Volkswagen punta sull’elettrico: addio alle compatte a benzina
Nel cuore della trasformazione automobilistica europea, Volkswagen gioca la sua partita più audace: traghettare il segmento delle city car verso un futuro pienamente elettrico. Una sfida che, se da un lato si presenta come inevitabile per la casa di Wolfsburg, dall’altro solleva domande cruciali su prezzi, infrastrutture e strategie industriali. Non è più tempo di mezze misure: la storica Polo e le sue sorelle a benzina sono destinate a lasciare il passo a una nuova generazione di compatte a batteria, pronte a scendere in strada già dal 2026.
Il cambio di passo è stato sancito dalle parole nette di Thomas Schäfer, numero uno del brand tedesco, che non lascia spazio a dubbi: «Per il segmento delle compatte il futuro è elettrico». Con questa dichiarazione, Volkswagen archivia definitivamente il capitolo delle city car termiche nelle fasce Polo e inferiori, affidando il testimone alla piattaforma MEB Plus, architrave tecnologico che promette di abbattere i costi di produzione e offrire autonomia e dotazioni degne di una nuova era.
La protagonista di questa rivoluzione sarà la ID Polo, attesa in Europa nella primavera 2026 con un prezzo di partenza che ruoterà attorno ai 25.000 euro. Un valore che segna una svolta, soprattutto in un mercato dove l’accessibilità resta la chiave per conquistare volumi e fiducia. E la strategia non si ferma qui: a ruota arriverà la ID Cross a metà anno, seguita nel 2027 dalla compatta ID 1, che chiuderà il cerchio di un’offerta destinata a cambiare il volto della mobilità urbana.
La scelta di puntare tutto sull’elettrico non nasce da un capriccio ma da una doppia necessità. Da un lato, le normative europee sulle emissioni si fanno ogni giorno più stringenti, rendendo sempre più arduo – e costoso – adeguare i motori termici alle nuove soglie di inquinamento. Dall’altro, l’analisi dei costi mette nero su bianco un dato inequivocabile: aggiornare le city car a benzina per renderle competitive significherebbe far lievitare i prezzi ben oltre le soglie accettabili dal pubblico, vanificando il ruolo sociale delle compatte.
Non mancano però le voci critiche. Esperti e associazioni di consumatori puntano il dito contro le lacune ancora presenti sul fronte delle infrastrutture di ricarica, della stabilità della rete e delle politiche industriali dedicate a materie prime e riciclo delle batterie. Un’ombra, questa, che rischia di pesare soprattutto nei segmenti entry-level, dove il margine per assorbire nuovi costi è ridotto all’osso. E c’è chi teme che la corsa all’elettrico possa tradursi in una crescente dipendenza da batterie importate, con ripercussioni sull’intera catena del valore europea.
Eppure, i fautori dell’elettrificazione non ci stanno a farsi mettere all’angolo. A loro dire, i vantaggi sono immediati e tangibili: riduzione delle emissioni locali, costi di gestione più bassi e una sempre maggiore integrazione con i sistemi energetici nazionali grazie alle tecnologie vehicle-to-grid. In questo scenario, la piattaforma MEB Plus si impone come la chiave di volta, consentendo a Volkswagen di proporre modelli come la ID Polo, la ID Cross e la ID 1 con autonomie competitive e prezzi che mirano a restare accessibili, pur senza sacrificare la qualità.
Un elemento che distingue la strategia di Volkswagen è la chiarezza con cui vengono scandite le tappe: prima la ID Polo nel 2026, poi la ID Cross a metà anno e infine la ID 1 nel 2027. Un percorso che mette in luce la volontà di presidiare ogni segmento chiave della mobilità urbana, lasciando da parte le soluzioni a idrogeno che, come ha sottolineato Schäfer, restano oggi «una discussione apparentemente sterile» per il mercato di massa. La scarsità di idrogeno verde, i costi delle celle a combustibile e l’inefficienza rispetto alle batterie BEV spingono Volkswagen a concentrare le proprie energie dove la tecnologia offre i migliori ritorni, pur riconoscendo un ruolo all’idrogeno in settori come il trasporto pesante o la nautica.
La vera partita, però, si giocherà sulla capacità di tradurre questi annunci in numeri concreti, senza perdere di vista la sostenibilità economica e ambientale. Perché la sfida non è solo tecnologica: si tratta di costruire un ecosistema che renda l’elettrico una scelta naturale anche per chi, fino a ieri, vedeva nelle city car termiche l’unica opzione possibile. Solo così, tra innovazione e pragmatismo, Volkswagen potrà davvero guidare la rivoluzione della mobilità urbana, portando la Polo e le sue eredi nel futuro che la casa di Wolfsburg ha deciso di abbracciare senza esitazioni.
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