Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo Q4 280 CV: la prova su strada

Valerio Verdone
20 Aprile 2019
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Il primo SUV del Biscione si contraddistingue per la sua sportività che si traduce in un comportamento dinamico di riferimento.

L’Alfa Romeo in formato SUV, ovvero la Stelvio, promette di non far rimpiangere la sorella a baricentro basso, la Giulia, per questo l’abbiamo provata nella motorizzazione 2 litri turbo benzina da 280 CV: un’alternativa intrigante alle unità a gasolio.

Esterni: tratti di famiglia

La linea della Stelvio è inconfondibilmente Alfa Romeo, come rivela il classico trilobo all’anteriore e la mascherina che spicca tra i gruppi ottici dal design ispirato a quelli della Giulia. Dove la Stelvio diventa unica è nella zona posteriore con il tetto che scende verso il basso, ma prende decisamente le distanze dalle BMW X4 e Mercedes-Benz CLC Coupé che hanno un accenno di coda. Nella vista posteriore sono il piccolo lunotto e lo spoiler sul bagagliaio ad attirare l’attenzione, così come il doppio scarico. Belli i cerchi bicolore a 5 razze presenti sull’esemplare in prova.

Interni: lusso e tanta personalità

È innegabile che la seduta rialzata di 19 centimetri rispetto alla Giulia offra una migliore visibilità e nel traffico questo particolare si apprezza più di quanto si possa pensare, ma è lo spazio riservato alla zona posteriore a segnare un distacco netto con la sorella a baricentro basso che non offre una grande abitabilità a chi siede dietro. Sulla Stelvio invece si sta decisamente più comodi con più centimetri utili per le gambe. A consentire un utilizzo familiare pensa anche il bagagliaio da 525 litri. Nella parte anteriore emoziona il design moderno che offre richiami al passato grazie alle coppe della strumentazione. Non ci sono informazioni totalmente digitali come sulla migliore concorrenza, ma lo schermo da 7 pollici tra tachimetro e contagiri svela tutto ciò che c’è da sapere sulla vettura. Non manca un display da 8,8 pollici dedicato all’infotainment al centro della plancia che si può gestire dal pratico manopolone sul tunnel centrale, dove troviamo anche il comando per cambiare le impostazioni di guida. Bello il volante a 3 razze con tanto di tasto d’accensione inglobato all’interno della corona e con le grandi orecchie in metallo che fanno capolino dietro di lui per gestire il cambio automatico in modalità manuale. Pochi tasti dunque, e tanta sostanza per un colpo d’occhio intrigante. Il fascino non manca di certo alla Stelvio che sfida le concorrenti più hi-tech con concretezza.

Al volante: sportiva come la Giulia

Per non far rimpiangere le doti dinamiche della Giulia su una vettura più alta di 7 cm, ecco che sulla Stelvio le sospensioni anteriori a quadrilatero e posteriori multilink sono state riviste in modo da contrastare il rollio superiore. La distribuzione dei pesi rimane perfetta: 50% all’anteriore e 50% al posteriore, mentre lo sterzo affilatissimo incide le curve come un coltello francese nel burro. Con l’anteriore che s’inserisce senza tenere conto del peso e della lunghezza di 4,69 metri, la Stelvio prende la corda senza difficoltà, con un’agilità che non hanno nemmeno alcune berline sportive, poi si assesta, e a quel punto se le cose dovessero mettersi nel verso sbagliato, ecco che entra in funzione la trazione integrale a rimettere a posto la situazione. Certo, meglio non sfidare le leggi della fisica, ma la Stelvio sembra più una coupé che un SUV; oltretutto, frena forte, a tal punto che il pedale potrebbe persino risultare troppo pronto per chi non è avvezzo alla guida impegnata. La ciliegina sulla torta è il motore 2.0 turbo benzina da 280 CV e 400 Nm che la spinge fino ai 230 km/h e le consente di scattare da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi, il tutto condito con un sound niente male. Fluido e in corretta sinergia con il propulsore il cambio automatico ad 8 rapporti, che si avvale dei grandi paddles dietro il volante. Certo, i consumi non vanno oltre i 12 km/l e in città il raggio di sterzata non è quello di un’utilitaria, ma ritrovare la sportività su un SUV senza andare a scomodare marchi di solito avvezzi a costruire supercar è cosa rara.

Prezzo: da 55.250 euro

Con questa motorizzazione la Stelvio ha un costo di partenza di 55.250 euro, ma si avvale anche del cambio automatico ad 8 rapporti e della trazione integrale. Le varianti più ricche, denominate rispettivamente, Executive e B-Tech, ha un prezzo di 58.000 euro la prima e 60.000 euro la seconda.

Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo Q4 280 CV: la prova su strada

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