Autovelox mobili, rilevano entrambe le corsie?

Francesco Giorgi
09 Gennaio 2020
Autovelox mobili

Se la strada è a due sensi di marcia, oppure sia formata da due corsie, l’occhio elettronico individua tutti i veicoli. A determinate condizioni.

Ecco un caso che può capitare a chiunque si trovi a percorrere una strada al di fuori di un centro abitato, viaggiando sulla corsia di sorpasso (dunque sulla direttrice di sinistra) e, all’improvviso, si accorga della presenza di una postazione autovelox mobile sul margine destro della carreggiata. Oppure si renda conto, anche in questo caso all’ultimo momento, dell’autovelox sul senso opposto di marcia. Se si è sicuri di procedere pienamente nei limiti di velocità vigenti in quel determinato tratto, nessun problema. Qualora, al contrario, vi sia il dubbio di avere un po’ ecceduto con il piede sull’acceleratore, ecco il dilemma: l’eventuale sanzione arriverà ugualmente a casa, anche se l’apparecchio di rilevazione della velocità non era puntato direttamente sulla corsia che si stava percorrendo in quel frangente? E, nel caso in cui effettivamente la multa venga notificata, è corretta oppure esistono degli strumenti normativi che ne determinino la nullità e, dunque, ne consentano l’impugnabilità all’automobilista multato?

La questione è delicata e complessa, in quanto occorre tenere conto di molteplici fattori. Prima di analizzare l’argomento, facciamo un po’ di chiarezza su cosa il Codice della Strada indica con i termini “corsia” e “carreggiata”.

Corsia: cos’è dal punto di vista tecnico

L’art. 3 CdS , “Definizioni stradali e di traffico”, indica espressamente (comma 12) che una corsia è “La parte longitudinale della strada di larghezza idonea a permettere il transito di una sola fila di veicoli” (a sua volta, nei commi successivi, il legislatore individua la corsia di accelerazione, la corsia di decelerazione, la corsia di emergenza, la corsia di marcia, la corsia riservata e la corsia riservata).

Carreggiata: l’indicazione del CdS

Lo stesso art. 3 del Codice della Strada stabilisce altresì che la carreggiata è (comma 7) “La parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine”.

Da ciò, è facile comprendere come, se la corsia è sempre a senso unico di marcia, una carreggiata può benissimo essere composta da due corsie parallele oppure a sensi opposti di circolazione. Ed è altrettanto pacifico che se gli agenti, dietro indicazione del prefetto che è colui il quale decide sempre il posizionamento degli autovelox (secondo quanto disposto dall’art. 4 del DL n. 121 del 20 giugno 2002) abbiano collocato l’autovelox su una carreggiata con una sola corsia a senso unico di marcia, chi venga “pizzicato” a procedere oltre i limiti vigenti in quel tratto è in contravvenzione.

Se l’autovelox è collocato sul lato opposto al senso di marcia

E qui ci si riallaccia all’ipotesi di partenza: ovvero, se ci si accorge soltanto all’ultimo momento che, su una strada extraurbana a doppio senso di circolazione, al margine opposto della carreggiata – dunque, in senso di marcia contrario – ci sia un autovelox. Il dubbio è chiaro: come faceva l’automobilista in questione, a rendersi conto per tempo che sul lato opposto, e per di più nella direzione opposta alla sua, c’era una pattuglia in divisa con autovelox? D’altro canto, proprio per questo fatto gli agenti non hanno potuto fermare l’automobilista e, di conseguenza, contestargli immediatamente l’infrazione rilevata.

Cassazione: multa illegittima se non si rispettano le indicazioni del prefetto

Come abbiamo visto, l’ubicazione degli autovelox è a cura del prefetto, il quale deciderà come e dove installarli, se su un margine della carreggiata o su quello opposto; e su quale delle corsie nel caso in cui la strada ne conti più di una. La Cassazione, riporta un approfondimento alcuni mesi fa da La Repubblica, ha a questo proposito stabilito  con la sentenza n. 23726/2018 – dando torto ad un Comune della provincia di Isernia che aveva elevato contravvenzione ad un automobilista in seguito ad autovelox piazzato sul lato destro della carreggiata anziché su quello sinistro come, al contrario, aveva disposto il prefetto –  che se il decreto prefettizio ha stabilito che l’apparecchiatura mobile di rilevamento velocità dei veicoli debba collocarsi lungo uno solo dei due sensi di marcia, la sanzione elevata con un altro autovelox “gemello” a chi percorra la medesima strada ma in direzione opposta, è illegittima.

Attenzione: questo non rappresenta il principio generale. Nel caso in cui l’autorizzazione sia “generica”, cioè non stabilisce con precisione su quale senso di marcia l’autovelox mobile vada collocato, la multa è valida.

Attenzione ai cartelli

Regola generale: stante la possibilità, permessa tecnicamente all’autovelox, di fotografare i veicoli tanto su un senso di marcia quanto nella direzione opposta, è necessario che l’azione dello strumento venga determinata mediante un limite, in questo caso rappresentato dai cartelli, “conditio sine qua non” a che la multa sia valida. Perciò, se il cartello che indica la presenza di autovelox sulla strada è stato collocato lungo soltanto uno dei due sensi di marcia, gli agenti saranno autorizzati ad elevare regolare contravvenzione esclusivamente ai veicoli che procedono su questa direttrice, perdendo qualsiasi valore le eventuali fotografie scattate a veicoli sul senso di marcia opposto. Le multe sono ovviamente valide nel caso in cui i cartelli siano stati posizionati tanto in un senso di marcia quanto in quello opposto.

Autovelox su strada a più corsie e a senso unico

Chi si trovi in fase di sorpasso è ugualmente sottoposto all’”occhio elettronico” dell’autovelox? La risposta è sì, in quanto – sempre come regola generale – i segnali stradali sono validi per entrambe le corsie di marcia. Anche qui, tuttavia, bisogna operare una distinzione: a questo proposito, una sentenza del 2014 stabilita dal Giudice di pace di Venezia, perché la multa sia valida occorre che il cartello con il limite di velocità sia visibile su entrambi i lati della carreggiata. Dunque posizionato tanto a destra quanto a sinistra. E questo per un elementare principio di sicurezza: si vuole permettere l’agevole lettura dell’indicazione stradale anche a chi stia in quel momento percorrendo la corsia di sorpasso.

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