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Jeremy Clarkson prova la Ford Mustang Dark Horse: opinione contrastante

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 24 apr 2025
Jeremy Clarkson prova la Ford Mustang Dark Horse: opinione contrastante
Jeremy Clarkson recensisce la Ford Mustang Dark Horse, una muscle car che unisce tradizione e modernità, tra entusiasmo e qualche perplessità

La Ford Mustang Dark Horse rappresenta un ritorno alle origini per la celebre muscle car americana, un’auto che ha saputo segnare la storia fin dal suo debutto nel 1964. Tuttavia, questa nuova versione non è sfuggita a un giudizio ambivalente, espresso dal noto conduttore britannico Jeremy Clarkson nella sua recente recensione auto per il Times. Il suo parere, come spesso accade, è un mix di entusiasmo e critica, un’analisi che non risparmia dettagli sulla trasformazione di questo modello iconico.

La tradizione si respira ancora

Il cuore pulsante della Dark Horse è un motore V8, un richiamo evidente alla tradizione e alla potenza che hanno reso leggendaria la Mustang. Dopo la parentesi elettrica del Mach-E, Ford ha scelto di riproporre la trazione posteriore, una caratteristica che ha entusiasmato gli appassionati del genere. Clarkson, da sempre amante della Mustang, ha elogiato la presenza di elementi ormai rari nel panorama automobilistico moderno, come il freno a mano meccanico e la funzione che consente di bloccare i freni anteriori mentre il retrotreno sprigiona tutta la sua potenza, creando spettacolari nuvole di fumo. Un dettaglio che, secondo lui, incarna lo spirito “irresponsabile” e giocoso che ci si aspetta da una Mustang.

Tuttavia, le lodi non sono state prive di riserve. Clarkson ha sottolineato come la Dark Horse soffra di un eccesso di modernità, che si traduce in continui avvisi elettronici e una configurazione di guida eccessivamente complessa. “Troppi pulsanti e impostazioni”, lamenta, elementi che sottraggono immediatezza all’esperienza di guida. Anche il comportamento su strada non è sfuggito alla sua analisi: troppo docile e silenziosa, secondo il conduttore, per incarnare appieno l’essenza della Mustang originale.

Un bilancio agrodolce

La recensione auto si conclude con un bilancio agrodolce. Clarkson riconosce che la Dark Horse riaccende il desiderio di possedere una Mustang, ma sottolinea come il modello sembri soffrire le restrizioni imposte dalle normative moderne. La potenza del V8 e la trazione posteriore, pur richiamando il passato glorioso, non riescono a compensare la perdita di quella genuina “anima americana” che ha reso la Mustang un’icona senza tempo.

Nonostante le critiche, è innegabile che la Dark Horse rappresenti un passo coraggioso per Ford, un tentativo di bilanciare tradizione e innovazione in un’epoca in cui le auto elettriche stanno ridefinendo il concetto di mobilità. Per gli appassionati, resta un’auto che merita di essere vissuta, un pezzo di storia che guarda al futuro senza dimenticare le sue radici.

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