Seat Exeo ST: non chiamatela Audi…

Yves D'Alessandro
11 Novembre 2010
52 Foto
Seat Exeo ST: non chiamatela Audi…

1500 km con la Seat Exeo Sport Tourer 2.0 TDi: una lunga prova di durata per verificare qualità e indole stradista dell’ammiraglia spagnola

1500 km con la Seat Exeo Sport Tourer 2.0 TDi: una lunga prova di durata per verificare qualità e indole stradista dell’ammiraglia spagnola

Exeo: la Seat che non t’aspetti

Con un nome che deriva dal latino “exire”, andare oltre, la Seat Exeo rappresenta il primo tentativo per la casa spagnola di entrare in un segmento che fino ad ora non aveva mai occupato, con un prodotto completamente nuovo, anche se integralmente derivato dalla penultima serie dell’Audi A4.

La scelta dei vertici della casa spagnola di innalzare il livello dell’offerta arrivando ad occupare il segmento D, ha comunque seguito una logica senza possibilità di errore, offrendo alle aspettative della propria clientela un prodotto estremamente collaudato ed apprezzato, basato non solamente sul pianale della A4, bensì sulla intera vettura, che è stata abilmente attualizzata per essere riproposta ad un rapporto qualità-prezzo decisamente competitivo.[!BANNER]

Tutto sommato una ricetta classica cucinata con estro e passione, che ci ha saputo conquistare, lasciandoci giorno dopo giorno e chilometro dopo chilometro con la curiosità di trovare quel difetto che non si è mai materializzato, quella incertezza nel comportamento dinamico che non abbiamo mai riscontrato, quella imprecisione negli assemblaggi o quella scarsità nei materiali che non fanno assolutamente parte del mondo della nuova Seat Exeo.

Design: originale ma non troppo

La linea della vettura, pur riproponendo una vista laterale che rivela appieno la sua discendenza, è stata rivista nel frontale con una grande calandra in stile Seat ed un cofano motore caratterizzato da due evidenti nervature. I fari opzionali bi-xeno auto direzionabili AFS dal design slanciato ma non eccessivamente ricercato, danno una sensazione di piacevole familiarità, come se si trattasse di un profilo già visto, che entra nel gioco delle linee inducendo confidenza nell’occhio dell’osservatore, che passa e corre via senza soffermarsi, per rimanere colpito dall’armonia dell’insieme piuttosto che dalla novità del singolo particolare. L’ampio paraurti, che cinge dal basso il frontale con tre prese d’aria ed un accenno di spoiler, fa da motivo di continuità alla dinamicità dell’insieme, contribuendo non poco a slanciare la silhouette della vettura.

Al posteriore, le gemme dei fari evidenziano il family feeling ispirandosi nel profilo interno alla vecchia Seat Cordoba, ma con le loro dimensioni importanti contribuiscono non poco a riempire la superficie dell’ampio portellone, orfano – rispetto alla precedente generazione della A4 da cuideriva – dell’alloggiamento per la targa situata in questo caso nel paraurti posteriore. Quest’ultimo presenta un’ampia fascia inferiore in materiale plastico nero che dissimulando una presa per l’estrazione dell’aria dal sottoscocca, alleggerisce la figura massiccia del generoso fascione paracolpi.[!BANNER]

Gli ampi specchi retrovisori elettrici riscaldabili con memoria di posizione abbinata a quella dei sedili, svolgono al meglio il proprio compito, coadiuvati dagli efficacissimi quanto indispensabili sensori di parcheggio all’anteriore e al posteriore che suppliscono alla scarsa visibilità tipica di questo genere di vetture, anche se la loro forma massiccia si impone un po’ troppo in un contesto che avrebbe meritato una maggiore ricercatezza estetica.

I vetri posteriori oscurati, i cerchi in lega da 17 pollici con disegno sportivo, l’assetto ribassato del corpo vettura e la verniciatura in bianco pastello contribuiscono a rendere attuale e piacevole un profilo che almeno con questa scelta cromatica, non passa di certo inosservato, rendendo l’auto piacevolmente confondibile con una ben più modaiola Audi A4 Avant.

Interni: Ingolstadt style

Gli interni, anch’essi ripresi quasi completamente dalla A4, risultano razionali e ben assemblati, con una scelta di qualità per i materiali che non lascia spazio ad imperfezioni e scricchiolii. La plancia dall’architettura classica, presenta un’ampia console centrale a sviluppo verticale che si appoggia su un’altrettanto generoso tunnel centrale che oltre ad arredare molto bene lo spazio tra i sedili anteriori, mette in evidenza i due cassetti portaoggetti, la presa accendisigari, la presa supplementare aux ed il tasto di settaggio del dispositivo di controllo della pressione degli pneumatici.

Il quadro strumenti, suddiviso in quattro indicatori circolari, presenta una grafica molto ben leggibile sia di giorno che di notte, con il display del computer di bordo ricavato tra i due grandi strumenti principali. Quest’ultimo, oltre a fornire le classiche indicazioni di consumo, autonomia e chilometri percorsi, fa da ripetitore con grafica a pittogrammi per il navigatore satellitare e si prende cura della sicurezza stradale del nostro viaggio avvisandoci ogni due ore di percorrenza della necessità di fare una sosta di almeno dieci minuti. Il volante, ampiamente regolabile con corona rivestita in pelle, di serie sulla versione Sport oggetto della nostra prova, garantisce il giusto grip ed il giusto feeling di guida permettendoci inoltre di usufruire dei comandi supplementari della radio e dell’impianto vivavoce sulle razze. Il pomello del cambio, anch’esso rivestito in pelle, è posizionato alla giusta distanza e richiede movimenti dalla breve e fluida escursione per sfruttare al meglio la trasmissione a sei rapporti dalle caratteristiche uniche per prontezza e rapidità di passaggio marcia.

I sedili sportivi elettrici rivestiti in pelle risultano decisamente comodi anche sulle lunghe distanze e grazi all’ottima profilatura garantiscono un eccellente contenimento laterale anche alle andature più sostenute pur conservando quella dose di cedevolezza della seduta che non guasta in una vettura d’impronta familiare. [!BANNER]

Nella posizione maggiormente arretrata risulta però davvero limitato lo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori. Molto interessante l’effetto della regolazione lombare dei sedili anteriori che riesce ad adattarsi perfettamente alla naturale curvatura della colonna vertebrale, grazie alla duplice possibilità di spostare sia assialmente che verticalmente il proprio posizionamento all’interno dello schienale con uno spettro di regolazione sorprendentemente ampio.

Il vano di carico dalla forma regolare e dalla capienza di 442 litri presenta una elevata finitura dei materiali di rivestimento, che insieme alla ottima moquette del fondo abitacolo ed alla pregevolezza dei tappetini offerti di serie denota molta attenzione del costruttore alla qualità. 

Meccanica: collaudata ed affidabile

Meccanicamente la vettura oggetto della prova si può considerare quanto di meglio ci si possa aspettare da una trazione anteriore, non tanto per le prestazioni assolute del motore diesel common-rail sovralimentato da 143 CV e 320 Nm di coppia già a 1750 giri minuto, ma per la sua insolita quanto raffinata disposizione longitudinale, che garantisce un miglioramento del comportamento stradale e dell’inserimento in curva. Allo stesso tempo il maggiore spazio a disposizione nel vano motore consente alle ruote di avere una considerevole escursione che permette di ottenere un diametro di svolta decisamente più contenuto.

Il motore Euro 5 dotato di filtro antiparticolato FAP raggiunge valori di emissioni pari a 149 g/Km di CO2. Nonostante il nostro impegno nel mettere a dura prova la vettura in tutte le condizioni il valore del consumo rilevato durante i nostri 1498 km di prova su strada non ha mai superato gli 8 l/100km, valore che si discosta un po’ dal dichiarato ma che non va considerato come dato effettivo visto il nostro impegno nel rincorrere continuamente i limiti della vettura.

Le sospensioni a triangoli sovrapposti per l’avantreno e schema multilink per il retrotreno si accompagnano ad un assetto sportivo ribassato specifico dell’allestimento Sport, che garantisce un buon comfort di marcia senza compromettere l’handling nei percorsi più guidati.[!BANNER]

L’ impianto frenante con quattro dischi di notevole dimensione presenta oltre al classico ABS anche il sistema Emergency Brake Assist che rende più rapida ed energica la frenata in caso di pericolo, con simultanea e repentina attivazione delle quattro frecce.

La risposta del pedale risulta sempre pronta e ben modulabile, ottimale sia per un utilizzo turistico e rilassato che per una guida di tipo sportivo che non riesce mai a ridurre l’efficacia dell’impianto affaticandone i componenti.

Su strada: piacevole e sicura

Con una meccanica così ben studiata ed un autotelaio abbastanza rigido il comportamento stradale non può che essere dei migliori, superando le aspettative di una tipologia di vettura votata al comfort ed alla capacità di carico piuttosto che al puro piacere di guida. Chiamandola Sport Tourer la casa spagnola ha interpretato al meglio lo spirito di questa vettura che antepone il feeling sportivo e la dinamica di guida alla propria vocazione turistica, divenendo uno strumento di lavoro piacevole, sicuro e reattivo per il rappresentante di commercio come una accogliente e sicura compagna di viaggio a cui affidare la propria famiglia numerosa.

Inserimenti in curva rapidi e precisi, una tenuta laterale veramente sorprendente, favorita dall’assetto ribassato con cerchi da 17″ calzati su pneumatici 225/45R17, una spaziatura del cambio esemplare che sul misto permette dei notevoli allunghi in terza e quarta ma al contempo in città limita l’uso del cambio per l’elasticità dimostrata dal motore in terza marcia, una buona ripresa ed un assetto preciso e mai troppo rigido che solo nelle curve a raggio stretto prese con troppa allegria diventa leggermente sottosterzante.[!BANNER]

Il sistema ESP non ha bisogno di intervenire quasi mai e se lo fa non si dimostra mai invadente operando in maniera discreta con il taglio della potenza piuttosto che con la correzione delle traiettorie affidata all’intervento dei freni, lasciando al pilota la piacevole sensazione di poter condurre la vettura con la propria abilità di guida piuttosto che con l’estremo ausilio degli artifizi dell’elettronica. Nella norma i valori di accelerazione e velocità massima con rispettivamente 9,6 secondi da 0 a 100 Km/h e 207 Km/h.

Prezzo: buono visti i contenuti

I 27.890 euro della Exeo ST Sport 2.0 TDI, saliti a quasi 33.000 euro con gli accessori presenti sulla vettura provata e le dotazioni di sicurezza offerte di serie, comprendenti sette airbag di cui uno riservato alle ginocchia del conducente, non sono esagerati considerando la qualità, il comfort e la ricchezza di contenuti portati in dote dal marchio Audi.

Seat Exeo a nostro avviso rappresenta una valida alternativa nel segmento che potrebbe contribuire a riportare nell’orbita del gruppo Volkswagen quella clientela interessata in maniera equa sia ai contenuti che al risparmio, anteponendo nell’acquisto della propria vettura la logica e la razionalità agli impulsi dettati dalla moda del momento.

Seat Exeo ST Sport in prova

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