Range Rover Evoque 2.0D i4 180 CV SE: la prova su strada

Valerio Verdone
26 Luglio 2019
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Al volante della nuova Range Rover Evoque a gasolio che guadagna fascino ispirandosi alla sorella maggiore Velar

La Range Rover Evoque è stato ed è ancora un autentico successo per via di quella sua linea alla moda e muscolosa che ha portato scompiglio nel mercato dei SUV premium riscrivendo le regole del gioco. Abbiamo provato la nuova generazione con il motore diesel da 180 CV che rappresenta il giusto compromesso nella guida di tutti i giorni ma che consente anche di viaggiare con quel brio che non guasta.

Esterni: prende esempio dalla Velar

I designer della Casa inglese non potevano certo stravolgere la linea indovinatissima della Evoque, per cui hanno reso più moderne le forme note prendendo in prestito alcune soluzioni stilistiche dalla Velar come le maniglie a scomparsa ed il disegno dei gruppi ottici con quelli posteriori uniti tra di loro da un elemento che porta impresso a caratteri generosi il nome Range Rover. A livello di dimensioni la lunghezza rimane invariata, così come le proporzioni, ma non bisogna farsi ingannare, perché l’auto è tutta nuova e si basa su un nuovo pianale in acciaio ed alluminio.

Interni: effetto wow garantito

Se l’esterno dell’Evoque convince, altrettanto si può dire dell’abitacolo, nel quale spicca lo schermo centrale orientabile da 10 pollici che si combina, come sulla Velar, con un altro scenografico display sottostante per gestire il climatizzatore e le modalità di guida. Certo, la reattività dell’infotainment non è fulminea ma il sistema è semplice da consultare, mentre il secondo display necessita di un periodo di assuefazione per essere utilizzato al meglio. Con il nuovo modello la strumentazione analogica è stata sostituita con quella digitale da 12,3 pollici, offerta in opzione, mentre, andando un po’ controcorrente, allo scenografico selettore del cambio è stata preferita una leva convenzionale. Il motivo? Occorreva lo spazio per consentire la realizzazione di due portabicchieri. Da segnalare la mancanza del sistema di ricarica wireless per gli smartphone, oggi quasi indispensabile, mentre lo spazio a bordo è cresciuto grazie all’incremento del passo di 2 cm. Originale, ma non sempre impeccabile, il retrovisore interno digitale, offerto tra gli optional, che proietta quanto inquadrato dalla telecamera posizionata sul tetto dietro l’antenna.

Al volante: grande viaggiatrice

La nuova Evoque unisce comfort e brillantezza di marcia; infatti, è capace di spegnere ogni asperità con grande naturalezza e, nel contempo, di offrire una soddisfacente reattività tra le curve. Tutto questo nonostante una massa importante. L’unità in questione, il 2 litri turbodiesel da 180 CV, rappresenta il giusto compromesso tra le motorizzazioni in gamma grazie ai 430 Nm di coppia massima, mentre la trazione integrale offre un apporto ulteriore alla dinamica e aiuta non poco quando si abbandona l’asfalto. Con un’altezza da terra di 21 cm infatti, la nuova Evoque si disimpegna bene anche in fuoristrada. Inoltre, il cambio automatico a 9 rapporti consente di viaggiare senza sfruttare troppo la meccanica, mentre i consumi difficilmente superano i 12,5 km/l di media, come recita il computer di bordo. Da segnalare il sistema mild hybrid da 48 Volt che utilizza un motorino di avviamento da 15 CV messo in contatto con l’albero motore mediante la cinghia e capace di incrementare la coppia fino a 140 Nm nelle fasi di accelerazione per poi ricaricarsi nelle fasi di frenata. Il tutto sfrutta una batteria da 0,2 kWh situata sotto il pianale.

Prezzo: da 57.300 euro

Per mettere in garage l’Evoque della nostra prova nell’allestimento SE bisogna mettere in conto una spesa di 57.300 euro, prezzo che viene superato di slancio se ci si fa prendere la mano dalla corposa lista degli accessori a pagamento.

Range Rover Evoque 2.0D i4 180 CV SE: la prova su strada

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