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Tangenziali di Milano: si torna ai 90 km/h

Di Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 14 mar 2011
Tangenziali di Milano: si torna ai 90 km/h
Il limite di 70 km/h introdotto per contenere le polveri sottili non ha dato i frutti sperati. Da mercoledì si torna quindi ai 90 km/h.

Il limite di 70 km/h introdotto per contenere le polveri sottili non ha dato i frutti sperati. Da mercoledì si torna quindi ai 90 km/h.

Dopo nemmeno un mese dalla sua introduzione, il limite di 70 km/h sulle tangenziali milanesi sarà abolito. La conferma arriva dalla Provincia del capoluogo lombardo, che ha deciso di non prorogare la misura d’emergenza adottata il 10 febbraio ed entrata in vigore il 21 dello stesso mese.

L’obiettivo che le autorità locali si proponevano era quello di ridurre i livelli di polveri sottili nell’aria dell’hinterland milanese, dopo che la soglia d’allarme era stata superata per ben 57 giorni a gennaio e a inizio febbraio, ma evidentemente la misura, che è stata adottata in precedenza in diversi paesi europei con risultati diversi dall’esperienza milanese, si è dimostrata inefficace, tanto che, a partire da mercoledì 16 marzo, si tornerà a percorrere le tangenziali nuovamente con il vecchio limite di 90 km/h.

Per il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, la colpa non è stata della misura in sé, quanto degli automobilisti, che non hanno rispettato i limiti di velocità ridotti: “Il divieto è applicato sulle autostrade della Confederazione elvetica e gli svizzeri si adeguano, rallentano e non protestano. Mi chiedo, quindi, perché sulle nostre tangenziali tanti automobilisti si ostinino a non rispettare la norma e si espongano alle sanzioni previste dal codice della strada”.

Il dubbio del presidente della Provincia viene in parte risolto da Legambiente, che individua nella mancanza di certezza della pena il motivo del fallimento dell’operazione, che ha condotto in tutto a 500 infrazioni accertate dalla Polizia stradale col telelaser nelle tre settimane in cui il limite è rimasto in vigore sull’anello gestito da Serravalle, un bilancio da valutare a fronte di un traffico complessivo stimato in circa 410.000 veicoli a giorno sulle tangenziali.

Ci sarebbe stata quindi una mancanza di controlli alla base dello scarso impatto che la misura restrittiva ha avuto sul livello di inquinamento, ma non tutto è stato vano, almeno nelle intenzioni. Infatti, secondo il vicedirettore nazionale di Legambiente, Andrea Poggio: “La misura è tecnicamente giusta, applicata sistematicamente in molte città europee, ma bisogna farla rispettare fino in fondo. Aver detto ai milanesi “il limite c’è, ma non daremo sanzioni, state tranquilli”, s’è rivelato un clamoroso autogol. Così è una buffonata, un’inutile presa in giro“.

Una posizione ovviamente non condivisa dalla Provincia, che ancora per voce di Podestà si difende: “Più della multe penso che il senso civico dovrebbe indurre gli automobilisti a contribuire alla salvaguardia della salute. Metterci qualche minuto in più per percorrere un tratto di tangenziale non può e non deve essere considerato un evento inaccettabile”.

Il campo resta quindi aperto a interpretazioni e accuse, diviso tra chi vedeva nell’idea una possibile soluzione del problema dell’inquinamento e chi ne criticava l’efficacia in funzione della velocità ritenuta troppo bassa per essere mantenuta su questo tipo di strada.

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