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Woven City: la città laboratorio di Akio Toyoda tra kakezan e itai doshin

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 4 ott 2025
Woven City: la città laboratorio di Akio Toyoda tra kakezan e itai doshin
Woven City è la città-laboratorio di Toyota guidata da Akio Toyoda: un esperimento su mobilità autonoma, sostenibilità.

C’è un luogo, ai piedi del Monte Fuji, dove il futuro prende forma non nei laboratori segreti di qualche colosso tecnologico, ma nelle strade vissute ogni giorno da chi le abita. Benvenuti a Woven City, la città-laboratorio firmata Toyota, un progetto che non si accontenta di mettere in vetrina le ultime novità tecnologiche, ma mira a riscrivere le regole stesse della convivenza urbana. Qui, ogni dettaglio è pensato per intrecciare – woven, appunto – la quotidianità con l’innovazione, dando vita a un ecosistema in costante fermento.

Il cuore pulsante di questa avventura è Akio Toyoda, presidente visionario di Toyota, che ha saputo trasformare una semplice intuizione in un esperimento sociale senza precedenti. Non si tratta di una città nata per stupire, ma di un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dove il contributo di ogni abitante conta. Toyoda ha voluto fortemente che il progetto fosse animato dal concetto di kakezan – la “moltiplicazione” delle idee – coinvolgendo non solo ingegneri e tecnici, ma anche inventori, aziende esterne e persino artisti. “Nessuna singola azienda può creare un kakezan significativo da sola”, ripete spesso Toyoda, sottolineando come il valore di questa iniziativa risieda proprio nella collaborazione tra soggetti diversi, nella contaminazione tra mondi apparentemente distanti.

Alla base di Woven City c’è una filosofia profondamente radicata nella cultura giapponese. Qui il concetto di itai doshin – “diversi corpi, stessa mente” – non è solo uno slogan, ma si traduce in una progettazione urbana che favorisce la coesione e la condivisione. Ogni soluzione adottata, dai percorsi separati per pedoni e veicoli alle infrastrutture multifunzionali, nasce dall’idea che la diversità sia una risorsa, purché guidata da un obiettivo comune. Il principio del kaizen, l’arte del miglioramento continuo, è la bussola che orienta ogni scelta: nulla è definitivo, tutto può essere perfezionato attraverso il contributo attivo degli abitanti.

In questo contesto, i residenti non sono semplici spettatori, ma veri e propri co-protagonisti di un esperimento che punta a ridefinire il concetto stesso di città. Ogni feedback raccolto rappresenta un tassello fondamentale per affinare le tecnologie in campo: dai veicoli autonomi alla robotica domestica, dai sensori ambientali ai sistemi energetici di nuova generazione, tutto viene testato e valutato in condizioni di vita reale. Questo approccio consente di raccogliere dati autentici, indispensabili per capire davvero l’impatto delle soluzioni proposte sulla qualità della vita.

Ma non è tutto oro quel che luccica. Non mancano infatti i punti interrogativi: la replicabilità del modello in contesti urbani già esistenti, i costi elevati di implementazione e, soprattutto, le implicazioni per la privacy in un ambiente così densamente monitorato sono temi che alimentano il dibattito tra esperti e cittadini. I sostenitori del progetto, però, ribattono che proprio la natura sperimentale di Woven City permette di affrontare questi nodi critici prima di un’eventuale applicazione su larga scala. È un banco di prova, un’occasione per sbagliare, correggere e ripartire senza le pressioni tipiche delle grandi metropoli.

La sicurezza è un altro pilastro irrinunciabile: la separazione dei flussi di traffico, l’adozione di veicoli compatti e la progettazione di spazi intelligenti mirano a ridurre incidenti e a risolvere i problemi di parcheggio che affliggono le città congestionate. In questo modo, Woven City va oltre il semplice “showcase” tecnologico, proponendosi come un laboratorio dove innovazione, sostenibilità e benessere sociale convivono e si alimentano a vicenda.

Se l’esperimento avrà successo, non sarà solo Toyota a raccoglierne i frutti: il modello potrebbe influenzare in profondità la progettazione urbana a livello globale, offrendo soluzioni concrete alle sfide delle metropoli del XXI secolo. Woven City dimostra che la vera innovazione nasce dall’ascolto, dalla collaborazione e dalla capacità di imparare dai propri errori. In fondo, come insegna il kaizen, non esiste progresso senza la volontà di migliorarsi, giorno dopo giorno, insieme.

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