Furti auto nel 2019: soltanto una su tre viene ritrovata

Redazione
27 Luglio 2020
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Mai così elevato il numero di auto che fanno perdere le proprie tracce. Fiat Panda si conferma la preferita dai ladri. Allarme anche fra i SUV.

Il lungo periodo di lockdown causato dall’emergenza da Coronavirus avrà inciso, dal punto di vista statistico, sui furti di auto? Le rilevazioni sul primo semestre 2020, e – in proiezione – sull’intero anno, verranno chiaramente ufficializzate più avanti. C’è tuttavia un dato che dimostra come in Italia, da nord a sud, l’”attività” delle sottrazioni di autoveicoli a danno dei privati costituisca un “settore” (del quale andare poco fieri) sempre fiorente. E ciò che mette ancor di più in allarme è il fatto che aumenta il numero di autovetture delle quali si perdono le tracce: il tasso di recupero delle auto rubate è, nel 2019, sceso al 36% (laddove nel 2018 questa “voce” si attestava sul 40%).

Una gran brutta notizia, per due motivi: da una parte il dispiacere di vedersi portata via la propria auto dai “soliti ignoti”, con tutte le conseguenze che ne derivano, non ultimo il fatto che il suo ritrovamento non è affatto sicuro; e un possibile aumento degli importi assicurativi per la polizza Incendio-furto a carico di tutti gli automobilisti.

Nel 2019 furti auto diminuiti

Dispiace dovere riportare questa rilevazione, resa nota da LoJack – società leader nella lotta ai furti di auto, e da più di 10 anni presente nel nostro Paese con attività di supporto alle forze di polizia nelle strategie di contrasto ai “topi d’auto” – ed elaborata, integrandola con i consuntivi derivati da rapporti nazionali ed internazionali sul fenomeno, su dati del Ministero dell’Interno: lo scorso anno il numero complessivo di autovetture sottratte ai legittimi proprietari in Italia è stato di 95.403 unità, vale a dire oltre il 10% in meno rispetto al complessivo registrato nel 2018 (quando, cioè, i furti di auto furono 105.239). Ed anche in diminuzione in confronto al 2017 (che si era concluso con 99.987 autovetture rubate).

Ma sempre più vetture “scompaiono”

Dunque: se nel nostro Paese, lo scorso anno, si sono avuti meno furti di auto, preoccupa il fatto che di un autoveicolo su tre si sono perse le tracce. In termini assoluti, più di 61.000 vetture non sono mai più state ritrovate, mentre quelle restituite ai proprietari sono state 34.196.

Che fine fanno?

Le destinazioni fatte prendere dalle autovetture rubate e scomparse sono quelle da tempo (e purtroppo) conosciute da forze di polizia e automobilisti stessi (se ne parla molto nelle pagine di cronaca): prendono la strada di mercati esteri, soprattutto verso i Paesi dell’est Europa; oppure vengono smembrate per alimentare la “filiera nascosta” dei pezzi di ricambio illegali.

Furti “a macchia di leopardo”

Lo scenario italiano dei furti d’auto non è omogeneo: ci sono, rileva LoJack, zone in cui questo fenomeno risulta più elevato, e aree nelle quali la situazione è più “tranquilla”.

Nel 2019, le sottrazioni di auto private si sono concentrate in prevalenza su cinque regioni, le quali – punta il dito LoJack – risultano dal canto loro già “ai vertici” di questa poco invidiabile classifica: Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia.

Di seguito la “classifica”, in ordine decrescente, delle cinque regioni italiane che nel 2019 hanno lamentato la maggiore incidenza di furti di auto.

  • Campania (23.554 furti)
  • Lazio (17.021)
  • Puglia (16.389)
  • Sicilia (13.173)
  • Lombardia (10.013).

Il calo del numero di auto rubate, evidenzia LoJack, ha segnato una decisa polarizzazione del fenomeno, a testimonianza di un business criminale che si focalizza sulle Regioni di origine delle organizzazioni criminali e in quelle in cui queste intessono maggiormente i propri interessi economici. Si registrano fenomeni emergenti come bande criminali dedite al furto di specifici modelli in alcune città per periodi più o meno lunghi, che proseguono nella propria attività fino al raggiungimento di un determinato numero di vetture sottratte da rimettere in commercio.

Auto più rubate nel 2019 in Italia

Per via della notevolissima diffusione sul territorio nazionale, è giocoforza facile motivare quali siano le vetture più “gettonate” dai topi d’auto. Nessuna sorpresa, quindi, se in testa alla poco onorevole “Top Ten” troviamo Fiat Panda: la “segmento A” di Fiat, che nel presente 2020 celebra i quarant’anni dall’esordio sul mercato e si avvia ai vent’anni dal debutto della nuova generazione (che avvenne nel 2003), saldamente in testa alle classifiche di vendita, ha anche (chiaramente senza responsabilità alcuna) il titolo di auto preferita dai ladri, con 11.299 esemplari rubati nel 2019.

Fca ai primi cinque posti

Dietro Fiat Panda, la “classifica” delle autovetture più rubate nel 2019 vede ben cinque altri modelli prodotti da Fiat-Chrysler Automobiles nelle prime dieci posizioni. Si tratta, nell’ordine, di Fiat 500, Fiat Punto (la longeva “segmento B” di Fiat, non più in produzione da due anni, rimane fra le auto maggiormente a rischio di furto: ciò, evidentemente, per motivi di smercio di ricambi nel “mercato nero”), Lancia Ypsilon, Alfa Romeo Giulietta (sesta posizione) e Fiat 500L che chiude i primi dieci posti.

Di seguito l’elenco dei dieci modelli di auto più rubati nel 2019, con l’indicazione percentuale degli esemplari recuperati (quest’ultima “voce”, come si noterà, supera il 50%, e di poco, in soltanto due casi).

  1. Fiat Panda (11.529 furti; il 52% è stato recuperato)
  2. Fiat 500 (7.989 furti e il 45% recuperato)
  3. Fiat Punto (6.664 furti; 33% recuperato)
  4. Lancia Ypsilon (4.540 furti, il 41% recuperato)
  5. Volkswagen Golf (2.301, soltanto il 26% è stato recuperato)
  6. Alfa Romeo Giulietta (1.965 furti, il 52% recuperato)
  7. Ford Fiesta (1.953 furti, il 32% recuperato)
  8. Smart ForTwo (1.794 furti, soltanto il 28% è stato recuperato)
  9. Renault Clio (1.772 furti, il 33% recuperato)
  10. Fiat 500L (1.627 furti, il 49% recuperato).

I dieci marchi auto più rubati nel 2019

Costruttore per Costruttore, ecco la “classifica” delle Case costruttrici oggetto di maggiori sottrazioni di autovetture nel nostro Paese.

  • Fiat (36.847 furti, il 44% recuperato)
  • Lancia (5.639 furti, il 40% recuperato)
  • Ford (5.304, il 31% recuperato)
  • Volkswagen (5.237 furti, il 28% recuperato)
  • Renault (4.725 furti, il 27% recuperato)
  • Alfa Romeo (4.347 furti, il 43% recuperato)
  • Opel (3.674 furti, il 28% recuperato)
  • Mercedes (3.394 furti, il 21% recuperato)
  • Audi (3.340 furti, il 28% recuperato)
  • Smart (2.964 furti, il 27% recuperato).

SUV: il fenomeno dei furti è in crescita

Al contrario di quanto messo in evidenza nell’analisi dei furti a danno di autovetture “tradizionali”, fra i modelli a ruote alte – sempre più “centrali” nelle strategie di riposizionamento delle Case costruttrici, e via via più diffuse sul nostro territorio – la percentuale di furti ha registrato nel 2019 un significativo aumento: l’11% in più (5.140 le unità sottratte ai proprietari) rispetto all’anno precedente. È in ogni caso da rilevare come la percentuale dei veicoli recuperati (ferma ad una media del 30%) sia sensibilmente più bassa ( 6 punti percentuali in meno) rispetto a quella delle autovetture. Ovvero: meno di uno “Sport Utility” rubato su tre viene ritrovato dopo il furto: ciò testimonia, osserva l’analisi LoJack, quanto gli interessi della criminalità organizzata si siano orientati su questi veicoli, sottratti e fatti sparire dalla circolazione con estrema rapidità.

I SUV più rubati nel 2019

Nissan Qashqai (917 esemplari rubati, il 27% recuperati)

Range Rover (502 furti, il 37% recuperato)

Range Rover Evoque (374 furti, il 43% recuperato)

Kia Sportage (323 furti, il 19% recuperato)

Toyota Rav4 (321 furti, il 39% recuperato)

Hyundai Tucson (301 furti, il 24% recuperato)

Bmw X3 (270 furti, il 27% recuperato)

Bmw X1 (144 furti, il 24% recuperato)

Mercedes ML1 (108 furti, il 14% recuperato)

Mitsubishi Pajero (78 furti, il 44% recuperato).

È essenziale ritrovare l’auto entro 24 ore

Le oltre 61.000 autovetture che lo scorso anno sono state “cannibalizzate” per alimentare la filiera nascosta della rivendita illegale di ricambi, oppure inviate oltreconfine, hanno – come si accennava – rappresentato circa il 66% delle auto rubate. Quelle recuperate sono state, dunque, il 34% circa, percentuale più bassa degli ultimi anni. Questo suggerisce una triste constatazione: spesso, il furto rappresenta una vera e propria corsa contro il tempo per poter avere una buona probabilità di ritrovare la vettura rubata. Trascorse le prime 24 ore, evidenzia l’analisi LoJack, in alcune aree d’Italia le percentuali di rintracciarla si riducono al minimo.

“Il fenomeno dei furti d’auto è in costante evoluzione – osserva Maurizio Iperti, amministratore delegato di LoJack Italia – E preoccupa il fatto che, dopo il calo dovuto al lockdown, il business dei furti ha recuperato il terreno perduto ed è tornato a rappresentare una piaga per diverse aree del nostro Paese. Attraverso la tecnologia in radiofrequenza e il supporto sul campo del nostro team Law Enforcement da anni siamo al fianco delle Forze dell’Ordine per contrastarla. Per compiere un ulteriore passo in avanti nella lotta contro questo fenomeno, a settembre renderemo disponibile LoJack Premium Touch, un’innovativa e unica soluzione di recupero veicoli con doppia tecnologia destinata ad aumentare in maniera esponenziale la possibilità di recupero di un’auto in caso di furto e dotata di un’App”.

Le 10 auto più rubate in Italia nel 2019

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