Autovelox, il grande pasticcio italiano: tra norme incompiute e cittadini confusi
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Il sistema degli autovelox in Italia è un terreno scivoloso da oltre tre decenni, con una normativa che sembra non voler mai arrivare a un punto fermo. Dal 1993, il Codice della Strada prevede l’omologazione degli apparecchi, ma questo requisito non è mai stato concretamente attuato. Questa lacuna normativa ha generato una serie di problemi, tra cui il rischio di annullamento di migliaia di multe e una crisi di legittimità che coinvolge i cittadini e le amministrazioni locali.
Il Ministero delle Infrastrutture, attraverso il recente decreto infrastrutture, ha tentato di porre rimedio a questa situazione, introducendo disposizioni che avrebbero dovuto garantire maggiore trasparenza e conformità. Entrato in vigore nel giugno 2024, il decreto ha concesso un anno di tempo ai Comuni per adeguarsi alle nuove regole. Tuttavia, molte amministrazioni locali sono ancora inadempienti, citando difficoltà operative e la mancanza di supporto tecnico e finanziario.
Una delle iniziative più significative in questo contesto è stata il primo censimento autovelox nazionale, avviato nell’aprile 2025. Questo progetto mirava a fornire una mappatura completa dei rilevatori di velocità installati sul territorio italiano, ma i risultati sono tuttora incompleti. Parallelamente, il governo sta lavorando a un emendamento che obbligherebbe i Comuni a comunicare il numero di apparecchi installati, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza e l’efficacia dei controlli.
Il comandante della Polizia Locale di Verona, Luigi Altamura, ha definito la situazione un “capolinea giuridico". Questa definizione riflette l’urgenza di emanare decreti attesi da ben 33 anni, un ritardo che non è più sostenibile. La mancanza di una normativa chiara non solo mina la fiducia dei cittadini, ma compromette anche gli sforzi per garantire la sicurezza stradale.
Il dibattito politico e amministrativo su come risolvere il caos degli autovelox è ancora in corso. Da un lato, c’è la necessità di proteggere i cittadini da sanzioni potenzialmente illegittime; dall’altro, c’è l’esigenza di implementare un sistema di controllo che sia efficace e legalmente inattaccabile. Questo equilibrio è difficile da raggiungere, ma è essenziale per garantire che le strade italiane siano sicure per tutti.
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