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Yamaha, la YZR-M1 passa al V4: nuovo capitolo per la MotoGP

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 17 nov 2025
Yamaha, la YZR-M1 passa al V4: nuovo capitolo per la MotoGP
Yamaha abbandona il 4 cilindri in linea della YZR-M1 e passa al V4 per il 2026. Analisi tecnica, numeri storici e primi test a Valencia.

Con la stagione 2026 alle porte, un vento di cambiamento soffia sul mondo della Yamaha e della MotoGP. Dopo anni di gloriosi successi e record indelebili, la casa di Iwata si prepara a voltare pagina: il leggendario quattro cilindri in linea della YZR M1 lascia la scena, aprendo la strada a una nuova era tecnica e sportiva. Una scelta che, a ben vedere, segna non solo la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di una rivoluzione destinata a riscrivere gli equilibri della categoria regina.

Per chi ha vissuto l’epopea della Yamaha in MotoGP, è impossibile non pensare a quanto questo motore abbia rappresentato nel corso degli anni. 429 Gran Premi, 125 vittorie, 8 titoli mondiali piloti e oltre 350 podi: numeri che raccontano di una supremazia costruita grazie a un progetto tecnico raffinato, capace di adattarsi a ogni epoca e a ogni avversario. Il quattro cilindri in linea ha scritto pagine memorabili insieme a fuoriclasse come Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Fabio Quartararo, diventando un’icona del motorsport e un punto di riferimento per ingegneri e appassionati.

Eppure, il tempo non si ferma e la competizione evolve. Nel paddock, la notizia della svolta V4 ha fatto rapidamente il giro dei box, suscitando reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi vede in questa mossa il segnale di una Yamaha finalmente pronta a raccogliere la sfida lanciata dai rivali, adottando un’architettura meccanica più in linea con le esigenze moderne della MotoGP. Dall’altro, non mancano le voci di chi teme i rischi di un cambiamento così radicale, soprattutto in termini di affidabilità e tempi di adattamento per piloti e tecnici.

Il nuovo motore V4, spiegano i vertici della casa giapponese, nasce dall’esigenza di migliorare alcuni aspetti chiave delle prestazioni. La parola d’ordine è accelerazione: il layout V4 promette una spinta più efficace in uscita di curva, grazie a un bilanciamento delle masse longitudinali più favorevole e a una maggiore flessibilità nell’integrazione delle nuove soluzioni aerodinamiche. Secondo Takahiro Sumi, General Manager della Motor Sports Development Division, il passaggio al V4 è carico di emozioni, ma è anche una scelta obbligata per restare competitivi ai massimi livelli. “Abbiamo analizzato ogni dettaglio, ogni parametro, per garantire che ogni aspetto delle prestazioni fosse ottimizzato”, ribadisce Massimo Bartolini, Direttore Tecnico di Yamaha Factory Racing, sottolineando l’approccio meticoloso adottato in questa delicata fase di transizione.

Sul piano tecnico, il V4 rappresenta una vera e propria rivoluzione. L’architettura a V consente una disposizione più compatta e un migliore controllo delle vibrazioni, aspetti fondamentali per sfruttare al massimo i moderni pneumatici e le nuove configurazioni aerodinamiche richieste dalla MotoGP. Ma la vera sfida sarà riuscire a mantenere quell’equilibrio tra maneggevolezza e prestazioni che ha sempre contraddistinto la YZR M1. Non è un caso che, nel paddock, molti osservatori sottolineino come la capacità di adattamento sarà la chiave per il successo: se il nuovo V4 saprà offrire la stessa confidenza in ingresso e uscita di curva, allora la Yamaha potrà davvero colmare il gap con i competitor.

Il momento simbolico di questo passaggio epocale sarà il Gran Premio di Valencia: qui, il quattro cilindri vivrà il suo ultimo atto in gara, chiudendo un ciclo straordinario. Ma sarà il Test di Valencia del martedì successivo a catalizzare l’attenzione di tecnici, piloti e appassionati. Sarà in questa occasione che la nuova YZR M1 con il V4 scenderà in pista per la prima volta sotto gli occhi del pubblico, offrendo le prime indicazioni concrete su comportamento, set-up e potenzialità. Un banco di prova fondamentale, che potrebbe già suggerire se la scelta della Yamaha sarà in grado di portare quella ventata di novità e competitività che il team e i suoi tifosi attendono da tempo.

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