Volkswagen: nel 2033 lo stop alle auto a propulsione non elettrificata

Francesco Giorgi
07 Dicembre 2018
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Investimenti sull’alimentazione elettrica, strategie di riconversione delle industria in chiave CO2 neutral: la rivoluzione eco friendly individua al 2033-2036 il fine produzione delle auto “tradizionali”.

Il panorama tecnologico delle autovetture – per come viene concepito da un secolo relativamente alle tecnologie di propulsione – ha due date di scadenza: il 2033 riguardo alla produzione di un’ultima tipologia di autovettura “convenzionale” (vale a dire a propulsione termica); e il 2040 per il totale rinnovamento della gamma ai progetti che riguardano una nuova filosofia industriale “CO2 neutral”. Non proprio “dietro l’angolo”, tuttavia leggermente oltre i convenzionali progetti industriali a lungo termine. Aappare dunque tecnicamente possibile che ciò possa in effetti avvenire. O, quanto meno, è la visione della mobilità globale secondo i vertici Volkswagen, riunitisi nelle scorse ore nell’assemblea annuale sulla  panoramica dell’attuale stato delle attività e nella quale sono state ufficializzate alcune anticipazioni per il futuro dell’azienda.

E il futuro, per Wolfsburg (in fase di riposizionamento della propria immagine dopo lo scandalo “Dieselgate” che nell’autunno 2015 coinvolse in primo luogo il colosso tedesco, e che da quel momento viene dai big player automotive considerato quale momento-spartiacque tra la fase programmatica e la fase più marcatamente esecutiva dei programmi di nuova mobilità sostenibile), ribadito in queste ore dai “piani alti” VW sulla scorta di quanto annunciato alla Volkswagen Brand Annual Session 2018,  si articola su date e progetti definiti se non già in fase di esecuzione.

Il più rilevante dei quali individua al 2036 la parola “fine” delle tecnologie di propulsione termica: a questo proposito, il responsabile Strategie VW Michael Jost assicura che fra un circa una quindicina di anni o poco più (prudenzialmente, in ogni caso viene indicato il 2040) il mondo assisterà alla produzione dell’ultimo modello (ovviamente facente capo a Volkswagen) la cui “base di partenza” venga rappresentata da un tipo di architettura “tradizionale”.

Si tratta di un annuncio, non propriamente di un programma definitivo: la vision dell’azienda che del resto mette sul tavolo (qui un nostro approfondimento delle scorse settimane) investimenti nell’ordine di 44 miliardi di euro come preventivo globale; 11 miliardi dei quali, da “spalmare” nei prossimi cinque anni, verranno destinati per lo sviluppo della mobilità elettrica (9 miliardi), delle tecnologie di guida autonoma, dei nuovi servizi di mobilità e digitalizzazione che interesseranno tanto le nuove lineup quanto gli stabilimenti. Ricordiamo che, sulla scorta di quanto anticipato il mese scorso, tre dei complessi industriali del Gruppo VAG (ovvero ZwickauEmden e Hannover), muteranno la rispettiva “specializzazione” per convertirsi alla produzione dei futuri veicoli elettrici della gamma I.D., a partire da fine 2019.

Il via alla produzione di Volkswagen I.D., il primo modello VW sviluppato sulla nuova piattaforma modulare MEB per il quale si punta ad un prezzo di vendita che sia inferiore a 25.000 euro (in modo, cioè, di offrire sul mercato una concreta alternativa alla eterna bestseller VW Golf), avverrà proprio a Zwickau; dal 2021, cioè con impianti a pieno regime, dal complesso sassone avverrà l’assemblaggio di sei vetture a zero emissioni facenti capo a tre “brand” del Gruppo. Ad Emden e Hannover l’assemblaggio dei nuovi modelli “zero emission” partirà nel 2022. L’obiettivo è di aumentare la gamma di auto elettriche a 50 modelli entro il 2025, e ad un monte-produzione di un milione di unità.

Da rilevare, ai fini delle strategie “green” sempre più centrali nei progetti di corporate business per Wolfsburg, la stima di circa 300 i modelli elettrificati (ibridi, ibridi plug-in, 100% elettrici) che entro il 2030 entreranno nelle lineup dei brand che fanno capo al Gruppo VAG.

Di fronte a tali cifre ed a questi preventivi di produzione, appare quindi giustificata l’individuazione, da parte dei vertici Volkswagen, il 2026 quale anno in cui potrebbe avvenire lo sviluppo dell’ultima gamma di architetture convenzionali, ovvero la generazione finale di autoveicoli progettata per l’impiego di sistemi di propulsione termica.

Volkswagen I.D. Buzz Cargo al Salone di Los Angeles 2018

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