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Tesla muove i primi passi concreti verso la guida autonoma

Di Emanuela Termonte
Pubblicato il 10 giu 2025
Tesla muove i primi passi concreti verso la guida autonoma
Tesla inizia i test per veicoli autonomi ad Austin, puntando al lancio commerciale entro giugno. Sfida aperta con Waymo.

Tesla sta finalmente muovendo passi concreti nel mondo della guida autonoma, avviando i test nella città di Austin, Texas. Questo rappresenta un cambio di passo per l’azienda di Elon Musk, che negli anni ha fatto parlare di sé con promesse ambiziose sulla tecnologia delle self-driving cars. Tuttavia, il nuovo approccio di Tesla appare più prudente, limitando i test a una flotta interna e a un’area geo-fenced, ovvero delimitata, per garantire un controllo maggiore durante le fasi iniziali di sperimentazione.

Nonostante l’entusiasmo, Tesla si trova ancora a inseguire Waymo, leader indiscusso nel settore. La strategia di Waymo, che ha già implementato un servizio commerciale di veicoli autonomi, si basa su un anno di test rigorosi: sei mesi con conducenti di sicurezza e altri sei senza. Al contrario, Tesla ha iniziato i test senza conducente solo di recente, a maggio, e si trova ancora nella fase preliminare per ottenere le necessarie autorizzazioni commerciali. La capacità di Tesla di accettare pagamenti per i servizi di guida autonoma dipenderà dall’approvazione di tali regolamentazioni, una sfida non indifferente per l’azienda.

Tesla Vs Waymo

Per anni, Tesla ha evitato di categorizzare i suoi sistemi come veicoli autonomi, preferendo definirli come tecnologie avanzate di assistenza alla guida (ADAS). Questo ha permesso all’azienda di operare senza dover affrontare la rigida regolamentazione applicata ai veri veicoli autonomi. Tuttavia, tale strategia potrebbe ora rivelarsi un ostacolo, dato che l’azienda deve dimostrare che il suo sistema di guida autonoma soddisfa gli standard di sicurezza richiesti per l’uso commerciale.

La competizione tra Tesla e Waymo mette in evidenza approcci diametralmente opposti alla guida autonoma. Waymo, ad esempio, ha puntato su un’infrastruttura robusta e su test intensivi, riuscendo a creare un sistema che permette ai suoi veicoli di operare senza intervento umano in specifiche aree urbane. Tesla, invece, deve ancora superare sfide tecniche significative: attualmente, la versione pubblica del sistema Full Self-Driving (FSD) di Tesla riesce a percorrere in media solo 500 miglia prima di richiedere un intervento umano critico. Questo dato sottolinea la distanza tra le ambizioni del colosso di Elon Musk e la realtà operativa.

Austin la base di partenza

Ad Austin, i veicoli Tesla con targhe del produttore sono stati avvistati per mesi, suscitando curiosità e speculazioni. Tuttavia, l’attuale implementazione del sistema FSD rimane limitata, e l’azienda sta lavorando per superare le barriere tecniche e normative che ancora la separano da un deployment commerciale. Nel frattempo, la strategia di Tesla si concentra su una rete di teleoperazione, con operatori remoti pronti a intervenire in caso di necessità. Questo approccio mira a bilanciare innovazione e sicurezza, cercando di guadagnare la fiducia delle autorità regolatorie e dei consumatori.

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