McLaren MP4-12C: la prova su strada

Valerio Verdone
20 Febbraio 2012
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McLaren MP4-12C: la prova su strada

Abbiamo provato la supercar inglese partendo dallo showroom italiano in Corso Sempione a Milano.

Abbiamo provato la supercar inglese partendo dallo showroom italiano in Corso Sempione a Milano.

Quando due mesi fa ho contattato l’unico showroom McLaren in Italia, che fa capo al Gruppo Fassina, ho capito che il sogno sarebbe diventato realtà: avrei avuto l’opportunità di salire a bordo di una delle auto più desiderate e attese da ogni appassionato che si rispetti, la sportivissima McLaren MP4-12C. Ovviamente, non me lo sono fatto ripetere due volte e così – fotografo al seguito – sono partito alla volta di Milano, Corso Sempione, per incontrare l’Amministratore Delegato della concessionaria McLaren Milano, Ado Fassina, e mettermi al volante di una delle vetture più desiderabili del pianeta.

L‘arrivo di una nuova McLaren stradale è un evento, soprattutto alla luce di cosa è stata capace di fare la Casa inglese negli anni ’90 con l’indimenticabile F1. Per questo siamo saliti sulla MP4-12C con la curiosità del bambino che si appresta a scartare il suo primo regalo di compleanno. La vettura che il concessionario ci ha riservato per il nostro test, in accordo con la Casa Madre, è la prima immatricolata in Italia e, per il momento, l’unica circolante con targa italiana, per cui stiamo parlando di una primizia vera e propria.

Esterni: aggressività senza fronzoli

La sua livrea McLaren Orange, tanto aggressiva quanto piacevole, si sposa perfettamente con il corpo vettura levigato e fluido che, a dispetto della disposizione degli organi meccanici, il motore è al centro e il baricentro basso, conserva una certa eleganza stilistica. Le grandi aperture per l’aria anteriori, sono riprese nella forma da quelle posteriori in cui si trovano gli scarichi e i gruppi ottici che svelano la loro presenza solo quando entrano in funzione. Il frontale è armonioso, con i fari che conferiscono personalità alla vettura e il grande tergicristallo monobraccio che fa tanto 24 Ore di Le Mans. La fiancata è possente e muscolosa ma slanciata al tempo stesso, ed esprime la sua personalità attraverso le doppie aperture dietro le porte. Queste sono un elemento distintivo della MP4-12C visto che si aprono verso l’alto, ma spostandosi in avanti per favorire l’abitabilità. La coda è misteriosa e aggressiva con le aperture per l’aria di colore nero, gli scarichi alti e lo spoiler integrato che, nelle frenate oltre i 90 km/h, si solleva fungendo da aerofreno. Tutto è studiato in funzione dell’aerodinamica, e l’estetica è il frutto di sapienti calcoli matematici che prendono forma e si trasformano in emozione.

Interni: tutto al posto giusto

Se l’esterno rispecchia l’attenzione maniacale al dettaglio tipica della McLaren, l’interno non è da meno ed è piacevolmente minimalista. Tutto è studiato per interferire meno possibile con la guida e per lasciare al pilota il pieno controllo della situazione. L’Alcantara della plancia si sposa perfettamente con le cuciture arancio che riprendono la tinta della carrozzeria, la strumentazione, la pedaliera e il sedile si trovano ad una distanza perfetta tra di loro, mentre il volante è privo di qualsiasi pulsante. Una volta acceso il quadro strumenti l’occhio cade sull’enorme contagiri contornato ai lati da due quadranti che forniscono le altre informazioni sulla vettura. La consolle centrale aperta nella parte inferiore ospita lo schermo attraverso il quale si comanda il sistema multimediale della vettura. Poco più in basso troviamo il pulsante d’accensione, le manopole per i settaggi che cambiano carattere alla vettura, il comando del freno a mano a pulsante e quelli per il cambio in funzione automatica; i display per il climatizzatore si trovano sui pannelli porta per non creare troppa confusione con gli altri pulsanti. I sedili sono perfetti e accolgono guidatore e passeggero senza essere opprimenti, tanto che in viaggio assicurano anche un certo comfort. Tutto è posizionato nel posto giusto per una guida dalla precisione chirurgica. Infine, il bagagliaio può ospitare comodamente il set di borse dedicato che consente di partire senza rinunce durante il weekend.

Su strada: accelerazione da caccia

Si dice che il biglietto da visita di ogni sportiva che si rispetti sia il suo sound, beh, quello della McLaren MP4-12C, è roco, profondo e mette paura. Appena si sfiora il tasto start prende vita dietro di te con lo stesso effetto di un gigante che ti prende per il collo durante una rissa. Il V8 3.8 biturbo con blocco e teste dei cilindri in alluminio e lubrificazione a carter secco è un’opera d’arte che pesa solamente 199 kg, ed è in grado di erogare la potenza di 600 CV a 7000 giri. Contraddistinto dalla sigla di progetto M838T, vanta una coppia di 600 Nm erogata in maniera costante da 3000 a 7000 giri. Numeri importanti, che si traducono in una spinta capace di togliere il fiato e paragonabile ad un vuoto d’aria durante un viaggio aereo che si prolunga per un tempo indefinito.

Una volta spostati i manettini in modalità Track, bisogna avere coraggio per tenere il piede destro sul gas ed entrare nel mondo delle iperprestazioni. La strada si restringe e il contagiri schizza ben oltre i 7000 giri necessari a scaricare a terra tutti i suoi 600 CV e sfiora quota 9000 giri. Il peso, di poco superiore a 1.300 kg, moltiplica la percezione della velocità mentre il telaio costruito in fibra di carbonio mantiene composta la vettura. Bastano poco più di 3 secondi per toccare i 100 km/h e si superano di pochissimo i 9 secondi per tagliare il traguardo dei 200 km/h, mentre la velocità massima è di 330 km/h. Ma uno dei dati più strabilianti è la velocità di 272 km/h con cui esce dal chilometro lanciato con partenza da fermo, una distanza che viene polverizzata in soli 19,6 secondi. Insomma, la MP4-12C è un vero dragster che divora l’asfalto e ti spinge in avanti con la forza di un Eurofigther mentre i tuoi organi interni cercano di capire cosa succede.

Meccanica: controllo senza limiti

Ma, come recitava un famoso spot, la potenza è nulla senza controllo, per cui gli ingegneri di Woking hanno inventato il ProActive Chassis Control, un sistema di sospensioni che, al posto delle comuni barre antirollio, utilizza degli attuatori idraulici controllati elettronicamente. Il risultato è a dir poco efficace: quando il manettino dell’assetto è in posizione normal la vettura viaggia disinvolta su ogni asperità, mentre se si sposta nel settaggio più estremo la risposta delle sospensioni diventa secca e reattiva. Anche il cambio a doppia frizione d’origine italiana, lo produce la Graziano, snocciola le 7 marce in base alla cattiveria richiesta e, oltretutto, vanta un unico bilanciere di comando per sottolineare lo stretto rapporto con il mondo della F1. Utilizzarlo nella maniera efficace richiede un minimo d’affiatamento perché a differenza di altre supersportive, pretende un’azione decisa, ma anche questo dettaglio sembra studiato per ottenere il massimo dalla McLaren MP4-12C, perché spinge il guidatore ad essere concentrato al 100% quando decide di mettere a terra tutta la cavalleria.

Dal posto guida la visuale dei due passaruota che inquadrano la strada mette i brividi e consente di posizionare le ruote nel posto giusto, ad ogni km che passa la McLaren ti da l’impressione di fondersi con il tuo pensiero e fa esattamente quello che le chiedi; i due turbocompressori hanno polmoni infiniti, lo sterzo ti lascia scrutare l’asfalto con le dita e il differenziale aperto, che gestisce la coppia tra le ruote posteriori attraverso l’ABS si rivela un compagno di viaggio fondamentale.

Una supercar dalla doppia anima

Certo, non bisogna mai sottovalutare il suo enorme potenziale, per non rischiare traversi indesiderati, ma ogni momento trascorso alla guida di questa vettura diventa qualcosa di memorabile. Si può usare per muoversi in scioltezza da un punto a ad un punto b attraverso la città oppure la si può scatenare in pista, la MP4-12C risponde alla grande in entrambe le situazioni e rivela una doppia anima sconosciuta alla sua illustre antenata, sua maestà F1. E’ il segno del progresso, dell’evoluzione, della dedizione maniacale degli uomini McLaren e della smisurata ambizione di Ron Dennis. Tutto su questa coupé è studiato per stupire e anche l’impianto frenante non è da meno visto che il freno aerodinamico sembra ancorarla all’asfalto nelle decelerazioni più violente e mette a dura prova gli pneumatici Pirelli PZero 235/35 R19 / 305/30 R20. La McLaren è tornata dunque, e lo ha fatto alla grande, costruendo una vettura dal carattere unico, un’auto che ti affascina con la sua tecnologia e ti conquista con la guida.

Per questo parlare di cifre con una vettura come questa è quasi fuori luogo. Il conto da pagare per entrare in possesso della MP4-12C non è da poco, ma se consideriamo le sue peculiarità tecniche, il suo prestigio e quello che rappresenta, possiamo dire tranquillamente che i 204.700 euro richiesti dalla McLaren non sono eccessivi. Sono in linea con la concorrenza e poi, non dimentichiamolo, è una supercar, e come tale ha il suo prezzo. Un prezzo che è destinato a salire se attinge alla lunga lista degli optional che comprendono elementi della carrozzeria in fibra di carbonio come lo splitter anteriore (2.550 euro) e il diffusore posteriore (3.560 euro), oppure i sensori di parcheggio (1.835 euro) e i cerchi superleggeri con pneumatici da corsa (10.175 euro). Volendo si può avere anche l’impianto di scarico in inconel, come le monoposto da F1, roba da intenditori…

McLaren: in Italia grazie a Fassina

Elegante e dai toni gentili, Ado Fassina è una persona che ha il pregio di metterti subito a tuo agio, merito di una vita passata tra i motori e di un’innata attitudine al business. Suo padre, Tony Fassina, ha trionfato due volte nel campionato italiano rally e una volta in quello europeo, mentre suo fratello, Alessandro, è stato campione del mondo rally di Gruppo N nel 1993. “Sono nato quando mio padre ha iniziato a correre, nel ’70, ho sempre respirato profumo di benzina e motori ed ho sviluppato il bisness delle vendite legandolo alla mia passione sportiva”.

E’ un uomo fortunato, perché è riuscito a coniugare lavoro e passione, legando il tutto all’ambizione di crescere e di sviluppare qualcosa d’importante. Ed in effetti, dai lontani anni ’80 in cui il Gruppo Fassina ha iniziato le sue attività, ne sono successe di cose: nel ’97 ha acquistato la succursale Fiat di Milano, poi Volvo, sempre nel capoluogo Lombardo, è diventato concessionario ufficiale per una dozzina di marchi, e, nel 2011, ha inaugurato in Corso Sempione, lo showroom McLaren, l’unico in Italia. McLaren rappresenta una nuova sfida, in un segmento di mercato dove albergano competitors blasonati di grande tradizione. “Non volevo essere uno dei tanti, ma l’ambasciatore Mclaren, un marchio che non lascia nulla al caso e dove lavorano persone molto precise, proprio come me. Lo stile dell’azienda deriva dal carattere di Ron Dennis e dalla sua ambizione, lavorano esattamente come un team di F1 ed hanno la stessa attenzione maniacale per ogni dettaglio”.

Frasi da cui si evince la sicurezza di aver fatto la scelta giusta per entrare nella nicchia delle supercar più esclusive. “La MP4-12C è l’unica ad avere la monoscocca in fibra di carbonio nella sua categoria e questo si deve alla capacità della Casa inglese di lavorare questo materiale dai lontani anni ’80. Quando è arrivata in concessionaria, i nostri clienti hanno osservato con attenzione la struttura dell’auto senza la carrozzeria ed hanno mostrato subito un certo interesse per le scelte tecniche del marchio”. Già perché i clienti McLaren non sono automobilisti qualsiasi, sono molto preparati e conoscono il prodotto in ogni singolo dettaglio. “E’ stato relativamente semplice dargli quello che desideravano perché sono molto diversi da chi sceglie una supercar come punto d’arrivo, e sono interessati più alle soluzioni tecniche che al mero lato estetico”.

Di solito chi ha la fortuna di scegliere la McLaren è un industriale, un collezionista, o una persona con ampie disponibilità finanziarie, visto che per la MP4-12C occorrono almeno 204.700 euro, IPT esclusa, se non si attinge alla corposa lista degli optional. Al momento, la Casa inglese ha assegnato alla concessionaria di Milano 40 vetture, che corrispondono al 10% della quota annuale prevista per il mercato europeo, e da settembre 2011 ne sono state vendute circa 30, quindi ne rimangono una decina vendere entro la fine del 2012. “Per averne una bisogna attendere circa 8-10 mesi”. Ma l’attesa, come è noto, prolunga il piacere.

 

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