XL1, la Volkswagen da 1 litro per 100 km che è già leggenda
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Quando si parla di innovazione automobilistica e di modelli che hanno saputo segnare una svolta, la Volkswagen XL1 si impone come un autentico oggetto del desiderio per appassionati e addetti ai lavori. Sulle strade di Torino, il recente avvistamento di questo raro esemplare – prodotto in soli 250 unità – ha riacceso l’attenzione su un’auto che rappresenta molto più di una semplice vettura: è una vera e propria auto laboratorio, nata per ridefinire i confini dell’efficienza e della sostenibilità.
La storia della Volkswagen XL1 è, in fondo, la storia di un sogno tecnologico divenuto realtà. Nel 2013, la casa di Wolfsburg decise di mettere su strada una vettura che, per filosofia costruttiva e soluzioni tecniche, avrebbe fatto scuola. A colpire non sono solo i numeri – consumi ridotti all’osso, con una media di 1 litro per 100 km e 50 chilometri di autonomia in modalità elettrica – ma l’approccio globale che ha portato a un risultato così estremo. Non è un caso che oggi, nel mercato dell’usato, la XL1 venga quotata tra i 70.000 e i 145.000 euro: la sua unicità la rende una vera rarità, con appena sette esemplari censiti in Italia.
Al cuore della XL1 pulsa un sofisticato motore PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), che unisce un propulsore diesel bicilindrico da 800 cc a un’unità elettrica da 27 CV, alimentata da una batteria da 5,5 kWh. Un dato che, sulla carta, potrebbe sembrare modesto – la potenza complessiva si attesta sui 75 CV – ma che, nella pratica, si traduce in prestazioni di efficienza ancora oggi imbattute. La sinergia tra le due anime della motorizzazione consente non solo di contenere i consumi, ma anche di ridurre le emissioni di CO2 a valori quasi irraggiungibili: appena 21 grammi per chilometro, un risultato che, a distanza di oltre dieci anni, resta una pietra miliare nel panorama delle tecnologie ibride.
Ciò che rende la XL1 un modello fuori dal comune è però la cura maniacale riservata all’ottimizzazione di ogni singolo dettaglio. I progettisti Volkswagen hanno adottato materiali ultraleggeri – fibra di carbonio, magnesio, alluminio – per alleggerire la struttura e migliorare la risposta dinamica. Ma è soprattutto sul fronte dell’aerodinamica che la XL1 ha scritto una pagina nuova: la linea filante, i passaruota carenati, la carrozzeria ribassata e i retrovisori sostituiti da telecamere hanno permesso di raggiungere un coefficiente di resistenza all’aria (Cx) di appena 0,189, valore da record assoluto per un’auto di serie. Un risultato che si riflette in una marcia silenziosa, priva di fruscii, e in una sensazione di leggerezza che conquista fin dal primo sguardo.
Non si tratta, però, di un episodio isolato nella storia Volkswagen. Già negli anni precedenti, la casa tedesca aveva sperimentato la via dell’motore TDI di piccola cilindrata: basti pensare alla Lupo 3L e all’Audi A2, antesignane delle moderne vetture a basso impatto ambientale. La XL1, in questo senso, rappresenta il punto più alto di una ricerca che affonda le radici nella volontà di conciliare mobilità e rispetto per l’ambiente, senza rinunciare al piacere della guida.
La piattaforma tecnica della XL1 ha dato vita anche a progetti visionari, come la concept car XL Sport: una supercar equipaggiata con il motore Ducati 1199 Superleggera da 197 cavalli, rimasta allo stadio di prototipo ma emblematica della versatilità e delle potenzialità insite nella base tecnica sviluppata per la XL1. Un esercizio di stile e tecnologia che, pur non arrivando alla produzione in serie, ha contribuito a rafforzare il mito di questa vettura.
Oggi, la Volkswagen XL1 continua a essere un punto di riferimento per chi cerca un’auto capace di coniugare consumi ridotti, innovazione e design. Sebbene non abbia avuto un’erede diretta nella gamma Volkswagen, la sua eredità è ben visibile nell’evoluzione delle tecnologie ibride adottate dal gruppo tedesco e da molti altri costruttori. In un mondo sempre più attento alla sostenibilità, la XL1 rimane il simbolo di una visione avanguardistica, dove l’efficienza non è solo un dato tecnico, ma un valore da perseguire con passione e creatività.
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