Daimler-Benz: Dieter Zetsche lascia nel 2019

Francesco Giorgi
26 Settembre 2018
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Il vulcanico 65enne si prepara, dopo 12 anni ai vertici del Gruppo, a lasciare l’incarico: a metà 2019, il nuovo “numero uno” sarà l’attuale responsabile della Divisione Ricerca e Sviluppo Ola Källenius.

Dopo Fca, che nelle scorse settimane ha dovuto rinnovare il proprio board dirigenziale a seguito della scomparsa di Sergio Marchionne, un altro big player del comparto automotive si prepara ad un turn over ai vertici. Si tratta di Daimler-Benz, la cui attuale guida Dieter Zetsche passerà la mano, sempre nel 2019 e anch’egli relativamente all’incarico di CEO, all’attuale responsabile della Divisione Ricerca e Sviluppo Ola Källenius. Una notizia che giunge in queste ore un po’ a sorpresa e – occorre aggiungere – in anticipo se confrontata con i solitamente più ampi tempi delle aziende tedesche; peraltro, ciò va inserito nel novero dei rinnovamenti di poltrona che il Board Daimler-Benz ha deciso nel novero dei riassetti dirigenziali all’interno del “colosso” di Stoccarda (il presidente, Manfred Bischoff, scadrà dal proprio attuale ruolo nel 2021).

In ossequio alle regole di rispetto dei due anni di pausa, finalizzati al completamento del passaggio fra due Consigli, indicati dallo statuto del Gruppo, Dieter Zetsche verrà di conseguenza indicato quale nuovo dirigente del Consiglio di Vigilanza Daimler-Benz e, contestualmente, abbandonerà i propri attuali incarichi come presidente dei Board Daimler-Benz e Mercedes. La notizia, “captata” dal Web, ad una più attenta analisi non giunge più di tanto inaspettata: Ola Källenius – origini svedesi, ex “enfant prodige” essendo entrato appena ventiquattrenne in Daimler-Benz nel 1993 e via via assurto a compiti di responsabilità crescente, fino ad assumere la guida di Mercedes US di Tuscaloosa (2009) ed entrare nel gruppo dirigenziale della Divisione Marketing (2013) e Vendite (2015) – era già tenuto in considerazione dagli analisti quale possibile successore del vulcanico Zetsche.

Il quale, dal canto suo, rilascia il proprio “endorsement” al 49enne top manager nato nel 1969 a Västervik: “Per i numerosi incarichi ricoperti all’interno del Gruppo, Ola Källenius ha saputo guadagnarsi non soltanto il mio rispetto,ma anche il riconoscimento dei colleghi appartenenti ad aree molto diverse fra loro. Saprà quindi contribuire ad una valida prospettiva internazionale per Daimler-Benz”. “Accolgo con favore la decisione del ‘Supervisory Board’ che appare lungimirante per i progetti futuri dell’azienda”.

Per Zetsche, va ribadito, non è un “addio”, ma una futura promozione in quanto, nel 2021, Manfred Bischoff laswcerà la poltrona di presidente del Consiglio di Sorveglianza. Dieter Zetsche, al pari di Sergio Marchionne, Carlos Ghosn (del quale, nei mesi scorsi, una news pubblicata dall’edizione online del Financial Times ne ipotizzava le dimissioni dall’incarico di amministratore delegato dell’azienda francese ancor prima che scada il proprio mandato, ovvero nel 2022), Carlos Tavares, Harald Krüger e Matthias Müller, quest’ultimo recentemente sostituito da Herbert Diess, appartiene alla figura di top manager “new style” protagonisti non soltanto nelle stanze dei bottoni dei grandi Gruppi automotive, ma anche in primo piano a livello mediatico.

Una notevole esperienza internazionale ha, negli anni, consentito a Dieter Zetsche di costruirsi un solido background lavorativo e, con la conoscenza di ben cinque lingue (oltre al tedesco, il numero uno Mercedes parla correttamente inglese, francese, spagnolo e portoghese), di comunicare agevolmente con qualsiasi platea. Ciò, unito ad una notevole simpatia personale (acuita nell’immaginario collettivo dai suoi inconfondibili baffi “king size”) e ad un forte entusiasmo, ne fa uno dei massimi dirigenti maggiormente in vista a livello mondiale, e non soltanto in riferimento al comparto automotive.

Nato ad Istanbul nel 1953 (il padre, ingegnere civile, era in Turchia per seguire i lavori di edificazione di una diga) e rientrato in Germania nel 1956, Dieter Zetsche ha conseguito nel 1976 la laurea in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Karlsruhe, per completare all’inizio degli anni 80 il proprio dottorato in Ingegneria Meccanica presso l’ateneo di Paderborn. Nel frattempo (1976) era entrato in Daimler, dapprima nello staff tecnico di Ricerca; successivamente (1981) assunse l’incarico di assistente alla dirigenza della Divisione Sviluppo. Entrato nel CdA Daimler-Chrysler nel 1998 dopo avere ottenuto incarichi di gestione tecnica nella Divisione Veicoli Commerciali e presso filiali straniere del Gruppo (Brasile nel 1987, Argentina nel 1988, USA dal 1991 per il progetto di rilancio del marchio Freightliner) venne in seguito nominato presidente ed amministratore delegato di Chrysler Group (dal 2000 al 31 dicembre 2005), per poi subentrare a Jürgen Schrempp in qualità di presidente Daimler-Chrysler (attualmente, in seguito alla scissione fra i due Gruppi avvenuta nel 2007, Daimler AG). Protagonista del “new deal” a lungo termine avviato proprio in seguito alla cessione di Chrysler nelle mani del fondo Cerberus (2007) e rivolto ad un riposizionamento strategico del Gruppo nei segmenti luxury del comparto automotive, Dieter Zetsche è altresì al centro della nuova identità “green” Daimler-Benz, nei giorni scorsi ufficialmente inaugurata con la presentazione di Mercedes EQC, il primo SUV 100% elettrico individuato quale modello-battistrada di una lineup di modelli ad alimentazione ibrida (EQ Power) ed elettrificata (EQ Boost).

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