Bici in continuo aumento, ma infrastrutture per renderne più sicura la circolazione non sempre adeguate: con una semplice mossa, illustrata in un video, ecco come aprire la porta della vettura senza causare pericolo agli altri.
Colpito dall’improvvisa apertura della porta di un’auto: questo, insieme al vedersi la strada improvvisamente tagliata dalla svolta a destra di una vettura che supera la bici e le chiude la traiettoria, è una delle più frequenti cause di incidente, e dunque di infortunio, ai danni dei ciclisti e dei motociclisti.
Intendiamoci: si tratta di un gesto, per chi lo compia, poco attento all’altrui incolumità e, quindi, irresponsabile (ad essere gentili): equivale, press’a poco, a chi subisca proditoriamente uno sgambetto mentre sta passeggiando per la propria strada. Ed è anche, come vedremo, passibile di sanzione amministrativa (presunzione di responsabilità per chi apra la porta della propria auto senza essersi preventivamente assicurato “Che ciò non costituisca pericolo od intralcio per gli altri utenti della strada”, secondo quanto prescrive l’art. 157 del Codice della Strada; con responsabilità a carico del conducente o proprietario del veicolo la cui porta sia stata aperta improvvisamente, oppure sia stata lasciata spalancata senza porre attenzione al sopraggiungere di ciclisti, pedoni, motociclisti o altri automobilisti, tenuto conto di quanto indicato dall’art. 157 CdS in combinato con l’art. 2.054 del Codice Civile).
Occorre essere sempre prudenti
Alla base di tutto, vige l’obbligo di comportarsi, sulla strada, utilizzando la prudenza del buon padre di famiglia. Dunque, serve buon senso, tanto più necessario in quanto gli utenti delle “due ruote”, da tempo considerati “categorie più vulnerabili” dal legislatore, sono in costante aumento, tanto che la recentissima (e da lunghi mesi attesa) riforma del Codice della Strada (qui il nostro approfondimento), in fase di approvazione dal Parlamento, indica alcune rilevanti novità in materia di circolazione delle biciclette: dalla prescrizione di lasciare almeno 1,5 m di distanza nel sorpasso di un ciclista, all’obbligo del casco (“Conforme alla norma tecnica armonizzata UNI EN 1078 o UNI EN 1080”, secondo l’emendamento presentato dal “forzista” Roberto Rosso) per i minori di 12 anni (il casco non sarà dunque obbligatorio per tutti i ciclisti), alla facoltà data ai Comuni di istituire il “doppio senso ciclabile” e la linea di arresto avanzata ai semafori.
Sicurezza per tutti: un semplice ed efficace movimento
Un utile consiglio su come apprestarsi all’apertura della porta, e che riguarda i conducenti così come i passeggeri seduti dietro al lato guida e perciò direttamente esposti sulla strada, arriva dal portale online Outside Magazine: i redattori del sito Web illustrano, anche con l’ausilio di un video, l’opportunità di effettuare una manovra con il proprio corpo semplicissima ed efficace: “The Dutch Reach”, ovvero come aprire la porta in tutta sicurezza.
Si tratta di un movimento tanto semplice quanto sicuro, e che si basa sulla rotazione del busto per avere la maggiore visuale possibile del traffico che sopraggiunge alle spalle dell’automobilista, o del passeggero.
Aprire la porta con la mano opposta
Tecnicamente, la “mossa olandese” (battezzata così non a caso: nei Paesi Bassi, la diffusione di biciclette è da sempre ai vertici nelle classifiche europee; e, “complice” l’escalation registrata dal comparto e-bike che consente anche ad anziani e persone a ridotta capacità motoria la possibilità di muoversi su due ruote, adesso ulteriormente aumentata) consiste, molto semplicemente, nell’aprire la porta utilizzando non la mano più vicina (che, nella maggior parte dei Paesi europei, è la sinistra per chi si trovi verso la strada), quanto la mano opposta. Ovvero la destra. Questo movimento implica la torsione “a novanta gradi” del busto verso la strada, e ovviamente un movimento “a centottanta gradi” della testa, rendendo molto più facile l’osservazione di ciò che avviene “dietro” il veicolo che si è fermato, e quindi consentire al conducente o al passeggero di rendersi pienamente conto dell’eventuale sopraggiungere di un ciclista o un motociclista.
“Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”
È vero che questa manovra viene spesso insegnata nelle scuole guida; tuttavia non sempre risulta applicata dagli automobilisti né dai passeggeri. Il rischio, come abbiamo accennato, è di causare un urto ai danni di chi sopraggiunga proprio in quel momento: una eventualità che, nella migliore delle ipotesi, si conclude con una “botta” che porta il ciclista o il motociclista a poter perdere momentaneamente il controllo del veicolo. Per non parlare di conseguenze più gravi, possibilità tutt’altro che remota e quindi da tenere sempre nella massima considerazione: qualsiasi veicolo è un’arma potenziale, e per questo va utilizzato con la dovuta prudenza (buon senso, appunto!), tenendo anche presente l’antichissima Etica della Reciprocità (presente nel pensiero umano già nella filosofia dell’Antica Grecia), traslata nell’evangelica massima del “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”.
Detta in soldoni: a nessuno fa piacere ricevere una porta in faccia, soprattutto se ciò viene ulteriormente aggravato dalla forza di urto verso l’oggetto fermo (in questo caso la porta di un’auto). È un po’ come impattare contro un muro.
Ben venga, dunque, il “consiglio” olandese, peraltro riprodotto in un video premiato da milioni di visualizzazioni (e siamo lieti di questo!), e che rientra a buon diritto nei consigli di “guida preventiva”
Cosa dice il Codice della Strada
Del resto, in materia legislativa, come si accennava il Codice della Strada (art. 157) evidenzia la presunzione di responsabilità a carico di chi apra lo sportello del veicolo: “Si fa divieto a chiunque di aprire le porte di un veicolo, di discendere dallo stesso, nonché di lasciare aperte le porte, senza essersi assicurato che ciò non costituisca pericolo o intralcio per gli altri utenti della strada”.
La mancata osservazione di questo articolo comporta una sanzione amministrativa, che va da un minimo di 41 euro ad un massimo di 169 euro, importo al quale occorre aggiungere la responsabilità per i danni che derivino dall’eventuale urto provocato dall’improvvisa ed imprudente apertura della porta dell’auto. Ciò, insieme a quanto prescrive l’art. 2054 del Codice Civile, indica che la responsabilità per i danni è da ritenersi a carico del conducente e/o proprietario del veicolo, il quale dovrà poi vedersela con la propria Compagnia assicuratrice, in quanto la polizza RC Auto si incarica di regolamentare tanto i danni provocati dalla circolazione, quanto quelli che vengono a verificarsi in operazioni preliminari, come – nella fattispecie – l’apertura della porta.
Attenzione, poi, se ci si trova nel “ruolo” di passeggeri trasportati: con l’entrata in vigore della legge n. 41/2016, chiunque, per colpa, provochi lesioni gravi, gravissime, o la morte di una persona in seguito a violazione delle norme in materia di circolazione stradale (nel caso di specie, l’art. 157 del Codice della Strada) sarà chiamato a rispondere di lesioni personali colpose stradali o di omicidio colposo stradale (art. 589-bis e art. 590-bis del Codice Penale).