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Suv di lusso sfregiato a Quartu: la gelosia trasforma un passante in vandalo

Di Emanuela Termonte
Pubblicato il 1 set 2025
Suv di lusso sfregiato a Quartu: la gelosia trasforma un passante in vandalo
Un operaio di 64 anni ha sfregiato per invidia la fiancata di un Suv a Quartu. Denunciato grazie all'intervento del figlio della proprietaria e dei carabinieri.

Non è la prima volta che un Suv di lusso diventa il bersaglio di gesti impulsivi dettati da sentimenti tutt’altro che nobili. Nella tranquilla cittadina di Quartu Sant’Elena, questa volta a finire nel mirino è stata una vettura di fascia alta, parcheggiata in via Fermi, oggetto di un atto che più che semplice bravata sembra raccontare molto della società in cui viviamo. Protagonista, suo malgrado, un’operaia imprenditrice di Villasimius, la cui auto è stata sfregiata da un uomo di 64 anni, residente a Sinnai, mosso – secondo quanto emerso dalle indagini – da un sentimento di invidia profonda verso chi può permettersi certi simboli di status.

La scena, quasi surreale, si è consumata in pieno giorno: l’uomo, armato di una semplice chiave, ha rigato con decisione la fiancata della vettura, ignaro della presenza a bordo del figlio della proprietaria. Il giovane, con prontezza, è intervenuto bloccando il responsabile fino all’arrivo dei carabinieri. Un gesto che, oltre a limitare ulteriori danni, ha permesso alle forze dell’ordine di identificare rapidamente l’autore del fatto, scongiurando che la situazione degenerasse ulteriormente.

Le indagini hanno escluso ogni tipo di rapporto pregresso tra vittima e aggressore: nessuna ruggine, nessun contenzioso, solo il riflesso amaro di una disparità economica sempre più marcata. Il 64enne è stato così denunciato per danneggiamento aggravato, mentre la proprietaria ha formalizzato la denuncia presso la stazione locale dei carabinieri. Il caso, però, non si esaurisce con la cronaca giudiziaria, ma si inserisce in un quadro più ampio e preoccupante.

Secondo i dati più recenti, infatti, i casi di vandalismo auto che colpiscono vetture di alta gamma sono cresciuti del 12% nell’ultimo anno. Un trend che non riguarda solo Quartu Sant’Elena, ma si estende a molti centri urbani italiani, dove la tensione sociale sembra trovare sfogo proprio contro quei beni che incarnano un certo successo economico. Il Suv di lusso, in questo contesto, non è più soltanto un mezzo di trasporto, ma diventa un vero e proprio simbolo, un bersaglio su cui proiettare frustrazioni e risentimenti.

Non si tratta soltanto di un danno materiale: il gesto lascia strascichi ben più profondi. Per chi possiede un’auto di pregio, la paura di subire atti simili si traduce in un senso di insicurezza costante, in una percezione di vulnerabilità che va oltre la semplice perdita economica. Dal graffio alla carrozzeria alla rottura di specchietti e finestrini, i danni possono essere ingenti e difficili da quantificare, sia sul piano pratico che su quello emotivo.

L’episodio di Quartu Sant’Elena riporta così alla ribalta una questione annosa: quale valore simbolico attribuiamo alle auto di lusso? E quanto queste scelte, che per alcuni rappresentano il coronamento di anni di sacrifici, possono diventare motivo di astio e divisione sociale? In una società dove la distanza tra chi può permettersi certi beni e chi invece fatica ad arrivare a fine mese si fa sempre più evidente, anche un gesto come quello compiuto dal 64enne assume un significato che va oltre il semplice reato.

Le parole degli inquirenti, raccolte subito dopo l’arresto, lasciano poco spazio ai dubbi: “Si tratta di un gesto dettato da rancore e insoddisfazione personale, che trova sfogo in atti di vandalismo auto ai danni di chi viene percepito come ‘privilegiato’”. Un campanello d’allarme che impone una riflessione più ampia sul rispetto della proprietà altrui e sulla capacità di convivere in una comunità dove la civiltà dovrebbe essere il collante, non la rivalità.

Alla fine, resta l’amarezza per una vicenda che, pur risoltasi senza conseguenze fisiche, lascia un segno profondo nella coscienza collettiva. Il Suv di lusso rigato non è solo una carrozzeria da riparare, ma il simbolo di un disagio sociale che rischia di esplodere nei modi più inaspettati. E se il rispetto per la proprietà privata e la convivenza civile sono valori su cui fondare la nostra società, episodi come questo ci ricordano quanto sia fragile il confine tra invidia e illegalità.

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