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Tesla Model Y “low cost” avvistata, ma è veramente low cost?

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 3 ott 2025
Tesla Model Y “low cost” avvistata, ma è veramente low cost?
Tesla svela una Model Y semplificata in test: eliminazione di feature, nuovi dettagli estetici e un prezzo base trapelato.

Nel panorama in continua evoluzione della mobilità elettrica, Tesla torna a far parlare di sé con una mossa che promette di scuotere il mercato: una versione semplificata della Model Y è stata avvistata sulle strade americane, senza alcun camuffamento, pronta a inaugurare una nuova stagione per le auto a batteria. Non si tratta di un modello inedito, ma di una rilettura strategica di uno dei SUV elettrici più venduti al mondo, pensata per abbattere i costi e ampliare la platea di potenziali acquirenti. Una decisione che si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso le esigenze di un pubblico che chiede sì innovazione, ma anche accessibilità, soprattutto quando si parla di auto più economica.

La filosofia che ha guidato la Casa di Elon Musk in questa operazione è tanto semplice quanto efficace: “less is more”. Invece di imbarcarsi nell’avventura – rischiosa e costosa – di progettare da zero una nuova vettura entry-level, Tesla ha preferito ottimizzare una piattaforma già collaudata, tagliando il superfluo per arrivare a un prodotto dal prezzo base più abbordabile. Un approccio pragmatico, che strizza l’occhio sia ai margini di profitto sia alle tempistiche di commercializzazione, senza rinunciare al fascino di un marchio che ha fatto dell’innovazione il proprio vessillo.

Ma veniamo al dunque: cosa cambia davvero in questa nuova Model Y? All’esterno, le differenze balzano subito all’occhio. Addio alle scenografiche barre luminose anteriori e posteriori introdotte con l’ultimo restyling Juniper, fari più sottili e affilati, una nuova linea nera orizzontale sul retro che abbandona la scritta TESLA per un look più sobrio e, non ultimo, cerchi aerodinamici dal disegno inedito, ottimizzati per garantire un’efficienza ancora maggiore. Dettagli che, pur sacrificando un pizzico di personalità, puntano tutto sulla funzionalità e sulla riduzione dei costi di produzione.

Il vero spartiacque, però, si trova nell’abitacolo. Qui la parola d’ordine è “essenzialità”. Sparisce il tetto panoramico in vetro, una delle caratteristiche più amate dagli appassionati, così come i ganci appendiabiti e lo schermo posteriore da 8 pollici, ormai diventato uno status symbol per chi viaggia spesso con passeggeri a bordo. Secondo le indiscrezioni, la semplificazione tocca anche le luci ambientali, i comandi elettrici completi per i sedili e le bocchette dell’aria, ora ridotte all’osso per contenere ulteriormente i costi. Un cambio di rotta che potrebbe far storcere il naso ai puristi del comfort, ma che rappresenta una risposta concreta alle esigenze di chi vede nell’auto elettrica soprattutto uno strumento per risparmiare, senza rinunciare al piacere di guida.

Tesla Model Y “low cost”, i conti non tornano

Sul fronte economico, le prime indiscrezioni parlano di un prezzo base che dovrebbe aggirarsi intorno ai 40.000 dollari, circa 5.000 in meno rispetto alla versione attuale della Model Y. Un taglio che, se confermato, potrebbe dare una scossa al segmento delle auto elettriche di fascia media, anche se resta ancora lontano dai 25.000 dollari che, per mesi, erano stati indicati come la soglia magica per una auto più economica targata Tesla. Quel progetto, secondo fonti ben informate, sarebbe stato momentaneamente accantonato in favore di una strategia più realistica e immediatamente attuabile.

Non mancano, tuttavia, le incognite. Da un lato, la semplificazione dei contenuti consente a Tesla di ridurre drasticamente gli investimenti in nuovi stampi e attrezzature, sfruttando catene di fornitura già rodate e abbreviando i tempi di lancio sul mercato. Dall’altro, esiste il rischio concreto di cannibalizzazione interna, con i clienti che potrebbero optare per la versione più economica a scapito di quella full optional, mettendo a dura prova le strategie di posizionamento del marchio. Senza dimenticare la concorrenza, sempre più agguerrita, che punta su modelli nati sin dall’inizio come auto elettriche “popolari”, spesso capaci di offrire dotazioni più ricche a prezzi comparabili.

Il banco di prova sarà il mercato. Sarà interessante osservare come reagiranno i consumatori a una proposta che sacrifica alcune comodità per offrire un prezzo base più competitivo, soprattutto in un contesto in cui il fattore prezzo è diventato un discrimine fondamentale per la diffusione della mobilità elettrica. Per ora, Tesla si limita a testare su strada queste versioni semplificate, senza ancora svelare la configurazione definitiva né il listino ufficiale, che dovrebbe essere annunciato entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, il dibattito è aperto: la strada scelta dalla Casa di Palo Alto rappresenta una svolta coraggiosa o un azzardo destinato a dividere gli appassionati? Solo il tempo, e il mercato, sapranno dare la risposta definitiva.

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