personale nel caso dell’acquisto di un veicolo è la prova su strada da parte del potenziale acquirente. Se è vero che l’esame della vettura, la sua configurazione ed il preventivo possono essere effettuati online “a tu per tu” con l’addetto della concessionaria, alla fine chi dovrà “toccare con mano” le caratteristiche del veicolo è, logicamente, chi poi deciderà di acquistarlo. In questo caso, è bene accordarsi preventivamente con la concessionaria: nulla vieta, ad esempio, di stabilire insieme la consegna della vettura a domicilio per un test-drive (attività assimilabile a quella di consegna dei corrieri espresso). È bene tenere presente che, se i clienti possono muoversi esclusivamente all’interno della propria regione, le concessionarie hanno la possibilità di consegnare le vetture anche oltre i confini regionali. È possibile che le vetture vengano allestite con una paratia divisoria fra la zona anteriore e quella posteriore dell’abitacolo, in modo da far sedere cliente e venditore in posizione sfalsata all’interno del veicolo, così come potrebbe avvenire che vengano concordate delle brevi prove su strada con la sola presenza del cliente a bordo, così come l’organizzazione di test-drive su due vetture (ovvero: il cliente conduce il veicolo che intende acquistare, il venditore lo segue su una vettura della concessionaria). In ogni caso, dopo ogni prova la vettura verrà sottoposta ad un intervento di igienizzazione.

Come Fca si è organizzata

A titolo di esempio, riportiamo il programma di riapertura messo in atto da Fca. Da lunedì 4 maggio, con il via alla Fase 2, il network di vendita ed i servizi post-vendita di Fiat-Crhysler Automobiles osserveranno un protocollo di sicurezza, dedicato ai dipendenti così come ai clienti, messo a punto in collaborazione con alcuni virologi (fra i quali Roberto Burioni del San Raffaele di Milano). Il programma riprende i “punti” siglati lo scorso 9 aprile dai vertici Fca e dalle rappresentanze sindacali per la riapertura degli stabilimenti italiani del Gruppo:

  • installazione di presidi sanitari presso ogni autosalone ed ogni officina di assistenza
  • organizzazione dei flussi di accesso dei clienti
  • attivazione di misure di pulizia ed igienizzazione
  • test drive di circa mezz’ora, con a bordo il solo cliente; oppure mediante consegna a domicilio del veicolo, previo accordo con il personale di vendita dello showroom
  • sanificazione delle vetture prima della consegna.

Tutto questo, ha indicato Fca, si attua mantenendo attive le possibilità di acquisto “a distanza” (il programma Car@home basato sull’applicazione Google Meet per la formulazione di preventivi, il rilascio di coupon per l’acquisto di nuovi veicoli grazie al progetto “Live Week”, l’effettuazione di interventi di manutenzione a domicilio per i casi urgenti e che non potevano essere rimandati).

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