Da Volkswagen il programma di controllo del traffico con i computer quantistici

Francesco Giorgi
07 Novembre 2018
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La notevolissima potenza assicurata dalle elaborazioni in qubit alla base del progetto in fase di esecuzione, da parte di Volkswagen e D-Wave, per la gestione dei flussi di traffico.

Negli ultimi anni, l’informatica quantistica ha raggiunto due traguardi di particolare rilievo: la messa a punto del primo computer quantistico operativo in modalità cloud con processore a 5 qubit (unità di informazione relativa), da parte di Ibm, realizzata nel 2016; e lo sviluppo del nuovo super-processore Bristlecone a 72 qubit, presentato da Google al Quantum AI Lab lo scorso marzo. Due innovazioni che aggiungono ulteriori possibilità di impiego per i computer quantistici, anche relativamente ai sistemi di controllo delle infrastrutture stradali e della loro interfaccia con gli strumenti multimediali. Del resto, la più ampia varietà di combinazioni (e quindi la maggiore potenza di elaborazione) offerta dall’impiego dei qubit al posto dei “tradizionali” bit di logica binaria (0 e 1) è motivo di interessamento anche da parte dell’Unione Europea, che – compresa l’Italia – ha recentemente messo sul piatto un mega progetto di sviluppo da un miliardo di dollari complessivi.

Un esempio (l’ultimo, in ordine di tempo) arriva dal Gruppo Volkswagen: un comunicato tecnico diffuso in queste ore dagli uffici tecnici di Wolfsburg informa che, per la prima volta, gli esperti VW hanno sviluppato un complesso programma di gestione del traffico, finalizzato – rende noto il comunicato – a “Sostituire le previsioni in città con calcoli molto più precisi”. In virtù delle potenzialità offerte dai computer quantistici, le società di trasporto pubblico, di taxi e le utility di fornitura servizi di trasporto “Saranno in grado di utilizzare le rispettive flotte di veicoli in maniera considerevolmente più efficiente, e nel contempo minimizzare i tempi di attesa per i passeggeri”.

Il nuovo progetto, informa Volkswagen, viene presentato in questi giorni, insieme a D-Wave (azienda specializzata nella progettazione di progetti di informatica quantistica) al WebSummit di Lisbona, technology conference internazionale in materia di nuovi strumenti Web, IT e start-up che si tiene, fino a giovedì 8 novembre, nella capitale lusitana. Il meeting di Lisbona è, al pari del World Mobile Congress di Barcellona e del CES di Las Vegas, via via tenuto in considerazione dai big player automotive, segno del graduale orientamento delle principali Case costruttrici verso una identità di fornitura di servizi software e di mobilità connessa.

Sulla base della elevatissima capacità di calcolo assicurata dai computer quantistici, i vertici di Wolfsburg sono dell’avviso che la nuova frontiera di elaborazione dati potrà rappresentare un valido sistema per la  realizzazione di nuove applicazioni e modelli di business all’interno dell’azienda stessa, fra i quali innovativi strumenti di controllo dei flussi di traffico, una delle condizioni giudicate universalmente essenziali dai tecnici in materia urbanistica per l’ottimizzazione della viabilità privata e pubblica. “Il Gruppo Volkswagen sta procedendo con la ricerca sui computer quantistici orientata all’utilizzo pratico e sta acquisendo competenze specialistiche essenziali – dichiara Florian Neukart, ricercatore responsabile del CODE Lab Volkswagen di San Francisco – Vogliamo ottenere una profonda conoscenza delle applicazioni di questa tecnologia, che potrebbe essere vantaggiosa per l’azienda, a partire dall’ottimizzazione del traffico. Le società di trasporto pubblico e di taxi nelle grandi città sono altamente interessate a gestire la propria flotta in modo efficiente. Il nostro sistema di gestione ottimizzato grazie all’informatica quantistica potrebbe aiutare a concretizzare tutto questo”.

Dal canto suo, Bo Ewald, presidente di D-Wave, indica come “Il lavoro innovativo realizzato da Volkswagen con l’impiego dei computer quantistici D-Wave per l’ottimizzazione del traffico costituisce un reale esempio di applicazione dell’informatica quantistica nella gestione del business e nella vita quotidiana”.

Più nello specifico, dettaglia la nota tecnica Volkswagen relativa al progetto che viene esaminato in questi giorni al WebSummit 2018, un primo step riguarda l’analisi – mediante computer convenzionali – dei dati di movimento, ricevuti da Orange e Teralytics ed opportunamente resi anonimi, che provengono dagli smartphone o dai trasmettitori installati a bordo dei veicoli, per calcolare l’accumulo del traffico e il numero di persone coinvolte in un determinato evento: la sperimentazione è stata condotta sullo studio, in fase empirica, dei dati di flusso “comunicati” dai device portatili dei partecipanti al Mobile World Congress 2017 di Barcellona: quanti taxi sono stati utilizzati, quante erano le vetture disponibili, quali i tempi di spostamento e il numero di soggetti. Successivamente, è la volta della fase di “ottimizzazione”, ed è qui che intervengono i complessi algoritmi quantistici: per fare un esempio, indica Volkswagen, “È possibile assegnare un numero preciso di veicoli a diversi ‘punti di richiesta’ su base predittiva, per garantire trasporto a tutti i passeggeri in attesa”.

Questa fase di ottimizzazione, ad esempio, può risultare potenzialmente vantaggiosa se si tratta di “Eliminare costose inefficienze di mezzi di trasporto, ad esempio di taxi e autobus, percorrenti distanze considerevoli a vuoto, lunghi tempi di attesa per i passeggeri o una scarsità di veicoli in aree ad alta domanda”. Ancora: le aziende di trasporto pubblico sarebbero in grado di aggiungere più corse agli orari fissi, in modo da poter allinearsi meglio alla domanda degli utenti. “Per Volkswagen, questo sistema di gestione del traffico ottimizzata grazie all’informatica quantistica potrebbe essere offerto come un nuovo servizio commerciale”.

È chiaro che, grazie al cloud, ulteriori porte possono aprirsi in materia di interfaccia fra veicoli:  “Gli esperti del Gruppo vedono anche possibilità di applicazione per il loro algoritmo nelle infrastrutture del traffico e nella connessione fra veicoli, in modo particolare in relazione a quelli autonomi”.

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