Aston Martin DBX: caratteristiche e prezzo del nuovo SUV

Francesco Giorgi
20 Novembre 2019
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Aston Martin DBX

Presentato ufficialmente il modello che inaugura la gamma “Sport Utility per Gaydon. In vendita a partire da 193.500 euro. Tutti i dettagli.

Trends: Crossover

Gli elementi-base sono quelli che caratterizzano lo sviluppo di nuovi modelli appartenenti al segmento “Sport Utility”: ampia versatilità, equipaggiamenti e dotazioni dedicati, dinamiche di telaio e assetto specifiche. Il tutto va abbinato ad una impostazione estetica che tenga conto delle funzionalità di impiego mantenendo inalterata l’immagine della Casa costruttrice e della propria gamma. Una “voce”, quest’ultima, particolarmente delicata quando ad essere protagonista è un’azienda fra le più “British”, ovvero Aston Martin. La quale ha, in effetti, da tempo iniziato un personale percorso di progressivo abbandono al tradizionale understatement che per lunghi anni ne ha caratterizzato l’impostazione di lineup, in favore di una ben decisa personalità ultrasportiva che attinge a piene mani dalla vastissima esperienza maturata nelle competizioni; dunque, l’anello mancante non poteva che riguardare il sempre più “centrale” segmento SUV. Ed ecco il risultato, peraltro atteso e che contribuirà a scrivere un nuovo capitolo nella ultracentenaria storia della factory di Gaydon: Aston Martin DBX, presentato ufficialmente nelle scorse ore e, come altri Sport Utility di altissima gamma (da Lamborghini Urus a Bentley Bentayga, a Rolls-Royce Cullinan a Maserati Levante e Porsche Cayenne, al futuro Ferrari “Purosangue”) destinato ad un tipo di clientela che da un veicolo chiede elevatissime prestazioni e, nello stesso tempo, ampie possibilità di utilizzo. L’obiettivo è dunque ben definito: proporre ai (facoltosi) clienti una vettura che sia complementare all’attuale produzione.

Corpo vettura: c’è aria di casa

Anche per questo, i progettisti di Gaydon incaricati di procedere allo sviluppo del primo SUV Aston Martin hanno definito un programma che, se da una parte definisce un nuovo corso per il marchio di oltremanica, dall’altro necessitava di un piano di realizzazione “in linea” con le peculiarità Aston Martin. Ecco, quindi, pressoché inalterato, rispetto alle ben conosciute coupé e cabriolet, il disegno che definisce il (lungo) cofano motore, la forma dei gruppi ottici e la calandra che mantiene il classicissimo disegno “a trapezio”; e, lateralmente, le altrettanto tradizionali feritoie orizzontali collocate fra la battuta delle porte anteriori e gli archi passaruota (questi ultimi peraltro non protetti da alcun codolino, al contrario ben evidenti nella “muscolatura”), la sinuosità delle modanature alle fiancate, la linea di cintura che partendo dalla fanaleria anteriore culmina, posteriormente, verso uno spoiler che rappresenta un timidissimo accenno di coda e accompagna il disegno dei fanali, fra loro raccordati da una sottile striscia luminosa sotto alla quale campeggiano l’emblema e il “lettering” Aston Martin. L’impostazione esteriore si completa con una serie di elementi di protezione sottoscocca ed in un diffusore posteriore che integra i terminali di scarico.

Queste le dimensioni esterne: Aston Martin DBX misura 5,03 m in lunghezza, 2 m in larghezza e 1,68 m in altezza, su un passo decisamente “generoso”: 3.060 mm. Il peso, in ordine di marcia, è 2.245 kg.

Interni: grande attenzione all’abitabilità

Lo studio del layout abitacolo, indicano i vertici Aston Martin, ha richiesto un approfondito studio in ordine di offrire sul mercato un veicolo che fosse in grado di garantire adeguati livelli di comfort, versatilità e lusso. Del lungo iter di sviluppo abbiamo avuto modo di parlare nei giorni scorsi: il gruppo di progettisti, guidati da Marek Reichman, vicepresidente esecutivo e responsabile della Divisione Stile Aston Martin, è partito da un foglio bianco, nel quale è stato via via definito il disegno della configurazione abitacolo funzionale alle più differenti tipologie di corporatura, in special modo riguardo alla clientela femminile. “Tipicamente Aston Martin” sono, ad esempio, l’adozione di un ampio tunnel centrale, una complessiva pulizia delle linee, il ricorso a pellami e materiali di particolare pregio (dalla pelle Bridge of Weir per i rivestimenti all’ampia scelta, affidata al cliente, in merito alle modanature in legno) e, per la prima volta tuttavia fedele all’immagine di “allestimento da alta sartoria”, la possibilità di ordinare nuovi tipi di tessuto realizzati con l’impiego di lana all’80%. Una sensazione di ulteriore spazio deriva dal ricorso al tetto panoramico (oscurabile per mezzo di una tendina in Alcantara).

Accessori: ecco la “linea SUV” secondo Aston Martin

Gli accenni alle nuove possibilità di rivestimento per l’abitacolo di Aston Martin DBX costituiscono occasione per analizzare gli inediti programmi di personalizzazione studiati dai tecnici di Gaydon: Aston Martin DBX, pur appartenendo alla fascia Sport Utility, resta pur sempre una “creatura” della nobilissima factory del Warwickshire, dunque necessita di soluzioni ad hoc per venire incontro alle esigenze “ad personam” del singolo acquirente. Fra i programmi di allestimento disponibili su ordinazione, Aston Martin comunica che ci saranno cuciture specifiche per i rivestimenti in pelle, le funzioni ventilazione per tutti i sedili (anteriori e posteriori), le barre portatutto trasversali per il tetto ed i relativi accessori, un set di valigie e borse su misura per sfruttare appieno l’ampia capienza utile al bagagliaio (632 litri), un gancio di traino (Aston Martin DBX viene dichiarata per una capacità di traino fino a 2.700 kg), il Park Assist, il portellone azionabile a comando gestuale, i seggiolini per i “baby passeggeri”; e ancora: un “Pet Package” per lavare e pulire il cane prima che salga a bordo, uno “Ski Package” (provvisto di vano riscaldato al cui interno apporre gli scarponi) ed un “Event Package” (kit da picnic dotato, fra gli altri, anche di seggiolini e “plaid”). Senza contare il vastissimo catalogo di accessori e componenti messo a disposizione dal programma Q by Aston Martin.

Motore, trasmissione, sistemi ADAS

Sotto il cofano, Aston Martin DBX viene equipaggiato, nella fase di “lancio” commerciale, unicamente in configurazione 4.0 V8 (di origine Mercedes-AMG) sovralimentata a doppio turbocompressore: si tratta, sostanzialmente, dell’unità motrice già utilizzata per Aston Martin Vantage V8 e DB11, rispetto alle quali i tecnici di Gaydon hanno provveduto ad un re-engineering in funzione di ottenere un più ampio arco di forza motrice ed hanno studiato un nuovo impianto di scarico. La trasmissione viene affidata al cambio automatico a nove rapporti, con trazione integrale (nelle normali condizioni di marcia la ripartizione della coppia motrice avviene al 53% verso il retrotreno) a differenziale posteriore autobloccante a controllo elettronico e Torque Vectoring. Così equipaggiato, il nuovo “Sport Utility” Aston Martin DBX sviluppa una potenza massima di 550 CV e 700 Nm di coppia massima. La dotazione di ausili alla guida comprende, fra gli altri, il sistema di assistenza nelle discese Hill Descent Control, il controllo di stabilità ESC provvisto di controllo anti-ribaltamento, e due programmi di guida aggiuntivi (“Terrain” e “Terrain+”) alle quattro modalità di guida standard. L’assetto si avvale, di serie, del sistema di sospensioni pneumatiche tri-camera dall’ampio “range” di regolazioni (fino a -50 mm in compressione, fino a +45 mm in estensione), abbinato al modulo di barre antirollio eARC attive comandate dall’impianto elettrico a 48V; i gruppi ruota sono formati da cerchi di grandi dimensioni (22”) con pneumatici Pirelli a sezione differenziata: 285/40 – 22 all’anteriore e 325/25 – 22 al posteriore. L’impianto frenante impiega, all’avantreno, una coppia di dischi da 410 mm con pinze a sei pistoncini e, al retrotreno, da 390 mm di diametro. La dotazione di sistemi di ausilio attivo alla guida dispone di Cruise Control adattivo, la frenata autonoma d’emergenza con Forward Collision Warning e riconoscimento segnali stradali, il Lane Keep Assist con Lane Change Warning e Lane Departure Warning, il Rear Cross Traffic Warning ed il Blind Spot Warning.

Velocità, accelerazione, consumi

I valori prestazionali comunicati da Aston Martin per il nuovo DBX sono perfettamente in linea con il segmento “ultra-Sport Utility” coi si rivolge, dunque elevatissimi nonostante dimensioni e peso piuttosto rilevanti: la velocità massima annunciata è 291 km/h, l’accelerazione da 0 a 100 km/h si completa in 4”5 e – riguardante più fini statistici che di effettivo utilizzo: per il cliente in grado di acquistare un veicolo di altissima gamma, il consumo assume importanza relativa – consumi ed emissioni sono, rispettivamente, nell’ordine di 14,32 litri di benzina per 100 km (ciclo WLTP) e 269 g/km di CO2.

Prezzi e programma di debutto

Di Aston Martin DBX si conoscono i prezzi per alcuni mercati (in Germania, come attuale riferimento per l’Europa, si parte da 193.500 euro). La consegna dei primi esemplari è prevista verso metà 2020. Da segnalare una ulteriore novità: un allestimento “1913 Package” che verrà assegnato ai primi 500 esemplari e comprende targhette, battitacco e un “book” personalizzati, e la firma dell’amministratore delegato Andy Palmer sui documenti di delibera.

Aston Martin DBX: immagini ufficiali

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