La Tesla Model 3 diventa un camper: la strana storia di un esperimento fallito
Quando una soluzione non funziona, non si tratta di fallimento: si tratta di apprendimento. Wheelhome, l’azienda britannica che ha provato a rivoluzionare il campeggio per i possessori di auto elettriche, lo sa bene. Dopo aver sperimentato il Dashaway eRC – un modulo da tetto pensato specificamente per la Tesla Model 3 – ha deciso di cambiare completamente rotta. Oggi propone il Dashaway eCT, un micro-rimorchio compatto che rappresenta non solo un cambio di strategia commerciale, ma soprattutto una riflessione più profonda su cosa significhi veramente offrire autonomia energetica senza compromessi al viaggiatore moderno.
I numeri del nuovo progetto raccontano una storia interessante: 340 kg di peso, 3,8 metri di lunghezza, 200 W di potenza solare e 30.600 euro di prezzo. Dietro questi dati si nasconde una ricerca ostinata di equilibrio – quello che distingue i prodotti che rimangono su carta dai prodotti che le persone effettivamente comprano e usano tutti i giorni.
Quando l’innovazione incontra la realtà
Il Dashaway eRC era affascinante sulla carta. La sua forma a goccia pareva perfetta per la Tesla Model 3, l’interno modulare prometteva versatilità con divano-letto, microonde e piastra a induzione alimentati da batteria. Il fondatore Stephen Wheeler ha percorso oltre 5.600 chilometri attraverso l’Europa testando la soluzione, documentando con precisione un consumo aggiuntivo di 191,4 Wh/km – il che riduceva l’autonomia residua del veicolo a circa 390 chilometri. Da un punto di vista tecnico, tutto funzionava. Eppure il mercato ha votato diversamente.
Nonostante le qualità innovative, il prezzo oltre i 25.000 euro combinato con una serie di problemi pratici concreti ha scoraggiato gli acquirenti: l’ingombro difficile da gestire, la complessità di montaggio, la scarsa usabilità quotidiana. La lezione è stata chiara – e Wheelhome l’ha ascoltata.
Il rimorchio come risposta: praticità senza rinunce
Wheelhome ha riconosciuto i limiti della precedente configurazione e ha optato per una piattaforma trainabile. Il nuovo Dashaway eCT misura 3,8 x 1,62 x 1,1 metri ed è trainabile dalla maggior parte dei veicoli senza richiedere autorizzazioni speciali in Europa – un vantaggio amministrativo che non è banale.
Mantiene la filosofia interna modulare del predecessore – lounge trasformabile, ampi finestrini, stivaggi intelligenti – ma aggiunge qualcosa di più cruciale: la praticità reale. L’installazione è indipendente, il volume interno è maggiore, il peso ridotto non compromette l’autonomia dell’auto elettrica che lo traina. Il sistema energetico rappresenta il cuore pulsante della proposta: un pannello solare da 200 W abbinato a una batteria agli ioni di litio con inverter da 2.600 W garantisce autosufficienza energetica in campeggio. Completano l’offerta un serbatoio idrico da 10 litri, un frigorifero a compressore e un WC portatile – le vere necessità di chi viaggia.
Tra opportunità e ostacoli: il mercato che decide
I vantaggi sono innegabili: risolve i problemi del modulo da tetto, offre vera autonomia energetica e rimane trainabile da auto non particolarmente potenti. Ma gli svantaggi rimangono concreti e significativi: il prezzo di 30.600 euro non è accessibile a tutti, il traino aumenta i consumi del veicolo trainante e le normative locali sui rimorchi aggiungono complessità amministrativa e costi gestionali talvolta sottovalutati.
Il settore del campeggio per veicoli a batteria è ancora in fase di definizione, con soluzioni ibride che cercano di bilanciare autonomia, praticità e convenienza. Il successo del Dashaway eCT dipenderà dalla comunicazione efficace dei suoi punti di forza – leggerezza, indipendenza dalla rete elettrica, facilità d’uso – e dalla percezione del rapporto qualità-prezzo rispetto alle alternative tradizionali. I prossimi mesi saranno decisivi.
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