Supercharger V4: il nuovo “pieno” elettrico dura solo pochi minuti
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Nel cuore pulsante della Silicon Valley, dove l’innovazione non conosce soste, Tesla compie un nuovo, decisivo balzo in avanti: la rivoluzione della ricarica elettrica prende forma a Redwood City. Qui, tra startup e pionieri della tecnologia, la casa di Elon Musk ha acceso la sua prima stazione completa di V4 Supercharger, un concentrato di tecnologia che ridefinisce il concetto stesso di rifornimento per auto elettriche. Se fino a ieri parlare di “pieno” significava pianificare una lunga sosta, oggi il futuro promette un’esperienza radicalmente diversa, con numeri che fanno girare la testa: ben 500 kW di potenza massima e un tempo di attesa che si riduce a una manciata di minuti.
Redwood City diventa così il simbolo di una svolta attesa da anni. L’inaugurazione della nuova stazione, infatti, non è solo una questione di muscoli tecnologici, ma il risultato di un lungo e articolato percorso iniziato nel 2023. All’epoca, le prime colonnine V4 Supercharger erano ancora vincolate a una potenza di 250 kW, poiché collegate a cabinet di generazione precedente. Ma la determinazione di Tesla non si è fatta attendere: con l’arrivo dei nuovi cabinet V4, la potenza disponibile è letteralmente raddoppiata, raggiungendo finalmente quei 500 kW che rappresentano il nuovo standard dell’ultra-fast charging.
Un salto che non si limita ai numeri, ma si traduce in vantaggi concreti per gli automobilisti. Al momento, è il possente Cybertruck a beneficiare appieno di questa iniezione di energia: i test hanno mostrato che il pickup elettrico può passare dallo 0% all’80% di carica in soli 35 minuti. Un tempo che, fino a poco fa, sembrava appannaggio della fantascienza e che oggi, invece, si traduce in una reale ottimizzazione delle soste durante i lunghi viaggi. Certo, per Model 3 e Model Y il discorso cambia: qui il limite è ancora dettato dalle specifiche delle batterie, ma il messaggio è chiaro – il futuro della mobilità elettrica è già qui, e si chiama “velocità”.
A rendere ancora più interessante la partita sono le innovazioni introdotte dai nuovi cabinet V4. Si parla di un range di tensioni supportate che va dai 400V ai 1000V, una scelta che strizza l’occhio ai sistemi a 800V sempre più diffusi nel panorama automotive. In pratica, queste colonnine non solo sono pronte ad accogliere i veicoli del domani, ma permettono anche di alimentare fino a otto stalli contemporaneamente – il doppio rispetto alla generazione precedente. Un dettaglio tutt’altro che trascurabile, soprattutto nelle stazioni più trafficate, dove la rapidità di accesso può fare la differenza tra una sosta rilassante e una lunga attesa.
Non si può ignorare il contesto competitivo in cui si muove Tesla. Negli ultimi anni, la rete Supercharger si era assestata sui 250 kW, mentre alcuni concorrenti già offrivano potenze superiori ai 350 kW. Con questa mossa, la casa di Palo Alto non solo colma il gap, ma rilancia, dimostrando ancora una volta di voler guidare la corsa verso la mobilità elettrica del futuro. La rete Supercharger, già riconosciuta come una delle più estese e affidabili al mondo, ora punta a diventare anche la più veloce e versatile.
Un altro punto di forza delle nuove stazioni Supercharger V4 è la maggiore apertura verso i veicoli non-Tesla. Grazie a cavi più lunghi e flessibili, le colonnine possono servire modelli di altri costruttori, purché compatibili con le alte potenze. Questo significa che la transizione verso l’elettrico potrebbe accelerare ulteriormente, offrendo a un numero sempre maggiore di automobilisti la possibilità di sperimentare la ricarica ultra-rapida. Tuttavia, restano alcune sfide da affrontare: la disponibilità energetica locale, i costi di aggiornamento delle infrastrutture e la gestione termica delle batterie, sottoposte a stress elevatissimi durante le ricariche più intense.
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