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Tesla Model Y: difetti tripli nel principale rapporto in Germania

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 4 dic 2025
Tesla Model Y: difetti tripli nel principale rapporto in Germania
Il TÜV Report 2026 su 9,5 milioni di ispezioni evidenzia la Tesla Model Y con il 17,3% di difetti tra i 2-3 anni; sospensioni e freni sotto osservazione.

Quando si parla di affidabilità nel settore automobilistico, spesso i numeri parlano più delle parole. E i numeri che emergono dal TÜV Report 2026 raccontano una storia tutt’altro che rassicurante per quanto riguarda la Tesla Model Y. Il rapporto, basato su un campione impressionante di 9,5 milioni di ispezioni condotte in Germania nel periodo compreso tra luglio 2024 e giugno 2025, evidenzia come il 17,3% dei veicoli di 2-3 anni presenti difetti significativi. Un dato che, se confrontato con la media del segmento ferma al 6,5%, rappresenta addirittura il triplo. Una divergenza così marcata non può essere liquidata come una semplice fluttuazione statistica, bensì deve essere interpretata come un campanello d’allarme che richiede un’analisi approfondita.

È interessante notare come il problema, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non risieda nel cuore pulsante di questi veicoli, ovvero il powertrain elettrico, generalmente affidabile e performante. Le criticità riguardano invece componenti meccaniche tradizionali: principalmente le sospensioni e gli impianti frenanti. Qui emerge una questione di progettazione che merita attenzione: la massa aggiuntiva derivante dalle batterie esercita pressioni maggiori su bracci, boccole e altri elementi delle sospensioni, accelerandone l’usura in modo sensibile. Allo stesso tempo, il sistema frenante subisce sollecitazioni particolari dovute al ridotto utilizzo dei freni a attrito, conseguenza diretta del recupero di energia che caratterizza la guida elettrica. In ambienti umidi o salmastri, questa ridotta attività favorisce corrosione e ruggine, fenomeni che si sviluppano silenziosamente ma inesorabilmente.

Ciò che rende particolarmente preoccupante la situazione è il confronto con altri modelli a batteria presenti sul mercato. La Model 3 di Tesla raggiunge comunque il 13,1% di difetti, cifra già considerevole, ma quando si guarda a competitor come la Mini Cooper SE, ferma al 3,5%, o l’Audi Q4 e-tron, attestata al 4,0%, la conclusione diventa inevitabile: il problema non è intrinseco alla tecnologia elettrica in sé, bensì riconducibile a scelte progettuali specifiche operate da Tesla nel posizionamento della batteria e nel packaging generale del veicolo.

Gli esperti del settore hanno identificato con precisione il meccanismo che genera questa dinamica negativa. La combinazione tra il peso complessivo del veicolo e lo stile di guida tipico adottato dai clienti EV produce sollecitazioni strutturali superiori rispetto a quanto le sospensioni siano state progettate per gestire nel lungo termine. Nel contempo, l’attività ridotta dei freni a disco in condizioni normali di marcia accelera significativamente il processo di ossidazione, specialmente in climi caratterizzati da alta umidità o da esposizione a sali.

Per i proprietari attuali e per coloro che stanno valutando l’acquisto di un veicolo di questo segmento, il consiglio pratico è quello di verificare con attenzione la cronologia degli interventi di manutenzione, di valutare seriamente l’opportunità di sottoscrivere garanzie estese e di acquisire informazioni dettagliate sulle condizioni d’uso e sulle cadenze di revisione delle sospensioni e degli impianti frenanti. Non si tratta di dettagli marginali, ma di elementi cruciali per la sicurezza e per la durabilità del veicolo.

Tesla, dal canto suo, si trova di fronte a una sfida che non può essere risolta esclusivamente attraverso aggiornamenti software. È necessario procedere con interventi di natura organica, modifiche meccaniche concrete al sistema di sospensione e ai sistemi frenanti, accompagnate da campagne informative sulla manutenzione preventiva. Solo attraverso questo approccio multidimensionale l’azienda americana potrà ripristinare gli standard di qualità che il mercato si aspetta e riconquistare quella fiducia dei consumatori che, numeri alla mano, risulta attualmente compromessa.

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