L’auto in estate: cura e manutenzione della carrozzeria

Francesco Giorgi
16 Agosto 2018
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Non soltanto nella stagione fredda, ma anche nei mesi più caldi è utile prestare la giusta attenzione al corpo vettura. È anche una questione di sicurezza: ci si fa “vedere meglio” dagli altri.

Un controllo agli pneumatici, un rapido esame al livello dei liquidi (lubrificanti, freni, lavavetro); un’occhiata alle condizioni di carica della batteria: operazioni che chiunque è in grado di effettuare in pochi minuti. Non manca nient’altro per potersi definire “tranquilli” e partire a cuor leggero per le vacanze. Tuttavia, c’è una ulteriore “voce” che l’automobilista scrupoloso, e che “ci tiene” davvero alla cura della propria vettura, terrà nella giusta considerazione: le condizioni della carrozzeria. Non soltanto in inverno, ma anche durante la bella stagione l’aspetto esteriore dell’autoveicolo necessita della giusta dose di attenzione. E non soltanto per un fatto estetico. Per alcuni automobilisti, l’eleganza può assumere un ruolo di secondaria importanza; in realtà, è bene tenere a mente che un corpo vettura in ordine – ovvero pulito e ben tenuto – rappresenta un aiuto in più a farsi individuare dagli altri utenti; dà, quindi, “una mano” alla propria e all’altrui sicurezza.

E come la stagione fredda porta con se alcuni elementi “nemici” della carrozzeria, così anche in estate la carrozzeria va curata, in special modo se si lascia la vettura all’aperto, vicino al mare e per lunghe giornate. Come dire: la salsedine e la sabbia, così come il calore, possono risultare nocivi per la carrozzeria, aumentandone di conseguenza i fenomeni di invecchiamento.

La ricetta per poter contare su un’auto sempre ben tenuta è una sola: mantenerla pulita in maniera costante. Questo aiuta all’eliminazione dei residui di sale nocivi per la carrozzeria e per gli organi meccanici. E l’unico metodo per mantenere la vettura nella corretta pulizia è procedere ai necessari lavaggi.

Fermo restando il fatto che è bene non procedere al lavaggio della carrozzeria qualora la vettura sia rimasta per lunghe ore sotto il sole ma soltanto “a vettura fresca”, gli esperti consigliano una pulizia della carrozzeria almeno due volte al mese, durante l’estate; e ad una frequenza ancora maggiore se la vettura sia sporca, come accennato, di sabbia o di salsedine che, se non adeguatamente eliminate in tempo, rischiano di fare “effetto carta vetrata” sulla vernice della vettura, rigandola irrimediabilmente. Almeno una volta, prima della partenza per le vacanze, è consigliabile passare la cera sulla carrozzeria per proteggerla e preservarla al meglio. Un consiglio per aiutare l’abitacolo a mantenersi un po’ più fresco e a non “esagerare” con il climatizzatore: ai finestrini laterali ed al lunotto si possono applicare le pellicole oscuranti, che aiutano i raggi UV a ridursi del 99% ed il caldo all’interno del veicolo fino al 60%: un accorgimento nato dalla passione dei patiti del tuning e che può manifestare una certa utilità se si viaggia con bambini a bordo. Allo stesso modo, è bene tenere a portata di mano un pannello parasole riflettente da sistemare sopra il cruscotto, durante le soste della vettura: si eviterà, in tal modo, il surriscaldarsi dell’abitacolo e se ne proteggeranno i rivestimenti che, specie se in pelle, con il tempo possono tendere a seccarsi ed a creparsi.

Per la pulizia della carrozzeria (a proposito: oltre al fatto che sia sempre bene lasciare la vettura in sosta quanto più possibile all’ombra, per evitare l’”effetto forno”, i più scrupolosi evitano come la peste di tenere l’auto ferma sotto gli alberi: il rischio è di trovarsi la carrozzeria punteggiata dalla fastidiosa resina; oppure, in caso di temporali improvvisi, ricoperta da fogliame e rami), ci si può affidare alle proprie esigenze: un un passaggio rapido alla “lancia” o sotto le spazzole, e il rimando ad una “terapia” più approfondita in una seconda fase, magari al rientro dalle vacanze; oppure, già che ci si trova, un lavaggio accurato anche prima della partenza. È questione di preferenze e di tempo a disposizione.

In ogni caso, è essenziale ricordare che il lavaggio del veicolo va sempre effettuato partendo dalle zone più in alto (e sempre dal tetto): la legge fisica sulla gravitazione universale scoperta da Isaac Newton per la famosa storia della mela che gli cadde sulla testa ci insegna che i corpi (liquidi e solidi: e l’acqua, in questo caso, va considerata “un corpo”) tendono inesorabilmente ad essere attratti verso il basso. Dunque, la “lancia” dell’autolavaggio, o la manichetta nel proprio giardino o garage, sempre tenuti nella prima fase di lavaggio a 40-50 cm dal corpo vettura, devono interessare, prima di tutto, il tetto del veicolo, il parabrezza, il lunotto, i finestrini, il cofano anteriore e il baule o il portellone; per poi passare a fiancate, paraurti e fascioni, modanature sottoporta, con attenzione alle aree del veicolo più “nascoste” e quindi più esposte agli agenti atmosferici (sotto i “brancardi” così come all’interno dei passaruota e dei paraurti).

La seconda fase riguarda l’apposizione del detergente, con le spazzole oppure proseguendo nel lavaggio manuale. Chi opta per questa seconda possibilità, si doti di spazzola a mano ed acqua saponata e la faccia passare lungo tutta la vettura, sempre dall’alto verso il basso (possibilmente, non in senso circolare per eliminare lo sporco e non “distribuirlo”: basti pensare al movimento che si fa quando ci si lava i denti).

È, poi, il momento del risciacquo, anch’esso da effettuarsi – con un getto di acqua demineralizzata per eliminare anche eventuali tracce di calcare – tenendo la manichetta ad una quarantina di cm dalla carrozzeria. La cera liquida va applicata successivamente a questa fase. I “perfezionisti”, a questo punto, provvedono ad asciugare la carrozzeria (utilizzando il panno in pelle di daino o in microfibra) con attenzione alle parti del veicolo non raggiunte dal risciacquo: montanti centrali e la parte dei montanti parabrezza corrispondenti alle zone di contatto con le porte stesse, i battitacco, le aree inferiori delle porte. Utile, infine, una spruzzata di spray siliconico sulle parti in gomma (le guarnizioni della carrozzeria) per mantenerle morbide e pienamente funzionali.

Fai da te: come riparare le ammaccature sulla carrozzeria

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