Porsche Boxster S: la prova su strada e in pista

Valerio Verdone
31 Gennaio 2013
343 Foto
Porsche Boxster S: la prova su strada e in pista

Tutta nuova, la Porsche Boxster vanta prestazioni da urlo: l’abbiamo testata sul suo terreno ideale, la pista.

Tutta nuova, la Porsche Boxster vanta prestazioni da urlo: l’abbiamo testata sul suo terreno ideale, la pista.

La nuova Porsche Boxster rappresenta un sogno per chi cerca adrenalina en plein air. Completamente rinnovata, ma sempre fedele a se stessa, la roadster di Zuffenhausen è il nuovo punto di riferimento tra le sportive a due posti secchi. Capace di emozionare nella guida ordinaria, appagante nella guida in pista: la Porsche Boxster non ci ha lasciato mai indifferenti.

Esterni: proporzioni sportive

Se è vero che la Boxster mantiene il legame stilistico con le versioni precedenti, è altrettanto vero che questa nuova generazione è più muscolosa, più cattiva, più elegante e con una presenza scenica che lascia a bocca aperta. Sarà stato il colore giallo racing, il rombo del suo 6 cilindri boxer da 315 CV, ma vedere un ragazzino lasciarsi andare ad esclamazioni di apprezzamento con tanto di mani sulla testa al suo passaggio, la dice lunga sulla capacità di suscitare emozioni da parte di questa due posti da vivere a cielo aperto.

Del resto, gli interventi sono stati sostanziali: sbalzo anteriore ridotto, carreggiate più larghe, passo aumentato di ben 6 cm e parabrezza arretrato di 10 cm e dotato di una maggiore inclinazione. Le prese d’aria sulle fiancate, sottolineate dalle nervature che arrivano fino ai passaruota anteriori, le grandi bocche per l’aria anteriori e la coda con lo spoiler integrato nei gruppi ottici e il doppio scarico centrale chiudono il quadro stilistico offrendo tanti spunti d’osservazione. La Boxster è un insieme di eleganza selvaggia, di muscoli e forme sensuali, e nei colori pastello è un autentico invito per gli occhi. Ma guardarla solamente, vi assicuro, è un’autentica sofferenza, soprattutto quando avete la chiave nella tasca…

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Interni: sportiva ma comoda

Saliamo a bordo, o forse è il caso di dire: scendiamo nel suo abitacolo. Sistemiamo il sedile elettricamente, posizioniamo lo sterzo (perfettamente verticale) e studiamo la plancia. Lo stile ricorda quello inaugurato con la Panamera, ma si capisce subito che la Boxster, come la 911 del resto, ha una sua fisionomia propria. Essenziale, con i tre quadranti della strumentazione offre tutte le informazioni rapidamente e con il terzo elemento multifunzione consente di accedere con il semplice tocco di una leva all’autoradio, al telefono, al navigatore (optional), e persino al cronometro quando si scende in pista.

Non manca sulla plancia uno schermo centrale touch screen da 7 pollici per l’infotainment, mentre più in basso, davanti alla leva del cambio, troviamo i comandi per l’impianto audio e il clima automatico bi-zona (optional). Il tunnel centrale ospita i pulsanti per “cambiare il carattere” della Boxster S, i tasti per azionare lo spoiler posteriore manualmente, il sistema start&stop e il comando per la capote. Il cronometro al centro delle bocchette d’areazione ci ricorda che questo esemplare monta il pacchetto Sport Chrono e così i ragionamenti sulle finiture ai massimi livelli e sulla capote che si apre in soli 9 secondi, passano in secondo piano, viene voglia di svegliare il flat six che risiede dietro i sedili e aggredire i cordoli!

In pista: una belva a trazione posteriore

La chiave a sinistra ci ricorda il legame profondo tra la Porsche e le competizioni: è un retaggio delle 24 Ore di Le Mans di una volta, quelle con partenza a piedi, di corsa, verso le auto parcheggiate a spina di pesce, dove consentiva un’accensione immediata delle vetture. In effetti, il DNA della Porsche non è cambiato, e questa Boxster S lo dimostra non appena spingiamo il pulsante Sport Plus per rendere il motore e il cambio PDK a doppia frizione più reattivi, e gli altri due tasti per irrigidire l’assetto e disattivare il controllo di stabilità. In questi momenti l’auto è nuda e cruda e viene fuori tutto il carattere senza filtri nel bene e nel male. L’accelerazione è bruciante, 4,8 secondi per passare da 0 a 100 km/h, e 10,7 s per arrivare a 160 km/h, la ripresa strepitosa e il cambio è talmente rapido e cattivo che l’entrata in curva diventa fulminea. Il motore centrale poi, consente di ripartire le masse in maniera ideale e così l’equilibrio è prodigioso, soprattutto con il passo aumentato di 6 cm, che migliora la stabilità in curva. La Boxster S urla note di passione a cielo aperto, sale di giri come un’auto da corsa e a limitatore, circa 7.800 giri, con la modalità Sport Plus inserita e il cambio azionato manualmente, non passa da sola al rapporto successivo, e permette di sfruttare tutto il suo esagerato potenziale.

Entra in curva alla velocità del pensiero, vira piatta grazie a diabolici strumenti come i supporti motore-cambio attivi, che impediscono le oscillazioni di questi organi meccanici, e in uscita interpreta i voleri del suo pilota: così punta la corda e rimane sulla linea ideale nonostante le ruote che stridono, oppure si esibisce in un sovrasterzo di potenza se si insiste troppo sul gas, ma rimane sempre intuitiva, controllabile e, in poche parole, gustosa. Il bello della Boxster S è che i 315 CV sembrano molti di più, merito di un peso che non supera di molto i 1.400 kg, di un allungo prodigioso e di un equilibrio generale stupefacente. Di conseguenza, su una tracciato tecnico e pieno di cambi di direzione, come quello dell’Isam di Anagni, vola da un cordolo all’altro con disinvoltura, spara le marce nel breve allungo e sfoggia una vitalità impressionante. Certo, bisogna prendere confidenza con i pulsanti del cambio, o investire 424 euro per i paddles classici, ma il divertimento che regala la Boxster S è paragonabile a quello di un’auto che costa il doppio del suo prezzo di listino. Rispetto ad altre trazioni posteriori con tanti cavalli inoltre, vanta un’aderenza anteriore importante e non si avverte quel senso di leggerezza presente su alcune concorrenti; tutto questo aiuta ad entrare subito in confidenza con l’auto e a stabilire sin dai primi km quel feeling che ispira fiducia.

Su strada: un comfort niente male

D’accordo, su una spyder a due posti non si può pretendere la comodità di una limousine, però se l’auto in questione si chiama Boxster S e il pulsante per irrigidire le sospensioni non viene azionato, il comfort non è niente male e, nonostante i cerchi da 20 pollici, si avvertono solamente le giunture autostradali più marcate. Un altro punto a favore di questa “scoperta” che su strada è piacevole, decisa e sicura, grazie ai controlli e il Porsche torque vectoring (optional) che trasferisce all’occorrenza più coppia sulla ruota esterna alla curva. L’unico consiglio è di non andare a spasso con il tasto Sport Plus inserito: altrimenti l’auto scalpita e diventa troppo reattiva nella marcia cittadina… Per il resto, anche affrontare un lungo viaggio non risulta un problema, neanche dal punto di vista del consumo, visto che in autostrada veleggia in settima marcia ottenendo medie di circa 12 km/l. Se poi non si spinge troppo sul gas, le soste dal benzinaio sono meno frequenti di quanto si possa pensare, e l’autonomia del computer di bordo che cresce potrebbe persino strapparvi qualche sorriso di compiacimento…

Prezzo: si parte da 61.000 euro

Quando si parla di Porsche si entra nel novero dell’eccellenza automobilistica, quindi il listino della Boxster S è fisiologicamente impegnativo, anche se poi, guidandola, il suo prezzo base, di circa 61.000 euro, non appare così elevato. Il fatto è che questa vettura con tanti optional che l’appassionato non può non desiderare, come il pacchetto Sport chrono, i cerchi Carrera da 20 pollici, il Porsche torque vectoring, il navigatore, il Porsche Active Suspension Managment (PASM), il cambio PDK e altro ancora arriva a superare gli 81.000 euro…

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