Gran Premio d’Austria: tutto sul Red Bull Ring, il circuito

Redazione
03 Luglio 2020
f1

Duro per le monoposto, impegnativo per i piloti, il Red Bull Ring esige un giusto compromesso del carico aerodinamico

Trends: Formula 1

Come sarà il campionato di Formula 1 2020? Con le gare ravvicinate e senza un periodo di pausa nella stagione bisognerà sempre tenere alta la concentrazione, ma l’attesa è tanta per la prima gara che si terrà domenica in Austria al Red Bull Ring: andiamo a scoprire le caratteristiche di questo tracciato tutto da guidare.

Tutti i dati della pista austriaca

Lungo 4,318 km, questo tracciato sarà percorso delle monoposto per ben 71 volte, così domenica alla fine della gara le vetture che passeranno sotto la bandiera a scacchi avranno coperto una distanza pari a 306,452 km. Non è un tracciato lento, visto che la marcia più utilizzata è la settima, precisamente per il 30% di ogni giro, mentre i piloti terranno completamente abbassato il pedale del gas per il 77% del tempo nel corso di ogni tornata. Per il cambio non sarà una passeggiata, visto che in un giro ogni driver cambia in media 37 volte, per un valore complessivo di 2.600 volte nel corso della gara.

Le insidie risiedono nell’altitudine

Situato a 660 metri sul livello del mare, questo circuito mette a dura prova i freni e le parti meccaniche, non a caso la Mercedes ha avuto difficoltà per problemi di surriscaldamento lo scorso anno. L’aria più rarefatta costringe il turbo a fare gli straordinari, senza contare che i dislivelli hanno un effetto negativo sui consumi e sull’energia delle power unit che decresce molto più rapidamente. Poi c’è la questione aerodinamica, perché se da una parte bisogna scaricare a terra tutta la cavalleria in maniera efficace per uscire più velocemente possibile dalle curve lente, dall’altra non bisogna esagerare con il carico sulla monoposto perché ci sono dei lunghi rettilinei, tanto che alla curva 3 si arriva a ben 330 km/h. Quindi è gradito un compromesso ideale a livello di settaggio delle superfici aerodinamiche perché solo così si riesce a sfruttare il potenziale delle vetture ottenendo tempi interessanti.

Il record sul giro è ancora di Raikkonen

Per adesso il giro cronometrato più veloce in gara è ancora quello del finlandese Kimi Raikkonen, l’ex pilota Ferrari dallo scorso anno in forza all’Alfa Romeo, che ha percorso il circuito austriaco in 1:06.057. Vedremo se Hamilton e gli altri piloti riusciranno ad essere più veloci nella gara di domenica.

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