Emergenza coronavirus: come pagare il bollo auto

Redazione
19 Marzo 2020
Bollo auto

In queste settimane bisogna state a casa salvo comprovati motivi di lavoro, salute o necessità. La tassa di proprietà non è fra questi: ecco come fare.

L’emergenza coronavirus (di recente classificata come pandemia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), che in Italia ha portato il Governo a varare ben tre decreti successivi (Dpcm del 2 marzo nel quale si istituiva il regime di “zona rossa” per la Lombardia ed una parte del Veneto; il Dpcm “Io resto a casa” del 9 marzo che ha di fatto esteso la “zona protetta” all’intero territorio nazionale, ed il DL n. 18 “Cura Italia” del 17 marzo 2020) e limita in maniera notevole gli spostamenti delle persone e le modalità di apertura di esercizi commerciali ed uffici, ha determinato una serie di provvedimenti ad hoc per gli automobilisti: si va, nello specifico, dalla sospensione del pagamento dell’assicurazione RC Auto obbligatoria per i Comuni della “zona rossa” al rinvio delle revisioni e dei collaudi, della validità dei documenti personali di riconoscimento (patente di guida compresa) e degli esami di guida.

Ciò che rimane invariato, oltre alle scadenze della Rc auto per gli automobilisti che non abitano in uno dei territori del Lodigiano e del Veneto già facenti parte della “zona rossa”, è la scadenza del bollo auto, che dunque non viene sottoposto ad alcun provvedimento di sospensione. In poche parole: se scade durante l’attuale periodo di “stop” forzato alla normale circolazione – fatti salvi i “comprovati motivi” di lavoro, salute e necessità che, previa autodichiarazione nel frattempo modificata con un nuovo modulo da portare sempre con se -, il bollo auto va pagato. Anche nell’attuale delicatissimo periodo di emergenza da Covid-19.

Se non posso uscire, come faccio a pagare il bollo?

La questione è, in questo caso, collegata alle modalità “materiali” di pagamento: come fare, visto che non si può uscire di casa salvo casi eccezionali e l’ACI, lo scorso 12 marzo, ha – “In applicazione delle nuove norme per il contenimento del Coronavirus”, come si legge sul sito Web dell’Automobile Club d’Italia – comunicato che fino al prossimo 3 aprile “Saranno chiusi al pubblico, in tutta Italia, gli sportelli del Pubblico Registro Automobilistico, quelli adibiti alla gestione delle tasse automobilistiche e i relativi uffici per le relazioni con il pubblico”? Esaminiamo le varie modalità.

Nuovo servizio telefonico ACI

Tenuto conto che, su 39 milioni di autoveicoli circolanti in Italia (per non parlare dei motocicli e dei ciclomotori), le richieste di chiarimento sono state notevoli, lo stesso Automobile Club ha provveduto all’attivazione di un “Numero verde” 800.18.34.34, attraverso cui l’automobilista potrà ottenere “Ogni chiarimento sull’operatività delle strutture territoriali ACI e sulla gestione delle pratiche automobilistiche” in questa fase di emergenza da coronavirus. Oltre al numero verde è stata attivata una casella mail [email protected]. Entrambi i servizi sono operativi, nei giorni feriali, dalle 8 alle 14.

Gli uffici postali funzionano, ma attenzione!

In alternativa, ci si può rivolgere agli uffici postali, il cui servizio resta attivo anche in queste settimane di emergenza da coronavirus, seppure ad orari ridotti. Il pagamento del bollo auto alle Poste, dunque, è possibile; occorre tuttavia fare estrema attenzione e valutare bene se ciò possa essere “conveniente”: in prima battuta, lo stesso decreto “Io resto a casa” impone (pena sanzioni di notevole entità) di non uscire dalla propria abitazione se non per casi di stretta necessità, di lavoro o di salute; inoltre, perché si consiglia di evitare i luoghi affollati.

Pagare il bollo online

Meglio, in questo frangente, affidarsi agli strumenti multimediali. Dunque: pagare il bollo tramite Internet. La tassa di proprietà può essere pagata attraverso le modalità InternetBanking personali (attraverso il proprio conto corrente bancario, per intenderci); oppure mediante una pagina ad hoc presente all’interno del portale ACI, previa registrazione. O, ancora, attraverso la piattaforma PagoPA – attiva dal presente 2020 – che consiste nel servizio di riscossione online delle imposte nazionali, così come affidandosi alle App per smartphone (ad esempio SatisPay).

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