DS 9: la nuova ammiraglia è ibrida plug-in

Redazione
25 Febbraio 2020
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DS 9

Nasce in Francia, viene prodotta in Cina ed è destinata a tutto il mondo: la novità E-Tense alto di gamma debutterà sul mercato dopo la metà del 2020.

Trends: Auto Ibride

In un ambito come quello automotive europeo, in cui da tempo sembra si assista ad una sorta di “omogeneizzazione” nella forma e nelle finalità di impiego delle fasce di mercato che vanno per la maggiore (segmento B, segmento C, compact-crossover e SUV di dimensioni compatte), c’è ancora spazio per l’evoluzione delle “tradizionali” berline di alta gamma? I “big player” affermano di sì. E fra questi c’è PSA Groupe, “promesso sposo” di FCA, che prepara il terreno anche nel “Vecchio Continente” alla novità DS 9, berlina tre volumi chiamata ad interpretare il ruolo di futura ammiraglia per il marchio-luxury del Gruppo franco-tedesco.

La vedremo al Salone di Ginevra?

La prima grande novità 2020 per DS, peraltro anticipata di recente, potrebbe rivolgere su di se i riflettori del Salone di Ginevra 2020 (in programma da giovedì 5 a domenica 15 marzo): l’ipotesi si lega ad una prima anticipazione, diffusa dai vertici PSA, in merito all’imminente “vernissage” al grande pubblico di un inedito modello. Gli indizi, tenuto conto del fatto che il recentissimo annuncio relativo alla partecipazione DS a Ginevra 2020 – in qualità di unico rappresentante PSA che ha scelto di non prendere parte alla rassegna del PalExpo – si accompagnava ad un’immagine di anteprima che ritraeva un particolare del “badging” E-Tense. Proprio la lineup eco friendly che contrassegna la novità DS 9 (concepita in Francia, prodotta in Cina: il debutto commerciale, già comunicato seppure “in linea di massima”, inizierà nella seconda metà del 2020, e avverrà su scala globale). Ma andiamo con ordine.

Corpo vettura: eleganza classica, reminiscenze rétro

L’immagine attraverso cui DS definisce la propria gamma è da tempo ben nota ai “connoisseur”, e fa leva su atout di raffinato anticonformismo e marcata personalità che da sempre accompagnano l’identificazione di Citroen – da cui, di fatto, DS deriva la propria “vision” – nel mondo. La grande berlina tre volumi DS 9, sviluppata sulla piattaforma modulare EMP2-Efficient Modular Platform 2 oggetto di un re-engineering dedicato, si contraddistingue per linee morbide e dimensioni “importanti”: 4,93 m di lunghezza, lungo cofano anteriore, baule posteriore evidente, abitacolo adeguatamente spazioso. Ciò che il cliente-tipo che rivolge la propria attenzione a modelli di fascia “ammiraglia” esige. Nell’analisi del corpo vettura sono da segnalare, quale distintivo di appartenenza alla nobilissima stirpe del “Double Chevron”, le gemme luminose ai lati superiori del lunotto – dichiarata citazione alla storica DS del 1955 – le quali, anziché ospitare gli indicatori di direzione come la “Squalo”, identificano due piccole luci di ingombro; nonché le “sciabole” cromate che sottolineano la fanaleria posteriore – i cui elementi vengono raccordati da un motivo, anch’esso cromato, posto alla base della “battuta” del baule – dal disegno che rimanda alle creazioni stilistiche delle Carrozzerie francesi degli anni 30. Per la prima volta, sul cofano motore di DS 9 è presente la sottile fascia cromata “Clous de Paris”, stilema solitamente collocato all’interno dei modelli prodotti dal marchio parigino.

Una gamma interamente elettrificata

Nella fase di “lancio” commerciale – più avanti verranno dettagliati i prezzi di vendita e gli equipaggiamenti -, DS 9 verrà proposta con un nuovo modulo di propulsione E-Tense (da 225 CV di sistema) ad alimentazione ibrida plug-in, comprendente un motore a benzina PureTech sovralimentato mediante turbocompressore, abbinato ad un’unità elettrica e provvisto di cambio automatico ad otto rapporti integrato nello stesso motore “zero emission”. La potenza del propulsore elettrico è di 110 CV, per 320 Nm di coppia massima: il suo compito, anticipano i tecnici PSA, consiste nell’avviare il veicolo, dare il movimento alla vettura da fermo, conferire una “spinta” supplementare nelle fasi di accelerazione e procedere in modalità 100% elettrica, fra 40 e 50 km (“ovviamente” tale valore è stato determinato sugli standard WLTP) e fino ad una velocità di 135 km/h. L’alimentazione avviene per mezzo di una batteria da 11,9 kWh di capacità, ricaricabile attraverso il sistema di recupero dell’energia cinetica prodotta nelle fasi di decelerazione e di frenata (funzione ulteriormente amplificata da un comando freno-motore che si attiva tirando indietro il corto selettore dei rapporti e posizionandolo in “B”), così come allacciandosi agli “hub” di ricarica pubblici o ad una comune “presa” domestica utilizzando un caricabatterie da 7,4 kW fornito insieme al veicolo: la sosta indicata per un “pieno” di energia, in questa modalità, è di un’ora e mezza. A sua volta, anticipa PSA Groupe, una funzione ad hoc, denominata “E-Save”, garantisce che l’energia accumulata nella batteria sia sempre del quantitativo necessario a consentire al conducente di potere muoversi “in elettrico” (come, ad esempio, durante i viaggi oppure quando si debba transitare nelle aree urbane solitamente “off limits” alle vetture a propulsione “convenzionale”).

Tre versioni, tutte ibride

Successivamente alla prima fase di esordio sul mercato, la gamma DS 9 si arricchirà con due ulteriori declinazioni E-Tense: una variante da 250 CV a due ruote motrici e dichiarata per “Maggiore autonomia”, ed una configurazione da 360 CV abbinata alla trazione integrale “intelligente” (in grado, cioè, di ripartire la coppia motrice fra avantreno e retrotreno a seconda delle istantanee condizioni di marcia e del fondo stradale). Detto della possibilità di selezione del programma “Electric”, la nuova DS 9 potrà – al pari di come solitamente avviene – funzionare con ulteriori modalità di guida: “Hybrid” e “Sport”, le quali peraltro intervengono sulla taratura dello sterzo e delle sospensioni, provviste di sistema DS Active Scan con telecamera anteriore predisposta alla costante analisi della sede stradale, sensori di livello, accelerometri e sensori di trasmissione. Si può dire, a buon diritto, come “sotto” DS 9 ci sia un’attenzione alle tecnologie di guida e di comfort equivalente a quella che, sessantacinque anni fa, andando ad equipaggiare la storica DS modernizzò sensibilmente lo sviluppo dinamico negli autoveicoli.

Guida semi-autonoma e sistemi ADAS

In parallelo ai dispositivi di controllo attivo per sospensioni e sterzo, DS 9 porta in dote, attraverso il modulo DS Drive Assist, una tecnologia di guida automatizzata di Livello 2: il DS Drive Assist, a sensori, si incarica di tenere sotto controllo la velocità del veicolo e di modularla in funzione delle condizioni di traffico e del fondo stradale, di mantenere la vettura nella corsia di marcia e controllando lo sterzo e, fino ad una velocità di 180 km/h (ovviamente in base alla legislazione vigente in base al Paese) velocità e direzione, chiaramente sotto  l’”occhio” del conducente. Altrettanto sofisticato si annuncia il programma di ausili attivi alla guida: su tutti, si segnalano il DS Park Pilot ed il DS Safety, con quest’ultimo che a sua volta raggruppa i sistemi di monitoraggio degli angoli ciechi, la frenata autonoma d’emergenza con funzione di riconoscimento segnaletica stradale, DS Night Vision (con telecamera a infrarossi per il riconoscimento, fino ad una distanza di 100 metri, di pedoni, ciclisti e animali sulla strada), DS Driver Attention Monitoring (strumento che controlla l’eventuale stato di stanchezza da parte del conducente) e DS Active Led Vision, modulo di illuminazione formato da cinque differenti modalità di estensione del fascio luminoso in base alle condizioni di guida: Parking, Town Beam, Country Beam, Motorway Beam e Adverse Weather.

DS 9 2020: immagini ufficiali

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