Tesla Cybertruck, dopo la manutenzione non funziona più nulla: l'odissea di un proprietario
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Un curioso episodio ha recentemente scosso il mondo automobilistico, coinvolgendo un proprietario americano e il suo Cybertruck soprannominato affettuosamente “Cyberbeast”. Dopo aver consegnato il veicolo per una manutenzione ordinaria presso un centro assistenza Tesla, l’uomo si è ritrovato di fronte a una situazione a dir poco surreale: il contachilometri azzerato, nonostante il veicolo avesse percorso ben 26.000 miglia. Questo “reset” dell’odometro azzerato ha immediatamente sollevato interrogativi sulla trasparenza e sulla qualità dell’assistenza fornita dal celebre marchio di veicoli elettrici.
Un caso grottesco
Il caso ha assunto toni ancora più grotteschi quando il proprietario ha notato una serie di difetti evidenti sul veicolo. Una barra luminosa montata in modo errato conferiva al Cybertruck un aspetto quasi “sorridente di lato”, mentre un bullone allentato nel portellone e un pannello interno penzolante dal vano portaoggetti completavano il quadro. Come se non bastasse, il sistema di connessione tra il telefono e il veicolo risultava inutilizzabile, rendendo l’esperienza di guida ancora più frustrante.
Il problema più grave, tuttavia, resta l’azzeramento dell’odometro, un fatto che potrebbe configurarsi come una potenziale frode secondo la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA). Questa anomalia, oltre a rappresentare un danno economico per il proprietario – il veicolo potrebbe ora essere classificato come TMU (True Mileage Unknown), riducendone drasticamente il valore di rivendita – mette in discussione gli standard di servizio post-vendita di Tesla.
Problemi di qualità: non è la prima volta
Non è la prima volta che emergono dubbi sui problemi qualità Tesla, già al centro di polemiche per i frequenti disallineamenti dei pannelli di alcuni modelli, incluso il Cybertruck. L’episodio non fa che rafforzare l’urgenza per il marchio di migliorare il proprio servizio clienti, soprattutto in un mercato automobilistico sempre più competitivo e attento ai dettagli.
Il proprietario, nonostante tutto, ha affrontato la vicenda con un’ironia sorprendente, paragonando il suo veicolo a “un neonato, ma con un occhio pigro e un arto mancante”. Tuttavia, la sua esperienza evidenzia come anche un brand innovativo come Tesla debba fare i conti con problematiche operative che rischiano di compromettere la fiducia dei clienti. Il marchio, pur avendo rivoluzionato il settore con i suoi veicoli elettrici all’avanguardia, sembra ancora dover affinare i propri processi di assistenza per soddisfare le aspettative di una clientela sempre più esigente.
Questa vicenda, pur nella sua unicità, rappresenta un monito per il settore automobilistico: innovazione e tecnologia devono andare di pari passo con un servizio post-vendita di alta qualità. La lezione per Tesla è chiara: per mantenere la propria posizione di leadership nel mercato, non basta progettare veicoli straordinari come il Cybertruck, ma è fondamentale garantire che ogni cliente riceva un’esperienza di proprietà impeccabile.
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