Aston Martin DBX: ecco gli interni del nuovo SUV

Francesco Giorgi
07 Novembre 2019
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Aston Martin DBX: abitacolo

A pochi giorni dalla presentazione (20 novembre a Pechino), i vertici di Gaydon puntano i riflettori sulle caratteristiche abitacolo dello Sport Utility.

Trends: Crossover

Il “via” ufficiale ai programmi sviluppo del comparto “a ruote alte” da parte di Aston Martin, da tempo sotto i riflettori in quanto contribuirà ad arricchire la “competizione” internazionale nell’agguerrito segmento Sport Utility di altissima gamma (Bentley Bentayga; Lamborghini Urus; Rolls-Royce Cullinan e, quando effettivamente verrà realizzato, l’atteso SUV Ferrari “Purosangue” del quale più volte si è parlato negli ultimi mesi) possiede ora una data ed un luogo precisi: mercoledì 20 novembre 2019, a Pechino. La capitale della Cina farà da palcoscenico, fra meno di due settimane, alla presentazione di Aston Martin DBX, il primo SUV per il marchio di Gaydon che, oltre a costituire l’ingresso nella fascia Sport Utility per l’azienda di oltremanica dal 2012 sotto il controllo del fondo di private equity Investindustrial che fa capo alla famiglia italiana Bonomi, verrà prodotto nel nuovo complesso produttivo di St Athan, nel Galles, operativo a pieno ritmo dai primi mesi del 2020 con una previsione di graduale aumento della forza lavoro a 700 unità, contestualmente all’entrata in produzione del nuovo DBX a pieno regime.

Tutto secondo i piani

Il conto alla rovescia verso il “vernissage” di Aston Martin DBX del prossimo 20 novembre procede, dunque, in perfetta corrispondenza a quanto anticipato nei mesi scorsi dai vertici dell’azienda (a giugno 2019, a St Athan, erano state deliberate le prime unità pre-serie dell’inedito SUV), i quali ne avevano fissato la presentazione “Entro la fine di quest’anno”.

Già fissati i prezzi

In queste ore, Aston Martin punta i propri riflettori sul layout abitacolo del nuovo “super-SUV” DBX, che verrà realizzato su un pianale tutto nuovo, funzionale cioè all’adattamento degli spazi interni del veicolo alle esigenze di versatilità richieste dai – pur facoltosi – clienti che potranno accaparrarsene un esemplare. In effetti, contestualmente al rilascio delle prime immagini relative alle finiture interne, vengono comunicati gli importi di vendita, finora relativi ad alcuni mercati di riferimento.

  • Regno Unito: a partire da 158.000 sterline (prezzo che comprende tre anni di assistenza), corrispondenti a circa 183.220 euro
  • Germania: a partire da 193.500 euro
  • Giappone: a partire da 22.995.000 yen (circa 190.530 euro)
  • USA: a partire da 189.900 dollari (corrispondenti a circa 171.770 euro).

Le ordinazioni per Aston Martin DBX si apriranno il prossimo 20 novembre.

Ecco i primi dettagli

Le prime immagini relative agli interni del nuovo “Sport utility da quasi 200.000 euro” dimostrano, dal punto di vista visivo, un approfondito studio in materia di ergonomia messo a punto a Gaydon ed illustrato, in maniera piuttosto approfondita, in una nota diffusa insieme alle fotografie.

  • Sei mesi di studi. Lo staff di progettazione, guidato da Marek Reichman, vicepresidente esecutivo e responsabile della Divisione Stile Aston Martin, ha sviluppato, “Partendo dalla definizione di un telaio su misura”, uno spazio abitacolo “Adatto alle aspettative di abitabilità dei potenziali clienti. Nello specifico, il passo ha permesso al team di progettazione di ottimizzare lo spazio della cabina mantenendo una linea del tetto elegante e bassa”. Più di sei mesi, puntualizzano i vertici di Gaydon, sono stati dedicati esclusivamente alla definizione della posizione del guidatore, in maniera da determinare “Adeguate regolazioni di sedile e piantone dello sterzo per consentire una chiara visibilità di tutti i comandi, gli schermi e i finestrini”.
  • Particolare attenzione a chi siede dietro. Gli occupanti la fila posteriore di sedili sono, indica la nota Aston Martin, risultati “Fondamentali nel processo di progettazione”; così come la considerazione alle esigenze dei bambini (a questo proposito, viene reso noto che un gruppo di futuri “baby-passeggeri” è stato invitato a condividere le proprie sensazioni di ingresso a bordo, “soggiorno” nell’abitacolo e discesa dal veicolo, in un modello di valutazione ergonomica presso lo studio di progettazione dell’azienda).
  • Plancia e comandi realizzati ad hoc. La demografia, nello studio di un nuovo veicolo, assume un ruolo preminente: in questo senso, Aston Martin informa che la definizione del posizionamento dei comandi, nonché il disegno della plancia che mette in evidenza un display dedicato alla strumentazione digitale configurabile “ad personam” (rimane in ogni caso confermato – “noblesse oblige” – il tradizionale contagiri con scala antioraria) e, al centro, l’ampio schermo funzionale al modulo infotainment, è stato sviluppato sulla base di “Approfonditi test da parte di consulenti esterni allo staff di progettazione: dal Comitato consultivo femminile dell’azienda e diversi clienti a reddito elevato”. In poche parole: un “parterre” di riferimento che, potenzialmente, rappresenterà il “club” dei primi acquirenti del SUV di Gaydon, intornao ai quali Aston Martin DBX è stato, si può dire, “cucito su misura”.

Quali motori adotterà?

Le caratteristiche tecniche di Aston Martin DBX sono, da diversi mesi, volutamente tenute “top secret”. Restiamo dunque orientati alle indiscrezioni trapelate nei mesi scorsi, secondo le quali l’imminente SUV di Gaydon (che, ricordiamo, è un “erede” concettuale del progetto-Sport Utility illustrato, al Salone di Ginevra 2015, attraverso il prototipo DBX a propulsione elettrica) potrebbe essere equipaggiato esclusivamente con unità a benzina. Il condizionale è più che mai d’obbligo, tenuto conto del fatto che il nuovo complesso industriale di St Athan (Galles), area già di proprietà del Ministero britannico della Difesa, rappresenterà l’impianto di realizzazione della futura lineup eco friendly Lagonda a propulsione elettrica anticipata dalla concept All Terrain esposta al Salone di Ginevra 2019, il cui avvio di produzione è fissato per il 2022. Non a caso, lo stabilimento di St Athan è stato dai vertici Aston Martin definito “Casa dell’Elettrificazione”. Potrebbero esserci, sotto il cofano dell’imminente SUV DBX, nuovi sistemi di alimentazione elettrificata? Staremo a vedere.

Aston Martin DBX: prime immagini degli interni

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