Bmw: a Misano con la M550d e la M6 Cabrio

Valerio Verdone
01 Giugno 2012
75 Foto
Bmw: a Misano con la M550d e la M6 Cabrio

La prima vanta la spinta di tre turbo, la seconda nasconde un carattere da supercar.

La prima vanta la spinta di tre turbo, la seconda nasconde un carattere da supercar.

Per molti la M è una semplice lettera dell’alfabeto, per gli amanti dei motori invece, rappresenta le Bmw più veloci, più ricercate e più raffinate tecnicamente. Va da sé che ogni volta che si incrocia una vettura della Casa dell’Elica contraddistinta dalla sigla M ci si rende subito conto di trovarsi al cospetto di qualcosa di speciale.

Lo sanno bene i clienti Bmw che nel 2011 hanno apprezzato così tanto le sportive bavaresi da far schizzare le vendite globali fino alla cifra record di 19.000 vetture, facendo segnare un aumento in percentuale del 12,8%. Ma adesso il Costruttore bavarese, che nel 2012 festeggia i 40 anni di vetture M, nate con l’ausilio del reparto Motorsport, non si accontenta di avere una versione M per ogni modello della gamma e così ha dato vita ai modelli M Performance, una sorta di sintesi tra quelli M e quelli convenzionali.

La prima vettura di questa famiglia è la M550d, una serie 5 proposta sia con carrozzeria a 5 porte che Touring con tanto di trazione integrale, spinta da un 6 cilindri in linea di 3 litri sovralimentato con tre turbo capace di erogare una potenza di 381 CV e una coppia di ben 740 Nm. Si tratta di un propulsore nel quale la turbina piccola e la grande funzionano in maniera sequenziale, mentre l’altra turbina di piccole dimensioni affianca in parallelo la grande quando il motore sale di giri. Una soluzione che consente a questa Serie 5 di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,7 s e di raggiungere la velocità (autolimitata) di 250 km/h pur rimanendo parca (6,3 l/100 km nel ciclo misto) ed ecologica visto che è una Euro 6. L’abbiamo provata a Misano, nella pista intitolata al compianto Marco Simoncelli, insieme alla nuova M6 Cabrio, affiancati dagli istruttori di Guidare e Pilotare che ci hanno consentito di sfruttarla al meglio. Presto arriveranno altri modelli ad incrementare la famiglia M Performance, come la X5 e la X6, sempre con il 3 litri turbodiesel da 381 CV, e la M135i a 3 e 5 porte.

Bmw M550d: sportiva per tutte le occasioni

Il concetto delle M Performance è molto semplice: consentire ai clienti di acquistare un’auto impeccabile su strada con un’handling e delle prestazioni superiori. Così, guardando la M550d sembra di vedere una Serie 5 con tanto di pacchetto M Sport a cui il proprietario ha aggiunto una lettera M sul bagagliaio, perché non troviamo altri loghi M nel resto della carrozzeria. Il corpo vettura presenta solo dettagli sportivi come il nuovo paraurti, gli scarichi quasi rettangolari e un accenno di minigonne, mentre l’interno è pratico e funzionale come quello di una Serie 5 convenzionale anche se la lettera M su volante indica che si sta guidando un’auto decisamente performante. Ed in effetti, la differenza con le altre sorelle della gamma c’è e si sente, soprattutto in pista. Diciamo subito che un autodromo non è il terreno d’elezione di questa vettura, la sua mole infatti, mette a dura prova freni e sospensioni sviluppati per un altro genere d’utilizzo. Fatta questa premessa, partiamo per una seria di giri lungo il tracciato di Misano con molta curiosità e bastano poche curve per capire che questa Bmw ha tutti i cromosomi della M perché il motore ha un tiro coinvolgente e, nonostante sia un diesel, consente di allungare fino circa 5.500 giri.

Con i paddles del cambio automatico ad 8 marce tra le mani bisogna dimenticarsi di tutte le esperienze fatte in pista con le auto a benzina: tirare fino alla zona rossa non sempre è necessario, e non è fondamentale entrare in curva con la marcia giusta. Mi spiego meglio: con 740 Nm di coppia è indifferente se si è in terza o in quarta marcia, perché la M550d ti tira fuori dalle curve con la stessa forza bruta e con quel sound un po’ roco che fa tanto corsa di durata. Certo, bisogna valutare bene le traiettorie e guidare puliti, perché con auto di queste dimensioni i trasferimenti di carico sono importanti, ma anche se si arriva lunghi non c’è problema, ci pensa la trazione integrale a risolvere la situazione. Semmai, dopo qualche giro è meglio raffreddare i freni perché si rischia di allungare gli spazi di frenata. L’aspetto interessante è che salendo sulla versione Touring non si notano grandi differenze nella dinamica, e così anche se si propende per la variante da famiglia per antonomasia non si hanno rimpianti di sorta. Abbiamo girato a lungo con questa station dall’indole sportiva e anche dopo diverse tornate si è mantenuta molto sincera ed equilibrata. Questa BMW è un ottimo compromesso e lo dimostrano le sospensioni dalla taratura confortevole e uno sterzo che è più progressivo che diretto.

Bmw M6 Cabrio: eleganza sportiva

Chiusa o aperta, la Bmw M6 Cabrio è una vettura elegante che non nasconde una certa cattiveria come dimostrano il paraurti anteriore tagliente, il Doppio Rene con il logo M6 che si ripete nelle feritoie dei passaruota, nella parte posteriore e sulle pinze dell’impianto frenante. La scalfatura nelle fiancate inoltre, slancia l’insieme donandole maggior dinamicità. L’interno è prezioso e scenografico con le finiture in carbonio, il bellissimo sterzo a tre razze, e l’immancabile logo M che troviamo sullo sterzo, nei quadranti della strumentazione e sul cambio. Una volta in moto, il V8 biturbo da 4,4 litri ruggisce al salire del numero di giri e in pista si scatena con tutta la sua furia. In 4,3 secondi si toccano i 100 km/h, ma non c’è tempo di guardare la strumentazione bisogna concentrarsi sui freni per aggredire la prima curva.

La M6 ha un’accelerazione da supercar e un cambio a doppia frizione a 7 marce che non fa rimpiangere quello di vetture più performanti, però è pur sempre una cabrio di grandi dimensioni e gli spazi d’arresto, soprattutto dopo diversi giri in pista nel corso dell’evento, ne risentono. Per questo è meglio anticipare il punto di frenata per essere più progressivi e per poter dare gas in maniera più graduale. Con questa tecnica la M6 non fa una piega, ma se si forza l’andatura con una guida aggressiva, il trasferimento di carico in frenata e l’azione dell’acceleratore causano dei sovrasterzi da controllare con rapidità. Dopotutto, stiamo guidando una M, e i suoi 560 CV, supportati dai 680 Nm di coppia, in uscita di curva si fanno sentire tutti. Rispetto alla M550d è più affilata, come è giusto che sia, più rigida, con lo sterzo più diretto, e nei tratti veloci non ha nulla da invidiare ai mostri sacri delle alte prestazioni. Insomma, una cabrio dai due volti, uno elegante e l’altro sportivo, che può dire la sua anche in pista.

Dopo aver assaggiato le diverse anime dei prodotti M Performance ed M passiamo alla nota dolente, il prezzo, anch’esso esclusivo come queste auto capaci di prestazioni straordinarie. La M550d ha un costo di 87.200 euro, che salgono a 89.900 euro per la versione Touring, mentre la M6 Cabrio ha un prezzo di 139.700 euro.

 

BMW M550d ed M6 Cabrio a Misano

Seguici anche sui canali social

I Video di Motori.it

BMW Serie 4 2021: arriva la coupé

img_pixel strip_agos

Annunci Usato

Ti potrebbe interessare anche

page-background