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Quando la Jimny sogna in grande: stile Defender, anima giapponese

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 23 dic 2025
Quando la Jimny sogna in grande: stile Defender, anima giapponese
Carpoint presenta Redust Safari e Redust Grand Safari per la Suzuki Jimny: kit estetici ispirati alla Defender, motore 1.5 105 CV invariato e trazione integrale.

Nel vivace panorama del fuoristrada compatto, la Suzuki Jimny torna a far parlare di sé grazie a un intervento che promette di scuotere le certezze degli appassionati e degli addetti ai lavori. Questa volta, il piccolo 4×4 giapponese si affida alle mani esperte di Carpoint, realtà tedesca che con i kit Redust Safari e Redust Grand Safari punta a riscrivere le regole dell’estetica off-road, senza intaccare la proverbiale affidabilità meccanica del modello. La ricetta? Un mix di robustezza, dettagli stilistici iconici e una dose di personalità che non passa inosservata, soprattutto per chi non si accontenta di un fuoristrada di serie.

Il primo sguardo alle nuove versioni lascia poco spazio ai dubbi: paraurti rinforzati, barre laterali generose, un portapacchi esteso che strizza l’occhio alle grandi avventure e una mascherina che richiama in modo inequivocabile la leggendaria Land Rover Defender. La scelta di Carpoint di ispirarsi a uno dei miti del fuoristrada britannico non è certo casuale: qui si gioca con la nostalgia e il desiderio di unicità, offrendo alla Jimny una nuova identità visiva che la proietta ben oltre i confini del segmento economico.

I kit Redust Safari e Redust Grand Safari sono pensati per soddisfare le esigenze di un pubblico esigente, capace di apprezzare tanto la praticità quanto il colpo d’occhio. Disponibili sia per la versione a tre porte che per quella a cinque, questi allestimenti trasformano la Jimny in un piccolo “tuttoterreno” pronto a sfidare percorsi impervi e sguardi curiosi, senza però alterare la sostanza del suo cuore meccanico: il quattro cilindri 1.5 da 105 CV rimane invariato, così come la trazione integrale, garanzia di affidabilità anche nei contesti più impegnativi.

Non è un mistero che il mondo dell’aftermarket guardi con crescente interesse ai modelli di successo, e la Jimny – già oggetto di culto in molte comunità di appassionati – rappresenta una tela perfetta per chi ama distinguersi. Le modifiche proposte da Carpoint si concentrano esclusivamente sulla carrozzeria e sugli accessori funzionali: oltre alle protezioni aggiuntive e ai pneumatici maggiorati, spiccano i gruppi ottici supplementari montati sul cofano, un chiaro omaggio alla Mercedes Classe G, altro simbolo indiscusso del fuoristrada di razza. La scelta di mantenere inalterate le prestazioni di base sottolinea la volontà di offrire una personalizzazione accessibile e rispettosa dell’identità originaria del modello.

Tuttavia, la strada dell’innovazione non è priva di ostacoli. In Europa, le normative sulle emissioni si fanno sempre più stringenti e la stessa Suzuki Jimny ha già dovuto fare i conti con stop e ritiri dal mercato, prima nel 2020 e poi nuovamente previsti per il 2025. Una situazione che spinge molti estimatori a cercare soluzioni alternative per mantenere viva la passione per questo piccolo fuoristrada, affidandosi proprio a iniziative come quelle di Carpoint. Ma non è tutto: la somiglianza della nuova griglia frontale con quella della storica Land Rover Defender potrebbe sollevare questioni legali legate ai diritti di design, aprendo un capitolo tutt’altro che secondario nella partita dell’aftermarket.

Dal punto di vista tecnico, l’aggiunta di protezioni, accessori e pneumatici di dimensioni maggiorate comporta inevitabilmente un aumento di peso e una variazione dei consumi, con potenziali ripercussioni sulle dinamiche di guida e sulla sicurezza. Nonostante ciò, la risposta del settore si presenta quanto mai variegata: c’è chi applaude la possibilità di ottenere un look distintivo e funzionale, e chi invece si mostra più cauto, sollevando dubbi su costi, omologazioni e impatto a lungo termine sull’affidabilità del veicolo.

Ad oggi, Carpoint ha diffuso solo immagini e specifiche tecniche dei kit Redust, senza però rendere noti listini ufficiali o dati certificati relativi a prestazioni e omologazioni. Una mossa che lascia intendere quanto il mercato sia in fermento e quanto la partita si giochi anche sul terreno della comunicazione e della capacità di anticipare i desideri di una clientela sempre più informata e attenta.

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