Maserati: quale rivoluzione nel suo futuro

Francesco Giorgi
29 Settembre 2019
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Maserati Ghibli GranSport

Mutamenti di mercato, elettrificazione “globale”, evoluzioni hi-tech: ecco come e perché il Tridente si prepara ad una immagine tutta nuova.

L’annuncio delle scorse ore relativo ai nuovi programmi di sviluppo per Maserati in materia di elettrificazione e guida autonoma ha suscitato una certa sorpresa fra gli appassionati del Tridente (e di modelli sportivi di fascia elevata più in generale). Non che l’imminente “via” all’evoluzione eco friendly ed hi-tech per il nobile “brand” modenese (che inizierà a concretizzarsi già nel 2020 con l’arrivo di una inedita variante ibrida plug-in per la bestseller Ghibli, che proprio in questi giorni ha celebrato la delibera dell’esemplare numero 100.000 uscito dalle linee di montaggio di Torino) sia stato del tutto inaspettato: un mutamento di rotta era nell’aria da alcuni mesi, cioè dalla presentazione delle strategie industriali al 2022 per gli stabilimenti italiani comunicato dai vertici FCA a fine novembre 2018. È tuttavia chiaro che, nel caso di Maserati tornata sotto la guida di Harald Wester che ne aveva già condotto le attività dal 2018 al 2016, ci si trova di fronte all’imminenza di un “new deal” i cui effetti si faranno sentire, seppure non subito.

Le novità Maserati in sintesi

Il piano da 5 miliardi di euro Fca prevede, per Maserati, la realizzazione di un “medium SUV” che sfrutterà la medesima piattaforma di Alfa Romeo Stelvio (il nuovo D-SUV, per il quale si prevede l’avvio di produzione entro il 2021, si collocherà in una fascia immediatamente inferiore allo Sport Utility Levante) che verrà assemblato a Cassino; le nuove generazioni di GranTurismo e GranCabrio che saranno prodotte a Torino, dunque non più a Modena, e – anche in virtù del loro allestimento su una piattaforma tutta nuova – porteranno l’ambizioso ruolo di modelli capofila della futura produzione 100% elettrica per Maserati. Dallo stabilimento emiliano uscirà, peraltro, la attesa novità sportiva pronta a debuttare già nel 2020 e di cui si ipotizza che si ispirerà alla Alfieri che venne esposta al Salone di Ginevra 2014.

2018 difficile, 2019 di attesa

L’investimento totale per l’ampliamento e l’aggiornamento degli impianti di Torino e Cassino ammonta ad 1,6 miliardi di euro, equamente suddivisi fra i due poli di produzione. Uno stanziamento ingente per un programma ambizioso quanto necessario a mantenere in attività il “Tridente”. Di più: ad aiutarlo ad un nuovo cambio di rotta in termini di mercato. Se il 2018 per Maserati si è tradotto con un -28% di vendite (un significativo calo che, di fatto, ha contraddetto le stime di vendita precedentemente ipotizzate: si parlava di 75.000 unità che sarebbero state vendute a fine 2018, mentre tale quantitativo si è fermato a meno della metà: 35.300), il primo semestre di quest’anno è andato in archivio con un -33% in rapporto allo stesso periodo del 2018: ragionando sulle cifre, le consegne Maserati sono state, nel primo semestre di quest’anno, 13.500 contro 18.000 del periodo 1 gennaio-30 giugno 2018. In pesante contrazione anche i ricavi, che sono scesi del 62%.

Analizziamo la storia recente

Occorre tenere conto che, sebbene ad una prima analisi il ritratto della situazione Maserati non sia del tutto roseo, in effetti il “Tridente” ha chiuso il 2018 in un modo non così negativo, e soprattutto non per un marchio la cui immagine non fa certo leva su una produzione “generalista”. È tuttavia nella lettura degli anni precedenti che si può osservare una escalation ben positiva, che (come indica una news pubblicata dall’edizione online de L’Automobile) prese il via nel 2013 al momento del debutto della attuale generazione di Quattroporte e di Ghibli. In quell’anno, il monte-vendite Maserati conobbe un quantitativo di consegne quasi triplicato (+145%). La tendenza trovò conferma nel 2014, che si chiuse con un +137% di vendite. Il secondo anno di svolta nella storia Maserati più recente è stato il 2016, che salutò l’ingresso del SUV Levante sul mercato e andò in archivio con un ulteriore +30% nelle vendite. A sua volta, il 2017 ha fatto registrare un +55%. Fra le principali cause che possono avere pesato sulla diminuzione delle vendite per Maserati, la minore domanda da parte del mercato cinese, che nel 2018 ha fatto segnare un quantitativo di consegne quasi dimezzato rispetto all’anno precedente.

Elettrificazione: un passaggio obbligato

Il futuro di Maserati in un’ottica a breve-medio termine appare dunque sì delicato; tuttavia non più drammatico rispetto a quello di molte altre Case costruttrici che si trovano nella necessità di dovere rivedere il proprio asset strategico, sull’onda tanto di una attualmente inferiore domanda verso le berline sportive di segmento elevato, quanto dei sempre più stringenti limiti europei sulle emissioni di CO2, che prevedono una soglia di 95 g/km dal 2021 e, successivamente, verranno ulteriormente “riveduti e corretti”. Anche Maserati, quindi, si trova nella necessità di ricorrere ai sistemi di elettrificazione per rispondere, a breve termine, ai valori massimi sulle emissioni di diossido di carbonio che entreranno in vigore in un futuro sempre più vicino.

Entro il 2022 stop ai motori Ferrari

È poi da tenere in considerazione il fatto che, sempre entro pochi anni, la lineup Maserati farà a meno della fornitura di motori Ferrari. Ad avere annunciato questa – ennesima – “rivoluzione”era stato, lo scorso maggio, l’amministratore delegato del “Cavallino”, Louis Camilleri: in occasione della conference call sulla discussione dei risultati operativi Ferrari al primo trimestre 2019, il numero uno di Maranello aveva dichiarato che, entro il 2022, si fermerà l’agreement fra le due aziende che un tempo erano rivali; e ad oggi, invece, sono legate da una collaborazione tecnica. Niente più motori Ferrari per Maserati, perciò: e, quindi, “stop” alle unità motrici, turbo ed aspirate, V6 e V8 con cilindrate comprese fra 3 litri e 4,7 litri, che equipaggiano l’attuale lineup Ghibli, Quattroporte, Granturismo, GranCabrio e Levante.

Un primo ritorno a risultati “pre-2018” potrebbe, quindi, arrivare non prima del prossimo anno, quando cioè il listino Maserati inizierà ad essere composto dalle prime novità. Staremo a vedere.

Maserati al Salone di Ginevra 2019

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