Mercedes GLC F-Cell: ecco come funziona

Francesco Giorgi
08 Aprile 2019
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Uno studio tecnico sul bilancio energetico analizza l’impatto ambientale del nuovo SUV a idrogeno e propulsione ibrida ricaricabile tenendone in considerazione l’intero ciclo di vita.

Sotto il massiccio corpo vettura di Mercedes GLC F-Cell, “tipicamente” SUV, si nasconde il ricorso a tecnologie di ultima generazione che la dicono lunga sugli obiettivi di sviluppo della mobilità elettrica da parte di Daimler AG: nello specifico, il “taglio” del 40% dell’impiego di materie prime da impiegare nella produzione di sistemi powertrain e batterie di alimentazione rivolto al 2030, e contestualmente il riciclo dei componenti “a fine vita” e degli accumulatori stessi.

Dal canto suo, il nuovo “Sport Utility” a doppio sistema di alimentazione zero emission Mercedes GLC F-Cell (celle di combustibile e propulsione ibrida plug-in, con stoccaggio dell’idrogeno in tre serbatoi da 4,4 kg collocati nel pianale, in grado di assicurare al veicolo un’autonomia di 430 km a ciclo NEDC; e una batteria, ricaricabile anche attraverso il sistema di recupero dell’energia cinetica nelle fasi di decelerazione e frenata, da 13,5 kWh per una percorrenza di 50 km in modalità elettrica) svelato in anteprima assoluta in occasione del Salone di Francoforte 2017 e, dopo un intenso processo di affinamento e collaudo, proposto lo scorso autunno ai primi clienti secondo la formula del noleggio, porta in dote, fra le altre novità hi-tech rivolte all’efficienza di impiego ed in proiezione all’ottimizzazione delle risorse di produzione, quantitativi estremamente ridotti di platino nelle celle combustibile, indicati ad un -90% rispetto alle Case costruttrici che annoverano veicoli fuel-cell nelle rispettive lineup.

Mercedes GLC F-Cell: studio sul bilancio energetico

Proprio in questi giorni Mercedes, al centro di un ampio programma di sviluppo della propria nuova lineup elettrificata (la gamma EQ, almeno una versione 100% elettrica per ogni modello entro il 2022, nuove declinazioni elettriche, ibride plug-in e mild hybrid, l’introduzione di nuovi modelli fuel cell, attraverso un maxi stanziamento da dieci miliardi di euro, da “spalmare” nei prossimi anni, per lo sviluppo dell’auto elettrica, ed oltre un miliardo di euro pronto per un aumento delle linee di produzione batterie), rende noto un proprio studio sull’efficienza energetica di GLC F-Cell. Il rapporto, rivelano i tecnici della Stella a Tre Punte, è frutto di un’analisi dell’intero ciclo di vita del veicolo (strategia da tempo affrontata a Stoccarda), ovvero su una percorrenza media compresa fra 150.000 e 300.000 km. Si tratta, in concreto, delle emissioni complessive della vettura: dal processo di produzione fino al termine del suo effettivo servizio su strada, quantificato in 200.000 km.

Tutte le emissioni: dalla produzione al fine vita del veicolo

Detto del sistema di doppia alimentazione “green” (celle di combustibile e batteria ricaricabile), Mercedes determina che il SUV GLC consente, fedelmente a tutti i veicoli elettrici di attuale generazione, una compensazione nelle emissioni di CO2 durante il periodo di suo utilizzo rispetto ai quantitativi prodotti nelle fasi di produzione. Tuttavia, rende noto Mercedes, l’analisi sull’impatto ambientale di un veicolo non riguarda solamente le emissioni di anidride carbonica: per la valutazione della compatibilità ambientale di un’autovettura, i tecnici tengono in considerazione tutte le emissioni ed il relativo utilizzo delle risorse nell’arco dell’intero ciclo di vita dell’automezzo.

Ciò si ottiene attraverso uno studio di bilancio ambientale, che considera le principali cause di impatto. Dall’estrazione delle materie prime (che, nel caso di Mercedes GLC F-Cell, prevede un 90% in meno di platino per le celle di combustibile rispetto a quanto utilizzato a bordo di Mercedes Classe B F-Cell), i processi di produzione e le modalità di impiego del veicolo stesso, ed infine il riciclaggio dei suoi componenti. A questo proposito, Mercedes rimarca come “L’intero sviluppo delle parti che costituiscono il nuovo sistema di propulsione è stato condotto tenendo conto dell’eventuale riciclo delle parti. Questo indica che anche per GLC F-Cell, come per ogni altro modello Mercedes di nuova generazione, viene garantito un elevato livello di possibilità di reimpiego dei componenti”.

La fonte energetica è essenziale

Come normalmente avviene per tutti i veicoli a zero emissioni, risulta decisivo ai fini del bilancio ambientale il modo attraverso il quale viene garantita la fonte di alimentazione: 100% energie rinnovabili, mediante impiego di energia idroelettrica, oppure secondo gli standard di “mix” europei. Il bilancio ecologico, ed in special modo il bilancio di CO2, varia conseguentemente sull’intero ciclo di vita della vettura. Sulla base dei 200.000 km teorici, riferiscono i tecnici di Stoccarda, “Mentre i componenti specifici di GLC F-Cell comportano emissioni di CO2 più elevate durante i processi di produzione, è possibile ottenerne una compensazione durante le fasi di utilizzo del veicolo, a seconda della fonte di produzione dell’energia”. Se, ad esempio, si impiegasse idrogeno derivato interamente da fonti rinnovabili, sarebbe possibile ottenere economie “Superiori al 50% in confronto agli attuali scenari europei”.

Obiettivo: 40% in meno di materie prime

Nasce da qui l’impegno Daimler AG rivolto alla riduzione del 40% nell’utilizzo di materie prime per sistema di propulsione e batterie entro il 2030. In prospettiva futura, i tecnici Mercedes stimano che, tenuto conto degli sviluppi nelle tecnologie di produzione degli accumulatori, al significativo “taglio” dell’impiego di materie prime contribuirà in conseguenza di un più ampio ricorso del nickel in sostituzione del cobalto; e ciò comporterà significativi vantaggi, in termini di risparmio energetico, in previsione del riciclo di impiego delle batterie come dispositivi di accumulo di energia stazionaria dopo il loro ciclo di vita per l’alimentazione degli autoveicoli. “Entro il 2022, tutti gli stabilimenti di produzione Mercedes saranno ‘CO2 neutral’, anche ad esempio mediante il ricorso a fonti eoliche ed idroelettriche. Questo ridurrà il dispendio di anidride carbonica nel ciclo di vita dei veicoli, che verrà compensato dal basso livello di emissioni prodotto durante i processi di assemblaggio dei componenti”.

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