A eccezione della potenza Punto Evo Natural Power e Alfa Mito Multiair sono accomunate dalla cilindrata di 1,4 litri e dallo stesso prezzo di listino
A eccezione della potenza Punto Evo Natural Power e Alfa Mito Multiair sono accomunate dalla cilindrata di 1,4 litri e dallo stesso prezzo di listino
Sebbene diverse fra loro sono entrambe 2 valide proposte per chi cerca una vettura dalle dimensioni contenute, senza però rinunciare ai viaggi fuori porta. Ecco a confronto due icone italiane: Fiat Punto Evo Natural Power e Alfa Romeo Mito Multiair. La prima adotta la doppia alimentazione benzina-metano per ridurre al massimo i costi di gestione, l’altra fa quello che può con la nuova tecnologia Multiair che però gratifica anche dal punto di vista delle prestazioni.
Primo contatto
Nonostante sotto sotto siano un po’ la stessa vettura, esteticamente le differenze saltano subito agli occhi. La Punto Evo (versione a 5 porte) ha subito aggiornamenti alla silohuette: ritoccati soprattutto il frontale con un baffo cromato sul muso (tipo 500), gruppi ottici più tondeggianti e paraurti dal profilo più elaborato; il tutto senza però mutare la sostanza della sua immagine. La Mito ha invece una connotazione nettamente più grintosa evidenziata dalle 3 porte e dall’assetto ribassato. Dell’Alfa piacciono i cerchi in lega da 16 pollici con pinze freno di colore rosso che esaltano il carattere sportivo della vettura e le ampie porte prive del telaio superiore (soluzione tipica delle coupé); non convincono invece le cornici in plastica nera opaca dei fanali posteriori.
Dentro la Punto è un mix classico e high-tech…
Entrambe hanno un abitacolo curato per la scelta dei materiali e l’attenzione ai dettagli. La Punto Evo presenta una strumentazione chiara e leggibile e una plancia dal design moderno impreziosita da inserti cromati che contrastano con il nero lucido del pannello centrale (comoda la presa d’alimentazione per navigatore Gps integrata al centro sulla parte alta della plancia). Comoda la posizione di guida anche per chi è di taglia XX.
…E la Mito è sportiva si, ma non esasperata
La natura più sportiva dell’Alfa Romeo al contrario è evidente appena ci si mette al volante. L’abitacolo è avvolgente, la posizione di guida leggermente più bassa (ma l’avremmo preferita ancora più bassa). Sacrificato invece lo spazio per i passeggeri posteriori e scarsa la visibilità. Davvero ben fatti i sedili in pelle (con cuciture a vista) e il rivestimento per la parte superiore della plancia che riprende la trama del carbonio, così come piace la pedaliera in alluminio; fuori tono il materiale plastico (di colore argento) presente sul volante e sul pannello centrale, che non sembra all’altezza delle altre componenti.[!BANNER]
Su strada, in città, vince e stravince la Punto
Sia Punto Evo Natural Power che Alfa Romeo Mito Multiair adottano un 4 cilindri benzina da 1,4 litri, ma con potenze diverse: 77 CV (70 CV con alimentazione a metano) e 115 Nm di coppia per la Fiat Punto Evo e 135 CV e 180 Nm di coppia massima (che diventano 206 con la funzione Sport) per l’Alfa Mito. In pratica l’Alfa ha il doppio della potenza della Punto, ma in città è così indispensabile? Uno scarto notevole senza dubbio che si sente soprattutto in accelerazione: la Mito in effetti scatta da 0 a 100 km/h in 8,4 secondi e ha una velocità massima dichiarata di 207 km/h mentre alla Punto Evo ne servono esattamente il doppio (16,9 secondi da 0 a 100 km/h e la velocità massima è di 156 km/h). In pratica l’Alfa ha il doppio della potenza della Punto Evo e… di conseguenza trotta il doppio, ma nella vita di tutti i giorni è così indispensabile disporre di tutti questi CV?
La Mito è rigida, la Punto sembra nata per la città
Logico, ogni tanto il prurito al piede solletica tutti ma, a meno che si abiti fuori porta, nel traffico cittadino – dove abbiamo voluto svolgere il nostro test – tutta la “cavalleria” dell’Alfa Romeo non potrà mai essere scaricata sull’asfalto, complice anche la presenza del turbo che dà il meglio di sé nella parte alta del contagiri.
A causa dell’assetto ribassato e più rigido rispetto alla Evo Natural Power, la Mito sconta inoltre una guida più “scomoda” soprattutto nelle manovre lente e su fondo sconnesso (tratti in pavé, buche, attraversamento di binari del tram, ecc). Al contrario la Fiat Punto Evo si destreggia meglio grazie a una diversa taratura delle sospensioni, più equilibrata, e all’assetto rialzato che gli ingegneri torinesi hanno adottato per poter alloggiare le bombole di metano (2 in tutto) nella parte sottostante del corpo vettura, la principale sotto al bagagliaio posteriore (più accessibile rispetto alla rivale) e quella secondaria sotto il tunnel centrale.
“Punto” forte, i consumi
Sul fronte dei consumi entrambe adottano il Gear Shift Indicator (l’indicatore del punto ottimale di cambiata) e il sistema Start&Stop che spegne automaticamente il motore quando si ferma la vettura per qualche secondo (brevi soste, incolonnamenti, attese al semaforo). I consumi per la Punto Evo Natural Power si attestano sui 4,2 litri per 100 km in ciclo misto (a metano, ovvero 300 km di autonomia circa) ed emissioni di Co2 pari a 115 g/km. Grazie al Multiair che migliora il rendimento del 10%, la Mito percorre 100 km con 5,6 litri di benzina mentre le emissioni si attestano a 129 g/km secondo i dati della Casa.
Alla fine dei conti…
La Punto Evo Natural Power risulta essere nel complesso una vettura collaudata (vista l’esperienza della prima versione), ben costruita, versatile nell’impiego cittadino di tutti i giorni e con una motorizzazione che, sebbene non esalti quanto a prestazioni, garantisce consumi interessanti ed emissioni contenute grazie all’alimentazione a metano. Un altro punto a favore della vettura torinese è il prezzo, sensibilmente inferiore. Grazie agli eco-incentivi e alla rottamazione la Evo Natural Power (in versione 3 porte e allestimento base Active) però può venire a costare 10.550 euro.
L’Alfa Romeo Mito 1.4 Multiair dalla sua ha un design più ricercato e accattivante e vanta una maggior cura dei dettagli. Il DNA sportivo inoltre, evidenziato dai suoi 135 CV, la rende più divertente da guidare, mortificandola però nell’uso urbano dove alla lunga risulta molto meno versatile. Nota dolente infine è il prezzo che con gli eco-incentivi di 1.500 euro parte da 15.900 euro in allestimento Progression.