Xiaomi punta all’Europa: il SUV elettrico YU7 pronto a sfidare Tesla dal 2027
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L’onda lunga della rivoluzione elettrica non accenna a fermarsi e, questa volta, è Xiaomi a scuotere il mercato europeo con una promessa che sa di sfida aperta ai colossi dell’automotive. “Puntiamo a diventare uno dei primi cinque costruttori automobilistici al mondo”, ha dichiarato con piglio deciso il presidente Lu Weibing, segnando così la rotta che porterà il nuovo SUV elettrico YU7 sulle strade del Vecchio Continente entro il 2027. Non è solo una questione di numeri, ma di visione strategica: il colosso cinese, già protagonista di una crescita esponenziale in patria, punta ora a giocare in prima linea contro rivali del calibro di Tesla e BYD.
La strategia EV Xiaomi non nasce dal nulla, ma è figlia di un percorso segnato da risultati impressionanti. Nell’ultimo trimestre, l’azienda ha messo a segno un balzo del 31% nei ricavi, raggiungendo quota 116 miliardi di yuan (pari a circa 16,2 miliardi di dollari). Un exploit sostenuto anche dal lancio del secondo modello di auto elettriche lo scorso giugno, a conferma di una dinamicità che sembra non conoscere battute d’arresto. E proprio il SUV elettrico YU7, presentato dal cofondatore Lei Jun, incarna la nuova frontiera della mobilità secondo Xiaomi: un concentrato di tecnologia, autonomia e prestazioni che ha già fatto breccia nel cuore dei consumatori cinesi, tanto da generare liste d’attesa superiori a un anno.
Il ritmo di crescita non lascia spazio a dubbi: nei primi sei mesi del 2025, Xiaomi ha consegnato oltre 157.000 auto elettriche, consolidando la propria reputazione in un mercato tra i più competitivi al mondo. E mentre la concorrenza si sfida a colpi di sconti e guerre di prezzo, Xiaomi sceglie la via della stabilità, mantenendo i listini invariati e riuscendo così a limitare le perdite della divisione automotive a circa 300 milioni di yuan nel secondo trimestre. Un approccio prudente, ma lungimirante, che secondo gli analisti potrebbe già tradursi in un ritorno all’attivo nella seconda metà dell’anno, anche grazie a un aumento del valore di mercato di ben 120 miliardi di dollari nell’ultimo anno.
Il passaggio al mercato europeo rappresenta però la vera cartina di tornasole per la strategia di Xiaomi. L’Europa, complice una transizione energetica ormai irreversibile e politiche di incentivazione sempre più aggressive, si sta trasformando nel terreno di caccia ideale per i produttori di veicoli elettrici. Qui, il SUV elettrico YU7 si candida a diventare un’alternativa credibile e concreta ai leader del settore come Tesla e BYD, puntando su un mix di autonomia superiore, prestazioni brillanti e tecnologia di bordo avanzata, il tutto condito da prezzi estremamente competitivi.
Non è un mistero che il comparto smartphone stia vivendo una fase di fisiologico rallentamento e proprio per questo Xiaomi ha deciso di investire con decisione nel settore automotive, con l’obiettivo dichiarato di aumentare la propria quota di mercato dell’1% ogni anno in Cina e, al tempo stesso, rafforzare la presenza internazionale. Una scommessa che sembra trovare il favore degli investitori, come dimostra la crescita delle valutazioni azionarie, ormai superiori a quelle di alcuni storici concorrenti del comparto tech e auto.
Se la strategia EV Xiaomi si rivelerà vincente anche in Europa, sarà il tempo a dirlo. Di certo, però, il debutto del SUV elettrico YU7 previsto per il 2027 promette di rimescolare le carte in tavola e di ridefinire gli equilibri di un mercato continentale sempre più affamato di innovazione e sostenibilità. In un contesto in cui la domanda di auto elettriche continua a crescere, Xiaomi sembra avere tutte le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista, sfidando senza timori reverenziali i giganti già affermati e portando una ventata di freschezza e competitività.
L’orizzonte si fa sempre più elettrico e, con il SUV elettrico YU7, Xiaomi è pronta a lasciare il segno anche sulle strade europee. Non resta che attendere il 2027 per scoprire se questa nuova offensiva saprà conquistare i cuori (e i garage) degli automobilisti del Vecchio Continente, ridefinendo per sempre il concetto di mobilità e segnando una svolta epocale nella storia dell’automotive.
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