Volkswagen L1: la due posti da 75 km con un litro

Francesco Giorgi
22 Settembre 2009
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Volkswagen L1: la due posti da 75 km con un litro

Volkswagen ha svelato a Francoforte la “biposto” L1 con motore ibrido Tdi–elettrico e struttura in carbonio: consuma solo 1,38 litri per 100 km

Volkswagen ha svelato a Francoforte la “biposto” L1 con motore ibrido Tdi–elettrico e struttura in carbonio: consuma solo 1,38 litri per 100 km

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Se qualcuno ne volesse una, prego si accomodi. Perché, a sentire alcune “voci” presenti al Salone di Francoforte, la Volkswagen L1 (chiamata così in virtù del suo consumo, appena 1,38 litri di carburante per 100 km) potrebbe entrare in produzione nel 2013.

Fantasia o realtà? Quello che è certo, è che se la Casa di Wolfsburg propone per la seconda volta (naturalmente in versione “riveduta e corretta”) una concept che aveva già fatto parlare di sé nel 2002, è perché sa di avere in mano un asso di quelli “importanti”.

Del prototipo a marchio VW, di cui avevamo dato un’anticipazione nei giorni scorsi, al Salone di Francoforte si è tenuta la première della L1, un prototipo caratterizzato da un andamento delle linee particolarmente rastremato (tanto che i sedili dei due – e solo due – occupanti sono disposti in tandem), da una sapiente carenatura della parte posteriore, ruote comprese, e da una meccanica, ovviamente aggiornata rispetto alla precedente concept.

Materiali ripresi dalla F1…

…e dalle applicazioni aeronautiche: è questa, detta in soldoni, la filosofia progettuale della Volkswagen L1. Prendendo a prestito la realizzazione di un aliante, la Volkswagen ha realizzato una concept che presentasse, all’interno di una affusolata e rastremata forma esterna, due posti in linea, accessibili attraverso il tetto.

La monoscocca, che comprende l’intelaiatura tubolare di entrambi i sedili, è realizzata in fibra di carbonio (Carbon – fibre reinfoirced plastic, CFRP), ripresa pari pari dalla tecnologia della F1 e delle applicazioni aeronautiche, e che consiste in una struttura multistrato in fibra di carbonio.

Con questo procedimento, il peso della L1 è di appena 380 kg. La ripartizione dei pesi è suddivisa fra le ruote motrici (122 kg), il telaio in alluminio (79 kg), gli interni (che “gravano” per 35 kg) e l’impianto elettrico (20 kg). I restanti 124 kg appartengono alla scocca.

Le forme della vettura, realizzate dal Centro Stile della Volkswagen, rappresentano una via di mezzo fra un jet e un razzo. D’altro canto, commenta Walter De Silva, il numero uno del Design in Volkswagen, la L1 “E’ stata studiata per ottenere il massimo risultato in  termini di consumi ed emissioni. Dalle forme molto strette, al disegno volutamente minimalista che abbiamo voluto conferire al ‘muso’ della L1 – un’idea che, in un certo senso, abbiamo ripreso dalla nuoa Scirocco – all’andamento della parte posteriore, studiata anche per creare la minore resistenza aerodinamica possibile, ma senza stravolgere i canoni Volkswagen“.

Il risultato è un “siluro” da 3,81 metri di lunghezza (simile a quella della Fox, per intenderci), nel cui abitacolo si accede sollevando il tettuccio a cupola, e da 1,14 metri di altezza, ancora meno della Lamborghini Murciélago. Il coefficiente aerodinamico della L1 è di appena 0,19.

Dentro sembra un jet

 

Fin dalla prima occhiata, si capisce che la L1 è un’auto “da guidare”, nel senso che sembra stata realizzata attorno alla figura del conducente. La strumentazione (che fa parte della monoscocca in fibra di carbonio) si estende per 180° attorno al sedile di guida, in modo da garantire un immediato controllo di ogni funzione. I comandi sono realizzati nella tecnologia soft touch.

Per l’accensione della L1, il pilota agisce su un pulsante che trova posto alla destra del volante e che aziona nello stesso momento il selettore delle 4 marce. Il volante è integrato da una serie di comandi multifunzione, attraverso i quali il conducente controlla il computer di bordo, il sistema di navigazione e i dispositivi di entertainment.

Per motivi aerodinamici, la L1 è “spogliata” degli specchi retrovisori. Al loro posto, sono state progettate due piccole telecamere, mentre un sistema PDC (Park Distance Control) facilita le operazioni di parcheggio.

Meccanica: un “ibrido” da 75 km con un litro

Il propulsore che equipaggia la L1 è il più piccolo motore a gasolio progettato dalla Volkswagen. Deriva dal nuovo 1.6 TDI, introdotto sul mercato alla fine della scorsa primavera (e al debutto al Salone di Francoforte su alcune vetture di Wolfsburg: Golf e Passat BlueMotion, caratterizzate da un consumo medio di 3,8 e 4,4 litri per 100 km), “tagliato a metà”.

Si tratta di un motore superquadro (alesaggio 79,5 mm e corsa 80,5 mm), realizzato secondo la moderna filosofia del downsizing che eroga una potenza di 27 CV a 4000 giri/min in modalità “Eco” e 39 CV in modalità “Sport”; il sistema Start – Stop, ormai un must nelle vetture di ultima generazione, completa l’equipaggiamento del 0,8 litri Common rail VW. Fra il propulsore Turbodiesel e la scatola del cambio DSG è stato collocato un motore elettrico da 10 kW – 14 CV, alimentato da una batteria al litio che trova alloggiamento nella parte anteriore della L1.

Le funzioni dell’unità elettrica sono ausiliarie: in fase di accelerazione, ad esempio, arriva a fornire fino al 40 per cento della potenza totale necessaria per il movimento della L1; agendo su un comando secondario della doppia frizione accoppiata al cambio DSG, l’unità elettrica è in grado di muovere la L1 per brevi distanze, anche grazie all’energia cinetica accumulata, nelle fasi di frenata, dalla batteria al litio.

All’unità ibrida è accoppiato un cambio DSG a sette rapporti di nuova progettazione il cui comando della frizione, rispetto a quello utilizzato per le più recenti vetture del Gruppo, è stato studiato per il sistema ibrido della L1, e presenta una differente rapportatura, voluta per ottimizzare le prestazioni in termini di consumo della concept.

Le prestazioni che ne derivano per la L1 prevedono una velocità massima di 160 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 14,3 secondi.

Seppure interessanti, non sono questi i valori prestazionali sui quali la Volkswagen ha costruito la filosofia progettuale della L1: la seconda generazione del concept di Wolfsburg annovera, fra i suoi atout, il più basso valore di consumo mai ottenuto da una vettura ibrida: 1,38 litri di carburante per 100 km. O circa 75 km con un litro, con emissioni di CO2 di appena 36 g/km. Il consumo medio permette alla Volkswagen L1 di percorrere fino a 670 km con un “pieno” di gasolio contenuto nel piccolo serbatoio da 10 litri.

I “piani” produttivi rivelati dalla Volkswagen per la concept L1 hanno indicato una possibile messa in produzione a medio termine. A conti fatti, entro quattro – cinque anni potrebbe possibile vedere sulle strade i primi esemplari.

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