GP d’Italia: albo d’oro

Redazione
03 Settembre 2020
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F1 Vittoria Monza

Storia e gloria, vincitori e racconti di settant’anni di appuntamenti mondiali con la “tappa” tricolore della massima Formula.

Trends: Formula 1

Se c’è un appuntamento “fisso” con il motorsport, questo è il Gran Premio d’Italia. Da sempre inserito nel calendario di Formula 1, dove costituisce una delle prove immancabili per l’intera “carovana” della massima Formula, ha sempre mantenuto la medesima collocazione in calendario: la prima metà di settembre. Così come avverrà quest’anno: i riflettori di tutto il mondo sono puntati su Monza per domenica 6 settembre 2020, con la disputa del GP d’Italia numero 91.

E questo, ancora prima che nel 1950 venisse istituito il Campionato mondiale: la prima edizione del Gran Premio d’Italia a Monza si svolse nel 1922, a pochi giorni dall’avvenuto completamento – a tempo di record – dell’Autodromo.

>> Gran Premio d’Italia: tutto sul circuito di Monza

Prima di allora, il GP d’Italia si era tenuto, nel 1921 e (appunto) all’inizio di settembre, a Montichiari (Brescia), con la differenza che in quella prima occasione l’area di gara era stata ricavata da strade normalmente aperte alla circolazione dei veicoli.

Uno dei Gran Premi più antichi del mondo

Per anzianità, l’Autodromo di Monza è il quarto più “antico” al mondo, dopo Brooklands, Indianapolis e l’Avus. Altrettanto storico è il Gran Premio d’Italia, il quinto più antico dopo il Gran Premio di Francia (la cui prima edizione si tenne nel 1906), USA (che non è Indianapolis, ma l’American Grand Prize che venne organizzato a Savannah, nella Georgia, nel 1908), Spagna (sul tracciato di San Sebastiàn nel 1913) e Russia (San Pietroburgo, prima edizione nel 1913).

Non sempre si è corso a Monza

Sebbene la sede storica delle 90 edizioni (l’importante traguardo è stato celebrato nel 2019) del Gran Premio d’Italia sia l’Autodromo di Monza, gli archivi del motorsport raccontano che in cinque occasioni sono state scelte altre sedi. Ciò avvenne, oltre che a Montichiari (1921), a Livorno (Circuito stradale del Montenero, nel 1937), Milano (Circuito della Fiera, nel 1947), Torino (Circuito del Parco del Valentino, nel 1948) e Imola (nel 1980).

L’incidente di Materassi e due anni di stop

Soltanto in due annate consecutive il GP d’Italia non venne organizzato: nel 1929 e nel 1930, in conseguenza al tragico incidente che nell’edizione 1928 aveva provocato la morte di Emilio Materassi (Talbot) e di almeno 22 spettatori (alcune fonti riportarono 27 vittime) e 21 feriti. A sostituire il Gran Premio “ufficiale”, ci fu, nei due anni di assenza dal calendario internazionale, il Gran Premio di Monza per vetture di formula libera.

I vincitori fino al 1950

Fra i i piloti dell’”Epoca d’Oro” dell’automobilismo sportivo, cioè quella che per convenzione si usa collocare fino alla Seconda Guerra mondiale, che trionfarono al GP d’Italia, si ricordano Jules Goux (Ballot, nel 1921), Pietro Bordino (Fiat Grand Prix, nel 1922), Carlo Salamano (Fiat Grand Prix nel 1923), Antonio Ascari (Alfa Romeo P2 nel 1924), Gastone Brilli-Peri (Alfa Romeo P2 nel 1925), Louis Charavel (Bugatti 35, nel 1926), Robert Benoist (Délage Grand Prix, nel 1927), Louis Chiron (Bugatti 35, nel 1928), Giuseppe Campari e Tazio Nuvolari (Alfa Romeo Tipo A nel 1931, sulla distanza delle 10 ore), Tazio Nuvolari (1932, su Alfa Romeo P3), Luigi Fagioli (Alfa Romeo P3, nel 1933), Luigi Fagioli e Rudolf Caracciola (Mercedes nel 1934), Hans Stuck (Auto Union Typ C nel 1935), Bernd Rosemeyer (Auto Union nel 1936), Rudolf Caracciola (Mercedes nel 1937) e nuovamente Tazio Nuvolari (Auto Union nel 1938); dopo il conflitto, Carlo Felice Trossi (Alfa Romeo 158 nel 1947, Jean-Pierre Wimille (Alfa Romeo 158 nel 1948) e Alberto Ascari (Ferrari, nel 1949).

>> GP d’Italia: 3 gare della Ferrari meravigliose

La parentesi di Imola

Nonostante la realizzazione di nuove varianti che, all’inizio degli anni 70, avevano limitato notevolmente le elevatissime medie delle vetture, la metà del decennio vide l’eventualità che il Gran Premio d’Italia potesse “emigrare” verso l’Autodromo di Imola (dove le monoposto di F1 si erano già sfidate in due occasioni, fuori campionato: nel 1963, con vittoria di Jim Clark su Lotus 25; e nel 1979, come “Gran Premio Dino Ferrari” che venne vinto da Niki Lauda su Brabham-Alfa Romeo). Ipotesi che non si verificò fino al 1980.

Due anni prima (nell’autunno del 1978, dunque a poche settimane dall’incidente al via le cui conseguenze costarono la vita a Ronnie Peterson), in effetti, l’AC Bologna e la FOCA, guidata da Bernie Ecclestone, avevano concluso un accordo secondo cui, per tre anni, il GP d’Italia sarebbe dovuto svolgersi a Imola, secondo un principio di rotazione. L’Automobile Club d’Italia ritenne di criticare l’accordo, in quanto veniva sostenuto che l’unico soggetto che potesse concludere un agreement con l’Associazione fra i Costruttori dovesse essere proprio l’ACI “centrale”.

La Commissione Sportiva internazionale, cui spettava l’omologazione degli autodromi, appoggiò la posizione ACI. Ne seguirono lunghe discussioni, al termine delle quali si decise per l’effettuazione, nel 1979, del GP d’Italia a Monza e per una gara non valevole per il Mondiale, a Imola. A condizione che l’autodromo del Santerno ospitasse il Gran Premio iridato nel 1980. Cosa che effettivamente avvenne. Dal 1981, il Gran Premio d’Italia tornò definitivamente a Monza, e a Imola iniziò la lunga stagione – protrattasi fino al 2006 – del GP di San Marino.

>> GP d’Italia: 5 edizioni indimenticabili

Albo d’oro del Gran Premio d’Italia dal 1950

  • 1950, Monza: Nino Farina su Alfa Romeo 158
  • 1951, Monza: Alberto Ascari su Ferrari 375 F1
  • 1952, Monza: Alberto Ascari su Ferrari 500 F2
  • 1953, Monza: Juan Manuel Fangio su Maserati A6SSG
  • 1954, Monza: Juan Manuel Fangio su Mercedes W196
  • 1955, Monza: Juan Manuel Fangio su Mercedes W196
  • 1956, Monza: Stirling Moss su Maserati 250F
  • 1957, Monza: Stirling Moss su Vanwall
  • 1958, Monza: Tony Brooks su Vanwall
  • 1959, Monza: Stirling Moss su Cooper T51-Climax
  • 1960, Monza: Phil Hill su Ferrari-Dino 246
  • 1961, Monza: Phil Hill su Ferrari-Dino 156
  • 1962, Monza: Graham Hill su Brm P57
  • 1963, Monza: Jim Clark su Lotus 25-Climax
  • 1964, Monza: John Surtees su Ferrari 158
  • 1965, Monza: Jackie Stewart su Brm P261
  • 1966, Monza: Ludovico Scarfiotti su Ferrari 312
  • 1967, Monza: John Surtees su Honda RA300
  • 1968, Monza: Denis Hulme su McLaren M7A-Ford Cosworth
  • 1969, Monza: Jackie Stewart su Matra MS80-Ford Cosworth
  • 1970, Monza: Clay Regazzoni su Ferrari 312B
  • 1971, Monza: Peter Gethin su Brm P160
  • 1972, Monza: Emerson Fittipaldi su Lotus 72-Ford Cosworth
  • 1973, Monza: Ronnie Peterson su Lotus 72-Ford Cosworth
  • 1974, Monza: Ronnie Peterson su Lotus 72-Ford Cosworth
  • 1975, Monza: Clay Regazzoni su Ferrari 312T
  • 1976, Monza: Ronnie Peterson su March 761
  • 1977, Monza: Mario Andretti su Lotus 78-Ford Cosworth
  • 1978, Monza: Niki Lauda su Brabham BT46B-Alfa Romeo
  • 1979, Monza: Jody Scheckter su Ferrari 312 T4
  • 1980, Imola: Nelson Piquet su Brabham BT49B-Ford Cosworth
  • 1981, Monza: Alain Prost su Renault RE30
  • 1982, Monza: René Arnoux su Renault RE30B
  • 1983, Monza: Nelson Piquet su Brabham BT52-Bmw
  • 1984, Monza: Niki Lauda su McLaren MP4/2-TAG Porsche
  • 1985, Monza: Alain Prost su McLaren MP4/2-TAG Porsche
  • 1986, Monza: Nelson Piquet su Williams FW11-Honda
  • 1987, Monza: Nelson Piquet su Williams FW11B-Honda
  • 1988, Monza: Gerhard Berger su Ferrari F1-87/88C
  • 1989, Monza: Alain Prost su McLaren MP4/5-Honda
  • 1990, Monza: Ayrton Senna su McLaren MP4/5-Honda
  • 1991, Monza: Nigel Mansell su Williams FW14-Renault
  • 1992, Monza: Ayrton Senna su McLaren MP4/7°-Honda
  • 1993, Monza: Damon Hill su Williams FW15C-Renault
  • 1994, Monza: Damon Hill su Williams FW16-Renault
  • 1995, Monza: Johnny Herbert su Benetton B195-Renault
  • 1996, Monza: Michael Schumacher su Ferrari F310
  • 1997, Monza: David Coulthard su McLaren MP4/12-Mercedes
  • 1998, Monza: Michael Schumacher su Ferrari F300
  • 1999, Monza: Heinz-Harald Frentzen su Jordan 199-Mugen Honda
  • 2000, Monza: Michael Schumacher su Ferrari F1-2000
  • 2001, Monza: Juan Pablo Montoya su Williams FW23-Bmw
  • 2002, Monza: Rubens Barrichello su Ferrari F2002
  • 2003, Monza: Michael Schumacher su Ferrari F2003GA
  • 2004, Monza: Rubens Barrichello su Ferrari F2004
  • 2005, Monza: Juan Pablo Montoya su McLaren MP4/20-Mercedes
  • 2006, Monza: Michael Schumacher su Ferrari 248 F1
  • 2007, Monza: Fernando Alonso su McLaren MP4/22-Mercedes
  • 2008, Monza: Sebastian Vettel su Toro Rosso STR3-Ferrari
  • 2009, Monza: Rubens Barrichello su Brawn BGP 001-Mercedes
  • 2010, Monza: Fernando Alonso su Ferrari F10
  • 2011, Monza: Sebastian Vettel su Red Bull RB7-Renault
  • 2012, Monza: Lewis Hamilton su McLaren MP4/27-Mercedes
  • 2013, Monza: Sebastian Vettel su Red Bull RB9-Renault
  • 2014, Monza: Lewis Hamilton su Mercedes F1 W05
  • 2015, Monza: Lewis Hamilton su Mercedes F1 W06 Hybrid
  • 2016, Monza: Nico Rosberg su Mercedes F1 W07 Hybrid
  • 2017, Monza: Lewis Hamilton su Mercedes AMG F1 W08 EQ Power+
  • 2018, Monza: Lewis Hamilton su Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
  • 2019, Monza: Charles Leclerc su Ferrari SF90.

Le vittorie per Costruttori, motoristi, piloti

Vittorie Costruttori al GP d’Italia (dal 1950)

  • 19 vittorie: Ferrari
  • 10 vittorie: McLaren
  • 7 vittorie: Mercedes
  • 6 vittorie: Williams
  • 5 vittorie: Lotus
  • 3 vittorie: Brabham, Brm
  • 2 vittorie: Maserati, Red Bull, Renault, Vanwall
  • 1 vittoria: Alfa Romeo, Benetton, Brawn, Cooper, Honda, Jordan, March, Matra, Toro Rosso.

Vittorie motoristi al GP d’Italia (dal 1950)

  • 20 vittorie: Ferrari
  • 12 vittorie: Mercedes
  • 8 vittorie: Ford Cosworth, Renault
  • 6 vittorie: Honda
  • 3 vittorie; Brm
  • 2 vittorie: Alfa Romeo, Bmw, Climax, Maserati, TAG Porsche, Vanwall
  • 1 vittoria: Mugen Honda.

Vittorie piloti al GP d’Italia (dal 1950)

  • 5 vittorie: Lewis Hamilton, Michael Schumacher
  • 4 vittorie: Nelson Piquet
  • 3 vittorie: Rubens Barrichello, Juan Manuel Fangio, Stirling Moss, Ronnie Peterson, Alain Prost, Sebastian Vettel
  • 2 vittorie: Fernando Alonso, Alberto Ascari, Damon Hill, Phil Hill, Niki Lauda, Juan Pablo Montoya, Clay Regazzoni, Ayrton Senna, Jackie Stewart, John Surtees
  • 1 vittoria: Mario Andretti, René Arnoux, Gerhard Berger, Tony Brooks, Jim Clark, David Coulthard, Nino Farina, Emerson Fittipaldi, Heinz-Harald Frentzen, Peter Gethin, Johnny Herbert, Graham Hill, Denis Hulme, Charles Leclerc, Nico Rosberg, Ludovico Scarfiotti, Jody Scheckter.

Record di pole position piloti al GP d’Italia (dal 1950)

Lewis Hamilton (6 volte).

Record di pole position Costruttori al GP d’Italia (dal 1950)

Ferrari (21 volte).

Record di pole position motoristi al GP d’Italia (dal 1950)

Ferrari (22 volte).

Record di giri più veloci piloti al GP d’Italia (dal 1950)

Lewis Hamilton (6 volte).

Record di giri più veloci Costruttori al GP d’Italia (dal 1950)

Ferrari (19 volte, primato anche fra i motoristi).

Record della pista ufficiale in gara

Rubens Barrichello (2004) su Ferrari: 5,793 km in 1’21”046 alla media di 257,3 km/h.

Formula 1 2020, tutti i caschi dei piloti

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