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Trump sceglie Morrison: scontro in vista tra governo e Silicon Valley

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 11 lug 2025
Trump sceglie Morrison: scontro in vista tra governo e Silicon Valley
Trump nomina Jonathan Morrison alla guida della NHTSA: implicazioni per Tesla, Full Self-Driving e le future regolamentazioni sulla sicurezza.

Quando si parla di Jonathan Morrison, si sa già che non ci si trova di fronte a una figura di secondo piano nel panorama della regolamentazione automobilistica americana. La recente decisione di Donald Trump di affidargli la guida della NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) promette di agitare ulteriormente le acque, soprattutto nel già turbolento rapporto tra l’agenzia federale e i colossi della mobilità elettrica come Tesla. Il vento che soffia da Washington, questa volta, ha il sapore delle vecchie ruggini e delle partite mai chiuse, dove le posizioni personali si intrecciano con le strategie politiche e gli equilibri di mercato.

Jonathan Morrison non è certo un nome nuovo per chi segue da vicino le dinamiche della NHTSA. Già durante il primo mandato Trump, Morrison aveva indossato i panni del Chief Counsel dell’agenzia, lasciando il segno per la sua inflessibilità normativa e per una visione rigorosa dei rapporti con i costruttori automobilistici. Emblematico il caso del 2018, quando la comunicazione trionfalistica di Tesla sulla presunta imbattibilità della Model 3 in fatto di sicurezza venne stoppata da una lettera di diffida firmata proprio da Morrison. In quell’occasione, il manager contestò apertamente la veridicità dei dati diffusi da Elon Musk, accusando l’azienda di aver orchestrato una campagna di comunicazione “potenzialmente ingannevole”.

Ora, con la nomina ufficiale attesa per la prossima settimana, si apre una fase nuova e tutt’altro che priva di incognite. Il clima politico, reso ancora più incandescente dalla recente legge di bilancio promossa da Donald Trump – che potrebbe tagliare in modo drastico i sussidi per i veicoli elettrici – rischia di esasperare la tensione tra la Casa Bianca e la Silicon Valley. In particolare, la posizione di Elon Musk appare sempre più isolata: il patron di Tesla si è espresso pubblicamente contro le nuove misure, sottolineando come queste potrebbero rallentare la transizione verso la mobilità sostenibile negli Stati Uniti.

Ma il vero nodo al pettine riguarda il controverso programma Full Self Driving di Tesla. Negli ultimi anni, questo sistema di guida autonoma è finito più volte sotto i riflettori a causa di indagini Tesla avviate dalla stessa NHTSA dopo una serie di incidenti mortali che hanno sollevato pesanti interrogativi sulla reale affidabilità della tecnologia. Gli esperti del settore, sempre più preoccupati per la sicurezza veicoli autonomi, chiedono maggiore trasparenza sui dati relativi agli incidenti e alle disattivazioni improvvise del sistema. Con Jonathan Morrison al timone, è facile prevedere un giro di vite: le verifiche sul programma Full Self Driving potrebbero intensificarsi, con l’agenzia pronta a esigere standard di sicurezza ancora più stringenti e una comunicazione meno sensazionalistica da parte dei costruttori.

La questione, però, va ben oltre il singolo caso Tesla. L’arrivo di Morrison alla guida della NHTSA rischia di trasformare la regolamentazione della mobilità autonoma in un vero e proprio campo di battaglia politico, dove la necessità di tutelare la sicurezza pubblica si scontra con le spinte dell’innovazione tecnologica e le pressioni delle lobby industriali. Non è un mistero che la Casa Bianca abbia già lasciato intendere la possibilità di utilizzare la NHTSA come leva di pressione sulle aziende più esposte mediaticamente, in primis quelle guidate da Elon Musk.

In questo scenario, la politicizzazione della regolamentazione automobilistica rappresenta un rischio concreto: da un lato, c’è il timore che la sicurezza possa essere sacrificata sull’altare degli interessi elettorali; dall’altro, si teme che un eccesso di rigidità normativa possa frenare lo sviluppo di tecnologie cruciali per il futuro della mobilità. La comunità degli analisti è divisa: c’è chi vede in Jonathan Morrison una garanzia di rigore e trasparenza, e chi invece teme che il suo approccio possa degenerare in una sorta di crociata personale contro Tesla e il suo visionario fondatore.

Il punto di svolta potrebbe arrivare già la prossima settimana, quando Jonathan Morrison sarà chiamato a rispondere davanti al Senato. Un’audizione che si preannuncia infuocata e che potrebbe ridefinire, almeno in parte, i rapporti tra regolatori e innovatori del settore. Nel frattempo, resta sullo sfondo la domanda che tutti si pongono: riuscirà la NHTSA a trovare un equilibrio tra rigore normativo e sostegno all’innovazione, o la nomina di Morrison segnerà l’inizio di una nuova stagione di scontri e polemiche?

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