Volkswagen ora offre la radio DAB+ di serie sull’intera gamma

Francesco Giorgi
08 Aprile 2019
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vw

In previsione dell’imminente passaggio definitivo alla ricezione digitale DAB+, VW si adegua fin da adesso, proponendo su tutti i suoi modelli la tecnologia evolutiva del precedente DAB.

Volkswagen gioca d’anticipo: ad otto mesi dal termine di legge che ne fissa l’equipaggiamento al 1 gennaio 2020 su tutte le autovetture di nuova produzione, il marchio di Wolfsburg annuncia in queste ore un upgrade in materia di impianti radio sulla propria gamma, che ora si aggiorna allo standard DAB+ (Digital Audio Broadcasting), appunto obbligatorio a partire dal prossimo anno (in ossequio all’art. 89 della Legge di bilancio 2018, che fissava al 1 giugno 2019 la data limite oltre la quale l’importazione di radio non dotate dei processori di decodifica del segnale DAB sarà vietata).

Nel dettaglio, riferisce una nota VW, già adesso la lineup di Wolfsburg viene dotata del chip di ricezione segnale DAB+, tecnologia che evolve il già presente segnale di rilevazione DAB, attraverso l’impiego di un codec HE-AAC+ (codec di famiglia MPEG4) che permette il trasporto di un più ampio numero di programmi all’interno di un unico multiplex. “L’adeguamento – precisa Volkswagen – non comporta alcun costo aggiuntivo per i clienti né prevede il cambio dei sistemi radio e infotainment, già compatibili con il nuovo standard”. L’unica eccezione riguarda Volkswagen Polo in allestimento-base Trendline: l’aggiornamento viene attuato modificando il “Tech Pack” disponibile in opzione, che ora prevede l’impianto audio “Composition Media” con display da 8” a sostituire il precedente “kit” Radio Composition Colour con schermo da 6.5”. Il nuovo impianto, prosegue il comunicato VW, “Offre un ulteriore vantaggio in materia di connettività avanzata: il nuovo sistema d’infotainment, infatti, può essere dotato anche di App Connect, l’optional che permette l’integrazione ottimale degli smartphone Android e Apple attraverso Android Auto e Apple CarPlay”.

Novità anche per Volkswagen Up!: a bordo della “baby” di Wolfsburg, l’impianto radio rimane il confermato modulo “Composition Phone”, in grado di trasferire sul device portatile dell’utente i sistemi di controllo e comando infotainment e navigazione attraverso la App Maps+More, rendendo ora fruibile il proprio smartphone all’ascolto del segnale radio digitale DAB+.

I primi canali radio DAB, tecnologia che era stata sviluppata già negli anni 80, vennero attivati a metà degli anni 90 in Norvegia e nel Regno Unito. La sua “naturale evoluzione” DAB+ venne messa a punto nel 2007: è attraverso questa decodificazione che, attualmente, avviene la trasmissione dei programmi radio in Italia, tanto in casa quanto in auto. Le stesse Case costruttrici stanno adeguando la propria offerta audio, tanto “di serie” quanto a richiesta, mettendo a disposizione dei clienti gli impianti radio DAB+. Gli automobilisti che abbiano necessità di sostituire la propria autoradio “analogica” con un modello a tecnologia digitale, possono acquistare uno specifico adattatore di segnale DAB+ ed installarlo alla propria radio, in modo da aggiornarne la ricezione.

Secondo alcune rilevazioni di inizio anno, attualmente la copertura DAB in Italia vede al primo posto il “mux” DAB Italia – che raggruppa alcune realtà fra le più seguite: dalle reti GEDI (Radio Deejay, Radio Capital, m2o) alle emittenti Mediaset R101 e Radio 105, ad RDS , Radio 24 e Radio Radicale, soltanto per citare qualche esempio -, nel quale la copertura outdoor supera l’80% ed è destinata a crescere ulteriormente; seguono, nell’ordine, EuroDAB (75% della popolazione, ed una stima dell’85% a fine 2019) – fra le emittenti: RTL 102.5, Radiofreccia, Radio Italia Solo Musica Italiana, Radio Kiss Kiss -; la copertura delle emittenti Radio Rai – Radio1, Radio2, Radio3, Isoradio, GR Parlamento, oltre a Radio1 Sport, Radio2 Indie, Radio Classica, Radio Kids, Radio Live, Radio Techetè, Radio Tutta Italiana: emittenti che fanno inoltre parte della App RaiPlayRadio – è nell’ordine del 49% della popolazione. L’obiettivo individuato nelle prime settimane di quest’anno era di giungere quanto prima ad una copertura del 57%.

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