Mercedes-AMG GT Black Series: i segreti di engineering della serie speciale

Redazione
16 Luglio 2020
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Aerodinamica raffinatissima, progetto derivato dalle versioni GT3 e GT4, 730 CV e 325 km/h per la V8 AMG “di serie” più potente di sempre.

Dopo sette anni di assenza, la denominazione “Black Series”, ed il corposo programma di re-engineering estetico-aerodinamico e meccatronico ad essa correlati, si preparano a fare nuovamente bella mostra di se. E, quale sesto capitolo della “stirpe” che si appresta a celebrare i quindici anni dal rilascio della prima “storica” derivazione (SLK AMG 55 Black Series: ne parliamo più diffusamente qui sotto, in un excursus sulle serie speciali che si sono via via succedute), è stato scelto il modello di punta della produzione Mercedes, “ovviamente” riveduto e corretto in partnership con i tecnici di Affalterback.

Si tratta di Mercedes-AMG GT, che per l’occasione viene ribattezzata Mercedes-AMG GT Black Series e si annuncia, dati ed immagini di anteprima alla mano, come il modello che porta in dote l’unità motrice V8 AMG “di serie” (vale a dire adattata per l’utilizzo nella guida anche di tutti i giorni) più potente di sempre (ben 730 CV, per una velocità di punta di 325 km/h), la configurazione stilistica e aerodinamica più sofisticata, l’abbinamento più ottimale nella scelta dei materiali (decisamente ampio è l’impiego della fibra di carbonio, come vedremo) e la più marcata dinamica di marcia. Ma andiamo con ordine.

L’esperienza delle corse

“Base concettuale di partenza” per la nuova Mercedes-AMG GT Black Series – protagonista di un “vernissage” virtuale: più avanti verranno ufficializzati i prezzi di vendita e la timeline di esordio sul mercato – è la configurazione AMG GT R Pro, svelata in occasione del Salone di Los Angeles di novembre 2018 ed, a sua volta, strettamente imparentata (per soluzioni hi-tech derivate dal vastissimo expertise Mercedes-AMG nel motorsport) dalle varianti-racing AMG GT3 e GT4. Dalle due versioni-corsa, impiegate con successo sulle piste di tutto il mondo, sono derivati il disegno ottimizzato della zona frontale (nuova forma per il paraurti, nuove appendici supplementari inferiori e laterali, nuovo splitter regolabile nelle due configurazioni “Strada” e “Corsa”); la riprogettazione del (lungo) cofano motore, in fibra di carbonio, provvisto di vistose feritoie funzionali all’invio dell’aria calda verso le zone laterali del veicolo e la parte posteriore, maggiormente rialzata e dotata di un nuovo alettone (regolabile dal pilota) con elemento aerodinamico attivo che, in base alla velocità, è in grado di modificare fino a 20° la propria inclinazione.

Decisamente elevati – seppure adeguati agli atout di estrema sportività messi in evidenza dalla nuova serie speciale AMG GT Black Series – i valori di downforce espressi dall’azione combinata dei nuovi elementi del corpo vettura, ottimizzati in modo da rendere favorevole il flusso d’aria attraverso l’alettone ed il diffusore posteriori: oltre 400 kg a 250 km/h.

La leggerezza prima di tutto

Nel complesso, il disegno del corpo vettura è quello, conosciutissimo, della “famiglia” AMG GT. In ordine allo sviluppo di una nuova edizione progettata specificamente per regalare agli enthusiast più smaliziati un’esperienza di guida “racing” in tutto e per tutto, diversi elementi sono stati modificati e alleggeriti.

  • Tetto in materiale leggero “carbon look” e ribassato nella zona centrale
  • Portellone in fibra di carbonio
  • Parabrezza in vetro stratificato sottile
  • Lunotto più ampio e anch’esso prodotto in vetro sottile
  • Supporto del cambio in fibra di carbonio
  • Elementi supplementari di rinforzo in fibra di carbonio collocati nella zona frontale, nel sottoscocca e nella parte posteriore
  • Telaio integrale in materiale leggero
  • Tunnel centrale in fibra di carbonio
  • Piastra inferiore in fibra di carbonio quale elemento di rinforzo per il motore, collegata al telaio integrale
  • Telaietto anteriore in alluminio
  • Impianto frenante carboceramico.

Abitacolo: atmosfera marcatamente racing

All’interno, Mercedes-AMG GT Black Series mette in evidenza rivestimenti in pelle Nappa “Exclusive” abbinata a microfibra “Dinamica” in nero con cuciture in arancione a contrasto; plancia e pannelli porta alleggeriti (da notare la presenza di sportivissime cinghiette per l’apertura delle porte, al posto delle consuete maniglie), sedili anatomici AMG dal guscio in fibra di carbonio; strumentazione digitale da 12.3” (con tre configurazioni grafiche selezionabili: “Classico”, “Sportivo”, “Supersportivo”), display multimediale centrale da 10.25”, comandi a display per il controllo delle logiche di trasmissione, assetto, ESP, impianto di scarico, flaps dell’alettone posteriore e Start&Stop; e volante multifunzione Performance AMG provvisto di levette in alluminio per il cambio, pulsanti touch per la visualizzazione delle grafiche strumentazione e display multimediale.

Assetto, ruote e dinamiche telaio

L’impostazione telaistica di Mercedes-AMG GT Black Series è chiaramente funzionale alle elevatissime possibilità velocistiche espresse dalla nuova edizione speciale della supercoupé di Stoccarda-Affalterbach: i cerchi a sezione differenziata (19” all’avantreno; 20” al retrotreno) vengono equipaggiati con un set di pneumatici Michelin Cup2 R MO da, rispettivamente, 285/35 ZR 19 e 335/30 ZR 20, e proposi in due mescole differenti: “MO1A” di primo equipaggiamento, ed “MO2”, a mescola più dura particolarmente indicata per gli impieghi in pista e nei “track day”.

La tecnologia delle sospensioni, che si appoggia su carreggiate più ampie, prevede l’impiego di un kit di molle e ammortizzatori adattivi in alluminio fucinato, il cui comportamento avviene sotto il controllo del sistema Ride Control AMG, e regolabili con sistema a ghiera (medesima tecnologia applicata da Mercedes-AMG GT R Pro); e barra antirollio posteriore a tre vie di regolazione manuale.

Da segnalare, inoltre, il dispositivo di selezione “Dynamic Select AMG” per le sospensioni (tre modalità di regolazione, compreso un nuovo programma “Sport+” specifico per la guida veloce sui circuiti vallonati), la presenza del controllo trazione AMG Traction Control a nove step di regolazione il cui controllo avviene attraverso le mappature del gruppo motopropulsore (motore, trasmissione, differenziale) per mezzo di un comando ad hoc collocato sulla plancia; ed il controllo dell’aerodinamica “AMG Dynamics” con quattro regolazioni (Basic, Advanced, Pro, Master).

Motorizzazione

  • Motore: 4.0 V8 biturbo con nuovo albero motore “piatto” e alleggerito, provvisto di perni di biella disposti sullo stesso piano
  • Cilindrata complessiva: 3.982 cc
  • Potenza massima: 730 CV a 6.700-6.900 giri/min
  • Coppia massima: 800 Nm fra 2.000 e 6.000 giri/min
  • Trasmissione: cambio robotizzato Speedshift DCT AMG a sette rapporti con comando a doppia frizione.

Valori prestazionali di assoluto livello

Di seguito l’indicazione delle performance dichiarate dai tecnici della Stella a Tre Punte per la nuova Mercedes-AMG GT Black Series.

  • Velocità massima: 325 km/h
  • Tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h: 3”2
  • Tempo di accelerazione da 0 a 200 km/h: “Meno di 9 secondi”.

“Dove eravamo rimasti?”

Come accennato, una configurazione “Black Series” nella gamma di segmento altissimo per la Stella a Tre Punte mancava da diversi anni. Per la precisione, dalla primavera del 2013; quando, cioè, il tandem Stoccarda-Affalterbach allestì Mercedes SLS AMG Black Series, in cui l’unità motrice M169 venne “riveduta e corretta” in ordine di erogare una potenza massima di 622 CV a 8.000 giri/min e 635 Nm di coppia massima, trasmessi alle ruote per mezzo di un cambio automatico doppia frizione a sette rapporti, in grado di spingere la “storica” supercoupé ad una velocità massima di 315 km/h (autolimitati).

Grazie ad un ampio utilizzo della fibra di carbonio, il peso della vettura guadagnò una settantina di kg rispetto ad SLS AMG “standard”. Un aerokit opzionale comprendeva già allora un alettone posteriore (ovviamente in fibra di carbonio) regolabile.

Prima ancora, la denominazione “Black Series” fu impiegata per quattro precedenti “special edition”.

  • Mercedes SLK AMG 55 Black Series (2006): motorizzazione 5.5 V8 aspirato da 400 CV, cambio automatico a sette rapporti, sospensioni a regolazione manuale, hardtop in fibra di carbonio, telaio rinforzato, pneumatici Pirelli da 235/35 R 19 anteriormente e 265/30 R 19 posteriormente. Velocità massima: 280 km/h
  • Mercedes CLK 63 AMG Black Series (2007): prodotta in 500 unità fino al 2009, venne equipaggiata con l’unità M156 V8 da 6,2 litri, per una potenza massima di 507 CV a 6.800 giri/min ed una coppia massima di 630 Nm a 5.250 giri/min. La trasmissione era Speedshift 7G-Tronic. Velocità massima: 299 km/h
  • Mercedes SL 65 AMG Black Series (2008): progetto realizzato “in esterno” da HWA Engineering che creò un notevoli modifiche al corpo vettura e fece ricorso ad un estensivo utilizzo della fibra di carbonio, trasformò la già performante SL65 AMG (con la quale manteneva in comune soltanto l’origine meccatronica, i pannelli porta e la cellula abitacolo, e rispetto a cui denunciò ben 250 kg in meno alla bilancia) in un autentico “mostro”: il V12 6.0, provvisto di turbocompressori e intercooler maggiorati, arrivò ad erogare 670 CV e 1.000 Nm di coppia massima, per una velocità di punta di 320 km/h (autolimitati). La produzione totale fu di 350 unità, ad un prezzo di 354.000 euro ciascuna
  • Mercedes C63 AMG Coupé Black Series (2011): “cuore pulsante” della quarta (e unica “baby”, in confronto alle precedenti realizzazioni così come a quelle che sarebbero arrivate in seguito) ultra-special di Stoccarda-Affalterbach, prodotta in 800 esemplari dall’inizio del 2012, un’ulteriore variante della motorizzazione M156 6.2 V8 già montata anni prima a bordo di CLK63 Black Series e all’epoca condivisa con SLS AMG. La potenza erogata era di 517 CV a 6.800 giri/min, per una coppia massima di 620 Nm.

Mercedes-AMG GT Black Series 2021: immagini ufficiali

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