Volkswagen: i cinque punti chiave per il rilancio

Francesco Giorgi
29 Ottobre 2015
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Volkswagen: i cinque punti chiave per il rilancio

Il nuovo Ceo VW, Matthias Muller, anticipa i cinque capitoli di una complessa strategia per il Gruppo Vag. Appuntamento al 2016.

Il nuovo Ceo VW, Matthias Muller, anticipa i cinque capitoli di una complessa strategia per il Gruppo Vag. Appuntamento al 2016.

Supporto ai clienti, affrontare in maniera sistematica indagini sul “Dieselgate“, decentralizzare i ruoli di comando attraverso una maggiore indipendenza dei marchi che fanno capo al Gruppo; e ancora: più creatività e uno “spirito più imprenditoriale”; in ultimo, guardare avanti, a lungo termine, mettendo al primo posto la crescita qualitativa del prodotto – Volkswagen. Ecco, in estrema sintesi, i cinque punti cardine sui quali si dovranno basare le strategie di Wolfsburg: programmi che dovranno iniziare immediatamente, con l’obiettivo di una completa rinascita per il Gruppo Vag. Il “piano” viene anticipato in queste ore, quale “base” per una più articolata “Strategia 2025” che sarà illustrata nel 2016, porta la firma del nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione Volkswagen, Matthias Muller, e arriva a una manciata di ore da una nuova doccia fredda, per i “piani alti” del colosso tedesco, causata dalla perdita della leadership di vendite a livello mondiale, tornata in mano a Toyota.

Il primo capitolo della nuova strategia che compare sul taccuino delle priorità di Volkswagen è rivolta, dichiara Muller, al supporto nei confronti dei clienti proprietari di una delle vetture interessate dal “Dieselgate“, lo scandalo sui test truccati che da un mese tiene Banco a tutti i livelli della filiera automotive. In concreto, da gennaio 2016 si darà il “via” alla campagna di richiami per tutte le unità prodotte dal Gruppo Volkswagen e che abbiano il “defeat device”.

La seconda “voce” dell’annunciato new deal per Volkswagen riguarda le indagini: Matthias Muller è del parere che occorra fare chiarezza su quanto accaduto a proposito del “Dieselgate“. Per questo, annuncia il Ceo di Volkswagen, il Gruppo ha dato mandato alla società di revisione Deloitte di procedere a una minuziosa ricerca da rivolgere all’individuazione dei responsabili dello sviluppo del software che ha consentito di bypassare i test sulle emissioni.

In terzo luogo, annuncia Matthias Muller, all’interno del Gruppo Volkswagen saranno introdotte nuove strutture: più nel dettaglio, spiega Muller, il Gruppo “Verrà gestito in maniera decentralizzata”: questo significa che i marchi e le varie aree di mercato saranno più indipendenti. Compito del Consiglio di Amministrazione sarà lo sviluppo di strategie fra i brand del Gruppo Vag, lo “Sfruttamento ottimale delle sinergie” e l'”Efficace utilizzo delle risorse del Gruppo”. E’ anche prevista, sul piano pratico, una revisione dell’attuale gamma (circa 300 modelli) per l’analisi del contributo di ognuno di essi ai ricavi del Gruppo.

Più rivolta alla cultura aziendale, la quarta priorità indicata dal Ceo Volkswagen è improntata all’atteggiamento manageriale: “Abbiamo bisogno di una cultura fatta di apertura e collaborazione”. Più coraggio, creatività e spirito imprenditoriale sono le parole – chiave usate da Muller in questo senso.

Il quinto punto, anticipa Matthias Muller, sposta l’asticella dei piani aziendali più avanti nel tempo: la “Strategia 2018” del Gruppo sarà trasformata in “Strategia 2025“. Il contenuto verrà svelato nel 2016, tuttavia l’amministratore delegato Volkswagen tiene già da subito a precisare che l’obiettivo della “Strategia 2025” non riguarderà unicamente le cifre di produzione, ma una concreta crescita in termini di qualità.

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