Fiat Barchetta: i 25 anni della spiderina neo retrò

Redazione
21 Gennaio 2020
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Fiat Barchetta

Nel gennaio 1995 debuttò in produzione la biposto che riportava, dopo lungo tempo, Fiat nella nicchia delle biposto scoperte. Ecco la sua storia.

Trends: Auto d'epoca

Nelle scorse settimane, il mondo degli appassionati dei modelli sportivi “di casa nostra” ricevette la non piacevole notizia che Fiat 124 Spider (e la “sorella cattiva” Abarth) sarebbero state tolte di produzione, e dopo appena tre anni di “carriera”: una news che non ha mancato di suscitare discussioni, in quanto con l’addio alla pur giovane biposto “en plein air” a trazione posteriore sviluppata “in partnership” con Mazda scompare – non per sempre, ci si augura – l’immagine di “spiderina” all’italiana, vale a dire una vettura di forme compatte, motore potente “ma non troppo”, linea personale e “pulita” e che strizza l’occhio alla tradizione sportiva. Tutte “voci” che da sempre attirano migliaia di enthusiast in tutto il mondo. E fu 25 anni fa, in questi giorni, che il grande “club degli appassionati” globale salutò il via alla produzione di un modello da subito entrato nelle grazie dei connoisseur e che, per gli atout che portava in dote, molto contribuì a rinnovare i fasti dell’immagine sportiva da parte del “colosso di Torino”.

Il riferimento è tutto per Fiat Barchetta, fresca neo-venticinquenne (adesso), tuttavia da tempo al centro di un movimento di grande interesse da parte di un ampio parterre di appassionati e possessori: del resto, che Fiat Barchetta, rimasta in produzione dal 1995 alla vigilia dell’estate 2005 in poco meno di 58.000 unità ed in due serie consecutive (differenti fra loro per alcuni dettagli estetici), appartenga a buon diritto alla stirpe delle “piccole Fiat” di produzione esclusiva e dalle caratteristiche marcatamente sportive, lo indica non soltanto il suo layout di linee ed allestimenti (tutti volutamente ispirati alla gloriosissima “Età dell’oro” del grande design italiano), quanto anche i galloni di ufficialità di modello d’epoca – nonostante i trent’anni “canonici” per essere considerata auto storica siano di là da venire – in virtù dell’essere da anni presente nel Registro Storico Fiat.

Da un quarto di secolo è “rivale” di Mazda MX-5

Curiosamente, Fiat Barchetta, “progenitrice” della ben più moderna Fiat 124 Spider il cui progetto condivide l’utilizzo della piattaforma Mazda con schema di propulsione tradizionale (motore anteriore, trazione posteriore), viene da sempre considerata competitor di primo piano nei confronti della longeva Mazda MX-5. In effetti, per dimensioni, immagine, cilindrata e prestazioni, Barchetta è molto simile alla coeva spiderina di Hiroshima. Tanto da dividere, come spesso avviene, gli appassionati in opposte (ed assolutamente pacifiche, ci mancherebbe!) fazioni. Questo è facilmente comprensibile proprio in virtù dell’appeal emanato da entrambe le biposto, e che – come si diceva – arriva da lontano.

Telaio Fiat Punto accorciato, un motore per due serie

È proprio la tradizione dei grandi modelli italiani del passato – una su tutte: la Ferrari 166MM Spider Touring, che non a caso fu la prima vettura a fregiarsi del nome “Barchetta” – che rappresentò, nella prima metà degli anni 90, l’ispirazione al Centro Stile Fiat per lo sviluppo dell’allora nuova “sportivetta”. Un periodo particolarmente fecondo per gli stilisti di Torino: contestualmente a Barchetta, erano infatti state concepite la bella Fiat Coupé (su disegno di Chris Bangle, poi “emigrato” in Bmw dove diede prova di ulteriori saggi di bravura, su tutti Bmw Z3 che, nella prima serie, è anch’essa parte della rosa delle concorrenti per Fiat Barchetta) e, subito dopo, sarebbe l’accoppiata Alfa Romeo GTV e Spider. In mezzo, anche la piacevole Fiat Punto Cabrio (disegno Bertone): una fase decisamente creativa per Fiat. Il disegno venne realizzato, su disegno di Andreas Zapatinas (successivamente approdato al Centro Stile Alfa Romeo, ne divenne direttore; per questo, a capo del programma di sviluppo dello styling venne nominato Alessandro Cavazza) partendo dal pianale di Fiat Punto, opportunamente accorciato (180 mm in meno, fino a raggiungere un interasse di 2.270 mm) e sul quale l’abitacolo fu ricollocato in posizione più arretrata. Dalla medesima Fiat Punto derivava anche la parte meccanica, seppure con un settaggio specifico per sterzo e sospensioni, in modo da offrire una guida più diretta e precisa. Sotto il (lungo) cofano, Fiat Barchetta venne provvista dell’unità motrice 1.8 (1.747 cc) con distribuzione a quattro valvole per cilindro e fasatura variabile, da 130 CV a 6.300 giri/min. Decisamente positivi i valori prestazionali: 200 km/h la velocità massima, 8”7 il tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h. Sostanzialmente immutato nei dieci anni di produzione di Fiat Barchetta, il 1.8 quattro cilindri Pratola Serra fu oggetto di aggiornamenti di minore entità, rivolti essenzialmente all’attenzione alle emissioni secondo gli standard Euro 3.

Le serie speciali

L’indiscusso appeal di Fiat Barchetta suggerì, come accennato, ai vertici del marchio torinese lo sviluppo di alcune edizioni a tiratura limitata: e il fatto che, a ben vedere, esse furono piuttosto numerose (se ne contano sei più due esemplari unici, una edizione preparata da pista per il Trofeo monomarca ed una piccolissima serie rally allestita in Spagna: quasi una all’anno considerato il periodo di produzione della vettura) la dice lunga sul fascino tutto italiano della indimenticata “spiderina” torinese. Ecco le principali “special edition” su base Fiat Barchetta.

  • Stola Dedica 1996: esemplare unico di innegabile sapore “corsaiolo”, venne realizzato dall’atelier Stola su progetto di Aldo Brovarone, ed esposto al Salone di Torino. Parafanghi molto più larghi, assenza di maniglie esterne apriporta, due “cupolini” aerodinamici dietro i sedili, un accenno di parabrezza e nessun finestrino per questo prototipo da 1.020 kg di peso complessivo equipaggiato con il motore 2.0 turbo da 262 CV ed in grado di conferire alla vettura una velocità massima di 270 km/h ed uno tempo di appena 5”8 nello scatto da 0 a 100 km/h
  • Fiat Barchetta Limited Edition 1998: venne realizzata in 2.507 unità, nelle due tinte carrozzeria Grigio Steel (capote rossa) e Verde Stelvio (capote beige). Riconoscibile anche per la presenza della targhetta di identificazione della serie limitata e dei cerchi in lega, presentava altresì i rivestimenti interni in pelle e l’ABS
  • Stola Abarth Monotipo 1998: concept disegnata da Aldo Brovarone su pianale Fiat Barchetta, venne equipaggiata con l’unità motrice 2.0 turbo, in posizione trasversale, da 320 CV di potenza massima
  • Fiat Barchetta Club Italia 1998: soltanto sei esemplari numerati, per i soci del Club Italia, tutti con verniciatura carrozzeria bicolore Blu Odissea metallizzato e verde metallizzato, stemmi del club sui parafanghi anteriori, cerchi in lega e rivestimenti abitacolo in pelle beige
  • Fiat Barchetta Limited Edition 1999: creata espressamente per gli appassionati tedeschi e giapponesi (è noto l’interesse che la produzione “classic” italiana suscita nel “Sol Levante”), ne vennero realizzate 2.003 unità, provviste di cerchi in lega dedicati, rivestimenti abitacolo in pelle con cuciture a trapunta, e tinte carrozzeria Nero Seta (capote rossa) e Rosso Corsa (capote nera)
  • Fiat Barchetta Web 1999: uno dei primi esempi di autovettura disponibile esclusivamente online, venne prodotta in cinque unità, nelle nuance di carrozzeria Grigio Mercury, Azzurro Rialto e bianco
  • Fiat Barchetta Alviero Martini 2003: allestita con il ricorso ai celebri motivi di disegno “a carte geografiche” della line “1° Classe” collocati nei rivestimenti abitacolo, proponeva all’acquirente la possibilità di completare la configurazione con un baule dedicato da sistemare sul classico portapacchi
  • Fiat Barchetta Adria 2004: realizzata espressamente per il mercato tedesco in 1.129 esemplari, portava in dote un set di cerchi in lega da 16” esclusivi ed un impianto audio premium.

A queste serie speciali può aggiungersi, in quanto ottenne a suo tempo il “placet” del Registro Storico Fiat, la versione Rally, con hardtop che un appassionato italiano allestì nel 2006, con livrea azzurro-arancio “Gulf”, come esatta replica delle quattro unità realizzate in Spagna nel 1996 per prendere parte alle competizioni.

Fiat Barchetta 1995-2005 e serie speciali: la storia nelle immagini

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